23 giugno 2021

Venerdì il gran finale di Cremonajazz con Fresu e Cipelli

Nella serata conclusiva di CremonaJazz (venerdì 25 giugno, ore 20) l’Auditorium Giovanni Arvedi ospita due straordinari musicisti, ma prima ancora due amici di vecchia data: Roberto Cipelli e Paolo Fresu.

 Cipelli, pianista cremonese paradossalmente più conosciuto fuori dai confini della sua città, è infatti il cofondatore dello storico quintetto di Paolo Fresu; un rapporto che dura da 36 anni, coronato da un progetto a due voci, L’equilibrio di Nash, che è il cuore del concerto che chiude la rassegna diretta da Roberto Codazzi.

 Nella teoria dei giochi, l’equilibrio di Nash è una serie di strategie in cui, in una situazione di equilibrio, un giocatore effettua una mossa ardita ed improvvisa alla quale l'altro risponde con una altrettanto coraggiosa, allo scopo di mantenere l’equilibrio: una perfetta metafora dell’interplay tra musicisti che improvvisano su un palco.

 A completare il programma, una serie di brani che spaziano fra standard, colonne sonore, Sting, Mercedes Sosa e Caetano Veloso, fino alle riletture in chiave jazz di classici quali Chopin e Monteverdi.

CremonaJazz è promosso da Museo del Violino e Unomedia, con il patrocinio del Comune di Cremona e il sostegno della Fondazione Arvedi Buschini, MDVfriends, Adecco e Air Liquide.

Roberto Cipelli si avvicina al jazz nel 1975 quando, con il chitarrista Riccardo Bianchi, fonda il "Quartetto Jazz Cremona". Ha studiato sotto la guida di Franco D'Andrea. Nel 1982 incontra il trombettista Paolo Fresu con il quale fonda un quintetto che ancora oggi è attivo in tutto il mondo e unanimemente considerato dalla critica come uno dei gruppi di jazz più interessanti dell'ultima generazione. Attualmente è direttore artistico dei Seminari e del Festival “Nuoro Jazz”. Al Quintetto Fresu, che continua il proprio viaggio, e al FlatIronTrio si affianca la collaborazione con Ornella Vanoni nel progetto acustico “Free Soul”.

La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l'amore per le piccole cose e Parigi: Paolo Fresu è riuscito a mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un'incredibile e veloce crescita stilistica. Il suo presente più attuale lo vede attivo, oltre che con il suo storico quintetto che si avvicina alla boa dei quattro decenni, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Trilok Gurtu, Gianluca Petrella e Lars Danielsson, Eivind Aarset, Chano Dominguez, Oren Marshall o Arild Andersen. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano, quali Ascanio Celestini, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni e Giuseppe Battiston.

 

 


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