Davide Nicola: "Con il Palermo non sarà una partita semplice, ma è un bene che sia così"
Nel pomeriggio di oggi, presso il centro sportivo G.Arvedi, si è tenuta la prima conferenza stampa della stagione per il mister grigiorosso Davide Nicola. L’argomento ovviamente è la sfida valida per i 32imi di finale di Coppa Italia che si disputeranno sabato sera a partire dalle 21.15, allo Zini e che vedrà i grigiorossi affrontare il Palermo di Pippo Inzaghi.
Il mister grigiorosso non ha fatto mistero della voglia di ricominciare con gli impegni ufficiali, per testare sul campo il lavoro fatto fino ad oggi e per alzare l’asticella in vista del primo impegno di campionato del 23 agosto a S.Siro contro il Milan. Con i giornalisti presenti si è parlato anche dei nuovi innesti, del mercato e delle possibili dinamiche dello stesso che potrebbero cambiare con l’inizio della stagione: il mister dovrà fare obbligatoriamente delle scelte che potrebbero portare qualche giocatore, a cercare di trovare più spazio altrove, perché come ha rimarcato Nicola, il mercato sino ad ora è stato soddisfacente, ma non è ancora concluso. Saranno sicuramente assenti Vazquez e Barbieri.
Cosa rappresenta la gara di sabato, che precede il tanto atteso ritorno in Serie A? “Da parte mia c’è grande curiosità per quello che sarà il mio esordio allo Zini, oltre alla verifica del lavoro svolto fin qui e iniziato esattamente un mese fa: la prima settimana è servita per conoscerci, poi abbiamo svolto giorni di lavoro con diverse amichevoli e tanto impegno da parte dei ragazzi, che si sono messi subito a disposizione e per questo li ringrazio. Dobbiamo sempre avere l’ambizione di fare del nostro meglio, avere costantemente fame: per un professionista allenarsi a fare ciò non è semplice, ma per ora c’è stata”.
Sin qui ha provato diversi schieramenti. Quanto è stato assimilato dai giocatori? “Ho lavorato con un gruppo di giocatori che ha avuto a che fare con uno schieramento specifico, io ho valutato ciò che penso serva per essere competitivi a livello offensivo e difensivo. Nel frattempo le dinamiche sono cambiate, sono arrivati anche volti nuovi: questo mi permette di ripetere continuamente alcuni esercizi per continuare sui nostri principi. Il sistema di gioco è chiaro, abbiamo una flessibilità che ci permette di difendere e costruire a tre, quattro oppure cinque: la gestione degli spazi in Serie A è fondamentale, riuscire a darsi una mano in ampiezza è fondamentale. Sin qui i ragazzi hanno recepito ciò che vogliamo fare e cercheremo di andare ancora di più nel dettaglio”.
La Cremo viene da ottime stagioni in Coppa Italia. Quella di sabato è un’ulteriore tappa di avvicinamento al campionato? “No, è un vero e proprio impegno ufficiale che vogliamo onorare al meglio. Siamo consapevoli di essere in costruzione, ma il lavoro svolto sin qui ci permetterà di affrontarlo nel migliore dei modi. Per me è importante che i ragazzi abbiano voglia costante di migliorarsi e ambizione, tutti gli impegni ufficiali servono per fare delle verifiche. Chiaramente abbiamo degli obiettivi e puntiamo ad esprimere noi stessi sempre: serviranno coraggio, costanza e capacità di lettura in base a ciò che farà l’avversario”.
Si parte contro un avversario di livello: il Palermo è tra le favorite della Serie B… “Sarà importante misurarsi e capire quali sono i nostri margini di crescita e le aree a cui dare priorità nel lavoro. Certe situazioni possono emergere solo dopo un confronto vero come la partita di sabato, l’avversario è di qualità, con un allenatore vincente per la categoria. L’anno scorso ha fatto qualcosa di straordinario nel contesto in cui ha lavorato, anche quest’anno la squadra è forte e ha giocatori di Serie A, come d’altronde ne abbiamo noi. Siamo due squadre in costruzione ed entrambe abbiamo l’ambizione di poter mostrare subito quanto serve per raggiungere i rispettivi obiettivi. Non sarà una partita semplice, ma è un bene che sia così”.
Quanto conterà avere un approccio da partita vera, anche per coinvolgere il pubblico? “Chi fa il nostro lavoro vive per tutto ciò che incide sul cammino che poi andrà a fare. Le amichevoli e gli impegni ufficiali sono diversi, alle prime si arriva in condizioni particolari, mentre sabato giocheremo in una competizione ufficiale. Sarà anche fondamentale la consapevolezza che dovremo affrontare un campionato in cui servirà dare tutti noi stessi, sono tutti fattori essenziali per iniziare a costruire il nostro percorso. Vogliamo sfide del genere e viviamo per questo: se non si giocassero le partite io non farei l’allenatore”.
Nel precampionato ha provato Sernicola nel ruolo di braccetto. Può essere il suo nuovo ruolo? “Ho cercato di conoscere i giocatori che ho a disposizione e metterli nei ruoli in cui possono fare bene. Sernicola ha fatto l’esterno per una vita, ma credo abbia caratteristiche fisiche e tecniche per ricoprire altre posizioni. Abbiamo fatto tre amichevoli e non è scontato mostrare da subito una certa solidità, ma da qui a fine mercato non so ancora cosa succederà”.
Ha deciso come sfruttare Vazquez? “Credo di aver definito, almeno nella mia testa, le caratteristiche principali di chi ho in rosa. Su Franco mi sono già espresso, ha il calcio nella testa e penso offra la sua miglior qualità quando può agire in posizione avanzata, dietro ad una o due punte. Può giocare tranquillamente come seconda punta o modificare l’assetto e lo schema tattico a gara in corso per interpretare cognitivamente lo spazio e prendersi qualche rischio in più. Per la prima di campionato non ci sarà e dovremo valutare chi potrebbe ricoprire quella posizione”.
Si ritiene soddisfatto del mercato sin qui? Come ha visto i nuovi innesti? “Sono contento che abbiamo molti 2003, non solo per motivi di lista ma perché sono giocatori che uno staff tecnico ambisce ad allenare per diversi motivi. Credo che i nostri giovani abbiano le carte in regola per mostrare le loro qualità, trovare continuità e imporsi nel corso del tempo. A questo vanno aggiunti i giocatori chiave, che possono garantire equilibrio e dare alla squadra un’ossatura specifica. Sono arrivati i giocatori che volevamo, facevano parte della lista di nomi che abbiamo indicato. Il lavoro non è ancora completo, ma non vogliamo nemmeno scegliere per scegliere: i parametri di gioco sono tanti e tali da permetterci di sbagliare il meno possibile. Dovremo fare un campionato particolare, duro e nel quale serviranno tanto coraggio ed equilibrio emotivo. Vogliamo mostrare che i ragazzi giovani e forti in giro ci sono, ma vanno aspettati, aiutati e valorizzati”.
A livello psicologico, partire col piede giusto in Coppa quanto può valere? “Io non credo nei luoghi comuni, in particolare quelli calcistici. Se un atleta del massimo livello come il nostro dovesse subire alti e bassi emotivi per una singola partita, allora non è un atleta di altissimo livello. Il punto forte dei grandi giocatori è credere ciecamente nei propri obiettivi: questo potrebbe anche portare a delle sconfitte, ma se credi in ciò che fai alla lunga ne raccogli i frutti. Superare il primo ostacolo sarebbe senza dubbio un piacere per i nostri tifosi e ci darebbe un appagamento momentaneo, lavorando con ancora più passione. Generalmente la gente si rattrista quando le cose non vengono e gioisce quando succede il contrario, mentre io faccio il ragionamento opposto: quando le cose non vengono gioisco, perché so che attraverso il cambiamento otterrò ciò che voglio. Viceversa, se ottengo ciò che voglio non gioisco perché se le cose cambiano non otterrò ciò che voglio. Vorrei ragionare in questa direzione “.
Tatticamente ha detto che i lavori sono ancora in corso, ma atleticamente come sta la squadra? “Ho parlato di cantiere aperto in riferimento alla situazione della rosa in generale, ma tatticamente la squadra è completa e ciò che vedrete in campo rappresenterà già ciò che vorremmo fare. A questo si aggiunge il lavoro quotidiano: l’efficienza non si ottiene in breve tempo, ma possono arrivare indicazioni di un certo tipo. La volontà e la fame sono alla base di qualsiasi principio tattico”.
La Cremonese punta tanto sugli esterni, che in rosa sono numerosi. Ha in mente come utilizzarli? “Se pensiamo agli esterni classici non siamo in tanti, sono arrivati Pezzella, Zerbin e Floriani Mussolini e in più ci sono Barbieri e Sernicola. Abbiamo principi tattici ben definiti che stiamo cercando di portare avanti secondo le nostre idee”.
Si aspetta rinforzi in attacco dal mercato? A che punto sono le trattative? “Parto da due presupposti: il primo è che vedo lavorare la società in una maniera incredibile, la sinergia che c’è stata sin dall’inizio è stata volta a cercare i profili che facessero al caso nostro, proponendo sia giocatori che vogliono rilanciarsi che altri da valorizzare. Dall’altra dico che il primo impegno ufficiale della Cremonese è importantissimo per tutti i giocatori che ne faranno parte, i convocati saranno selezionati perché li consideriamo i migliori interpreti della nostra idea di gioco. Per me è prioritario che si parli di chi c’è adesso, a fine partita si faranno le analisi: non ci saranno promozioni o bocciature, ma semplicemente più chiarezza sul da farsi”.
Ci saranno assenti? “Barbieri ha preso una botta e non ci sarà, tornerà con noi nelle prossime settimane. Per il resto sceglierò chi riterrò più pronto e chi potrà servire in futuro a questa squadra”.
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