Con il "Minotauro" torna in scena Officina Poetica
Officina Poetica ritorna in scena il 5 settembre alle 21 nel cortile di palazzo Affaitati in via Ugolani Dati 4 con la sua formula di spettacolo/concerto, che in questa occasione prende spunto dal “Minotauro” di F. Durrenmatt, dove la musica si fonde con le parole, alternandosi a momenti di canzoni evocative dei temi trattati all’interno dell’opera. Prologo ed epilogo sono tratti da alcuni frammenti poetici di Francesca Diano.
Il tema affrontato è quello della diversità come solitudine, dell’emarginato costretto a vedere solamente se stesso in un labirinto di continue rifrazioni, e della confusione e del caos che scatena l’incontro con qualcuno di diverso dal sé finora conosciuto.
Nel racconto il mostro è visto nella sua totale incoscienza e nella sua animalità. E’ la commovente vicenda di un essere costretto a non essere, rinchiuso nel labirinto tra infiniti specchi e infinite illusioni di sé. L'unico rapporto che troverà con gli umani, lui che è il frutto della vergognosa commistione tra toro e donna, sarà solo d'inganno e morte. Teseo ed Arianna giocheranno la loro umanissima spietatezza per sopprimere questa creatura bestiale che finisce per destare compassione e persino tenerezza. Il minotauro, tradizionalmente antagonista muto del mito, diventa qui protagonista dell'opera.
La condizione precaria del mostro, ibrido per natura e sospeso solo in un non-luogo per costrizione, ci mostra l’ instabilità del concetto di verità e di giustizia, ma soprattutto la tragicità dell'individuo di fronte alla natura e di fronte all’ “altro”. Il mito viene decostruito e smontato, ricostruito e svuotato, comunicandoci il vuoto di ideali e la certezza della solitudine dell'uomo in attesa della verità. La domanda che ci si pone infine è: il mostro è davvero il minotauro?
OFFICINA POETICA - IL LABIRINTO DI SPECCHI ( Mostri e Minotauri)
Reading in musica dal racconto “Il Minotauro” di Friedrick Durrenmatt
Daniela Coelli – voce
Fabio Turchetti – fisarmonica, chitarra
Alberto Venturini – clarinetto, hang drum e percussioni
Musiche di Fabio Turchetti
Luci – Giuseppe Calabrò
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