1 giugno 2022

Domenico Bonomi: “Recitare è comunicare emozioni, migliorare e crescere”

Cremasco, purosangue, di Porta Tadini, anche se ormai vive nel popolare, vivace e frizzante quartiere di Ombriano, Domenico Bonomi da Crema, vive la passione per la recitazione con occhi da fanciullo, trasporto, intensità e … voglia di fare.

Quando hai iniziato a recitare?

Allora dapprima in realtà, attraverso la mia passione per la pittura e il disegno, beh praticamente sono entrato sì, in teatro, ma per allestire scenografie. Era il 1995 e proprio così conobbi la compagnia “Teatro dell’Incontro” di Postino (frazione Dovera), gruppo col quale tutto ebbe inizio e che mi vede tuttora tra i protagonisti. Dalla scenografia, per così dire … alla recita il passo è stato breve e, una volta provata la magia del palcoscenico, non mi sono più fermato.

Ti dividi tra teatri, cinema e piccolo schermo, vero?

Sì. Nell’inverno scorso ho recitato nella produzione Rai “Marta ed Eva”, poi ho avuto una parte nel film, pluripremiato, del regista Gianpaolo Saccomano “Nero Fiorentino” e … sì, non mollo i teatri. Ah … con Pippo Crotti, artista cremasco di Romanengo e bella persona ho avuto il piacere e l’onore di interagire nel cortometraggio “Sbirranza”. Ho studiato parecchio, fatto diversi corsi di recitazione e studio ancora moltissimo per restare in allenamento.

Il tuo sogno nel cassetto?

Continuare a divertirmi, recitando.

Cosa rappresenta per te la recitazione?

Comunicare emozioni, migliorare e crescere. Ho migliorato il mio carattere e smussato molte angolature mettendo in scena persone e rappresentazioni.

Cosa bolle nella tua pentola?

Recito il ruolo di Giuda, nel film attualmente in lavorazione, “All’ombra della Croce”: progetto intrigantissimo legato alla versione apocrifa degli ultimi giorni di Gesù. E il mio Giuda vi sorprenderà, vedrete.

A luglio inizierò a girare il “Mistero di Baratti” nell’Italia centrale, poi mi dividerò tra le compagnie “Sei Colpi” di Crema con Dimitri Simonetti, Francesco Bianchessi e Ilaria Berti e, quella degli amici di sempre del “Teatro dell’Incontro”.

 

Stefano Mauri


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