28 novembre 2022

A modo suo, Stefania Bonaldi, in campagna elettorale per Majorino governatore, rispolvera e ricorda il progetto (caro pure ad Alloni) Lodi e Crema province…

Ieri mi è arrivata questa lettera, inviata al quotidiano Il Cittadino di Lodi da Ferruccio Pallavera, storico direttore di questa testata.

La posto per intero e ne riporto uno stralcio. Ricordo bene quell'incontro a Lodi con l'allora presidente Roberto Maroni e quel periodo, nel quale sembrava profilarsi il superamento delle Province come le avevamo sempre vissute e noi Cremaschi, in modo molto coeso, immaginavamo la possibilità di definire nuovi perimetri e alleanze territoriali.

Non per campanilismo, ripicca, rivalità o snobismo verso qualcuno, ma semplicemente perché la prossimità fra Cremasco e Lodigiano li rendeva - e li rende - territori molto omogenei, entrambi orientati verso Milano e avrebbe potuto semplificare la vita con servizi più vicini ai cittadini (il tribunale, la complementarietà fra i due ospedali, ed esempio).

Poi le Province sopravvissero e non se ne fece nulla, ma per me resta una prospettiva visionaria, anche se allora, va detto, la politica lodigiana rispose tiepida (salvo negli anni successivi esprimere spesso a me qualche rimpianto perché una alleanza con Crema ne avrebbe rafforzato la complessa e squilibrata relazione con Milano).

"Nell’aprile 2016 pareva che le piccole province non dovessero più avere un futuro. Per quella di Lodi si ipotizzava un ritorno con Milano o, per la bassa

Lombardia, si immaginava un accorpamento Cremona-Mantova e Lodi-Pavia. 

In quello stato di cose, la sera di lunedì 4 aprile 2016, nell’auditorium della Banca Popolare di Lodi “Il Cittadino” organizzò un incontro sul tema “Quale futuro per il Lodigiano e il Cremasco? Insieme, divisi o nella Città Metropolitana?”. Roberto Maroni accettò subito, e con entusiasmo, l’invito a prendere parte all’appuntamento, unitamente a Simone Uggetti sindaco di Lodi, a Stefania Bonaldi sindaco di Crema e a Mauro Soldati presidente della Provincia di Lodi. Guerini rimase a Roma per un altro impegno. L’incontro registrò un successo incredibile di pubblico, in seicento gremirono l’auditorium.

Il sindaco di Crema si presentò con uno studio nel quale si attestava l’omogeneità economica del Lodigiano e del Cremasco, dichiarò che Crema era pronta ad abbandonare Cremona al proprio destino e a cercare alleanze altrove, con i territori a essa più vicini, aggiunse che i Cremaschi impiegavano dieci minuti per arrivare a Lodi, ma ce ne mettevano molti di più per mettere piede a Cremona o, peggio ancora, a Mantova. Sottolineò che il coordinamento dei sindaci dell’area omogenea cremasca stava pensando di promuovere un referendum consultivo, per dare la parola ai cittadini dei 44 comuni. Meglio la direttrice Cremona-Mantova, oppure quella Lodi-Milano? Stefania Bonaldi non aveva dubbi: una stretta alleanza tra Lodi e Crema avrebbe dato vita a un territorio coeso, pronto a interloquire con l’area metropolitana di Milano, senza farsi risucchiare dentro di essa." 

Rincuora comunque sapere che l'estate scorsa Paolo Mirko Signoroni - Presidente della Provincia di Cremona e il collega lodigiano Fabrizio Santantonio abbiano siglato il protocollo d’intesa che disciplina le prossime tappe del progetto per la ciclabile Lodi - Crema, che avvicinerà ancora di più le nostre città. 

Così postò via social, sabato scorso, Stefania Bonaldi, attivista Dem, picconatrice del vecchio Pd e sostenitrice della candidatura Majorino a governatore della Lombardia per il centrosinistra. Ah … pure il politico, in pensione, ma non troppo, Agostino Alloni, pezzo da novanta del Pd padano, da anni coltiva il progetto di lanciare la provincia Crema - Lodi, coinvolgendo però pure Treviglio. 

 

 


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