"Controcampo" con Francesco Poli di CalcioInter.net: "L'Inter sta bene e occhio a Pio Esposito. Vardy un gran colpo ma io ricordo con piacere Dezotti e Prisciandaro"
Siamo alla vigilia della 6ª giornata del campionato di Serie A 2025/26, che vedrà i grigiorossi impegnati a San Siro contro l’Inter. Come sempre, per avere una visione più completa della sfida, chiedo aiuto ad un collega della ‘metà campo opposta’. A venirmi in aiuto questa volta è Francesco Poli Direttore/redattore di CalcioInter.net, che dal 2012 segue le vicissitudini dell’Internazionale e che ringrazio anticipatamente per la collaborazione.
D: Ciao Francesco, innanzitutto voglio togliermi una curiosità che è emersa al nostro primo contatto: confermi le tue origini cremonesi ed hai avuto modo, vista la tua passione per il calcio, di venire allo Zini?
R: “Ciao Daniele, ti confermo che i miei genitori sono di Cremona come buona parte della mia famiglia, per me è un piacere rispondervi, perché in famiglia il seguito per i grigiorossi è sempre stato nutrito ed anch'io ho sempre simpatizzato. Certamente negli anni'90, ma anche negli 2000, quelli della serie C, sono stato spesso allo Zini dopo pranzi dai parenti, quando ancora si giocava la domenica pomeriggio, ed in quegli anni ho visto la Cremo anche in diversi stadi lombardi ed anche a Piacenza e Novara”.
D: Parliamo della partita e comincio con il chiederti come arriva a questa sfida l’Inter, che sembra si sia rilanciata in grande stile sia in Italia che in Europa.
R:”Sì, l'Inter ci arriva decisamente bene, anche se si è infortunato Thuram. Il nucleo dei giocatori italiani sta ritrovando la condizione, compreso il cremonese Bastoni, che ha fatto due assist nelle ultime due partite. Calhanoglu sta ritrovando motivazioni, Lautaro ha risolto i problemi alla schiena, mentre Pio Esposito sarà chiamato a sostituire Thuram, voi lo conoscete bene perché lo avete affrontato contro lo Spezia la stagione scorsa. Un giocatore serio, bravo e già strutturato tecnicamente e fisicamente nonostante la giovane età”.
D: Rispetto alla scorsa stagione, con l’arrivo di Chivu e le mosse di mercato, come è cambiata l’Inter.
R: “A prima vista si potrebbe pensare che è cambiato poco, in realtà l'Inter si sta trasformando profondamente sotto la nuova guida tecnica di Chivu, che sta stupendo tutti anche per la personalità, visto che in estate è stato oggetto di scetticismi e bocciature preventive da parte di stampa e molti tifosi. Intanto il modulo è al momento ancora 3-5-2, ma interpretato in maniera completamente diversa, Calhanoglu parte ancora play basso ma di fatto fa quasi il trequartista, il gioco va più per vie centrali, è più verticale e meno orizzontale, mentre dei due braccetti, come li chiamano gli opinionisti, ora si spinge in avanti solo Bastoni, mentre quello di destra, Akanji, rimane più legato al centrale. L'altra faccia della medaglia è che c'è poca interdizione in mezzo al campo, la maggior parte dei gol subìti è nata infatti da tiri dal limite o venendo presi d'infilata palla a terra centralmente. Anche sul mercato molti pensavano che non era cambiato quasi nulla, perchè avevamo preso solo riserve, ma intanto era quello che ci serviva, dei rincalzi all'altezza che l'anno scorso non avevamo, poi in realtà Akanji è già titolare fisso, Sucic e Pio Esposito sono spesso utilizzati”.
D: Pensi che il turno infrasettimanale di Champions, che ha visto i nerazzurri vittoriosi a San Siro per 3-0 contro lo Slavia Praga, obbligherà Chivu ad un turnover?
R:”Sinceramente non credo Chivu ne senta la necessità, la gara contro lo Slavia non è stata particolarmente dispendiosa, i nerazzurri erano in vantaggio 2-0 già al 35' e poi hanno gestito la gara senza forzare. Di certo ci sarà l'assenza forzata di Thuram, tutti i riflettori saranno allora su Pio Esposito, che sta venendo sovraccaricato di aspettative enormi”.
D: Veniamo alla Cremonese. Come giudichi il mercato della Cremonese a partire dalla scelta dell’allenatore ed in cascata quella dei giocatori?
R:”Il mercato della Cremonese è stato eccellente, a partire dalla scelta dell'allenatore, un maestro di salvezze, dalla scelta dei giocatori, non solo molti sono suoi fedelissimi, ma hanno quasi tutti esperienza in serie A o nel calcio italiano, si è quindi chiaramente imparato dagli errori di due anni fa, quando vennero presi solo giocatori dall'estero. Vardy è poi la ciliegina sulla torta, è un piacere rivedere a Cremona un centravanti di calibro internazionale come ai tempi di Dezotti, anche se io ricordo con piacere anche Prisciandaro. Sicuramente il suo arrivo però non dovrà destare eccessiva euforia, ha fatto bene Nicola a raffreddare un po' gli animi. Certo la rosa è numericamente troppo ampia, senz'altro il mister grigiorosso avrebbe preferito gestire meno giocatori”.
D: L’avvio della Cremonese è sicuramente al di sopra delle aspettative. Al netto del fatto che non cambia l’obiettivo e le difficoltà per raggiungerlo, pensi che ci sia stata più fortuna o qualità a determinarlo?
R: “Di fortuna direi zero, infatti degli allenatori avversari solo Allegri ha fatto riferimento agli episodi nel post-partita, gli altri mi sembra si siano tutti complimentati, anche se Zanetti del Verona ha sottolineato le grandi parate di Audero, che d'altronde è arrivato a Cremona proprio per questo, non è certo fortuna. A Como la Cremo ha giocato con astuzia, Nicola ha dato una lezione tattica a Cesc Fabregas, un allenatore bravo, ma che a volte sfocia nella presunzione”.
D: Al netto di un pronostico che vede l’Inter favorita, che partita sarà secondo te, chi e cosa temi della Cremonese?
R: “Beh, onestamente mi aspetto che l'Inter faccia la partita e la Cremonese provi a rintuzzare, d'altronde ho visto squadre anche più attrezzate dei grigiorossi venire a San Siro e pensare prima di tutto a difendersi, non sarebbe disonorevole. Della Cremonese temo la tenacia, non credo si demoralizzerà in caso di un gol dell'Inter, noi invece abbiamo spesso difficoltà a chiudere le partite, inoltre in questo campionato (non in Champions) gli ultimi dieci minuti ci hanno visto spesso non saper leggere il momento, l'attitudine individuale ultra offensiva di tutti i nostri centrocampisti e dei nostri esterni (a parte Darmian) a volte ci fa perdere un po' di compattezza”.
D: ‘Sfogliando’ CalcioInter.net risalta la notizia della vendita di San Siro alle due società di milanesi, che dovranno decidere cosa farne. Sei d’accordo o ti schieri contro chi lo considera un monumento e quindi intoccabile.
R:”Fammi fare due premesse prima di risponderti. Primo è innanzitutto un bene che ora Inter e Milan abbiano un loro stadio di proprietà, versando tra l'altro una cifra enorme (si parla di 200 milioni) nelle casse del comune, chi parla di speculazione dovrebbe tenere conto anche di questo. Poi sarebbe bello che una volta acquisito il vecchio Meazza potesse essere rimodernato senza abbatterlo e ricostruirlo da capo, ma anche se fosse possibile ci vorrebbero tre anni di lavori e nel frattempo dove giocherebbero Inter e Milan? Forse si poteva fare negli anni del Covid, ma le lungaggini della burocrazia e della politica ci hanno tenuto nell'indecisione per anni. Quindi fatte queste premesse sì, sono favorevolissimo al nuovo stadio, va anche ricordato che stiamo parlando di un quartiere di Milano degradato e desertificato e invece i due club costruiranno anche un parco, hotels, ristoranti, negozi, luoghi di ritrovo identitario per i tifosi sette giorni su sette che potranno ridare vita al quartiere e nel frattempo dare quei ricavi per renderci competitivi a livello calcistico. Permettimi di salutare tutta la bellissima Cremona e di augurare alla Cremo i migliori risultati sportivi!”.
Non mi resta che contraccambiare e ringraziare doppiamente Francesco, per la collaborazione e per averci regalato i suoi ricordi di Cremona e della Cremonese.
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