Il regista Saccomano : “Girato anche a Crema, il mio film dedicato al Maestro Poe vi stupirà e parlerà, in modo scomodo, della pandemia”
Con la rivisitazione del titolo, diventato “Do you like Poe?” (“Vi piace Edgar Allan Poe?” anziché “Poe 2020”), il primo dei due episodi (cinematografici), ispirati a celebri racconti di Poe, scritti e diretti da Gianpaolo Saccomano, un po’ come tributo personale ai maestri dell'horror Dario Argento e George Romero, co-prodotto con Villa e Danelli production finalmente è praticamente (quasi) pronto. Gli interpreti principali rispondono ai nomi di Antonino Patti, Mario Carotti, Lole Boccasasso. Le riprese e montaggio sono di Valentina Danelli, l’aiuto regia è di Giovanni Villa. E col cremasco Saccomano, in merito, abbiamo scambiato due chiacchiere …
Nel presentare via social il trailer del tuo ultimo lavoro dedicato ad Edgar Alan Poe, ecco, sottolinei il fatto che il film si trasforma anche in una denuncia sulla gestione, ehm diciamo non esente da critiche, con la quale appunto è stata gestita la prima ondata della pandemia nel 2020.
Esatto e vi anticipo che diremo cose scomode. “Do you like Poe?” tra le altre cose è stato girato anche a Crema, città molto colpita, purtroppo, dal Covid. La trama è molto particolare, ma non voglio anticipare tante cose per il momento.
Hai finito di girare il film?
Sì ora lavoriamo in studio alle ultime fasi della sua preparazione.
E’ prevista una proiezione in terra cremasca della tua ultima opera?
Spero di sì, il calendario delle proiezioni tra le altre cose è ancora da definire. A proposito, a ottobre, a Cremona, con un evento tutto dedicato al Mostro di Firenze, riproporremo la docufiction “Nero Fiorentino”. E a breve la pellicola dovrebbe arrivare in terra fiorentina. In tal senso stiamo registrando l’interesse di “Mostrologi” toscani, interessati alla mia tesi, secondo la quale, mah … l’omicida seriale che seminò morte e terrore fino al 1985 possa essere una persona iposessuata, terrorizzata per un qualche motivo dalle donne, devastata da turbe psichiche, spesso ricoverato in strutture psichiatriche: ricoveri evidentemente coincidenti con le pause tra un doppio omicidio e l’altro. Fuori dagli istituti, il mio probabile serial killer, presumibilmente viveva accudito da un parente col quale condivideva la casa, ma a un certo punto improvvisamente, per un ricovero definitivo oppure secondo il mio lungometraggio “Nero Fiorentino” … espatriato per così dire da qualcuno è sparito dalla circolazione. Magari continuando a seminare terrore e morti da un’altra parte, in un altro contesto.
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