Crema: Beppe Severgnini chiede un’intervista a Chiara Ferragni da Cremona
“Mi candido a un’intervista che, temo, non leggerete mai. A Chiara Ferragni, infatti, vorrei chiedere […]: se una persona ha influenza e la usa per beneficienza, non è meglio che metta da parte gli affari? […] L’Antitrust ha multato, per più di un milione, le società Fenice e Tbs Crew, riconducibili a Chiara Ferragni; per 420 mila euro l’azienda. I consumatori sarebbero stati indotti a credere che, acquistando il pandoro Pink Christmas griffato Ferragni — a 9 euro, invece di 3,70 — avrebbero aiutato l’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione (50 mila euro) però era già stata fatta dalla sola Balocco, mesi prima del lancio. Le società legate all’influencer hanno incassato dall’iniziativa oltre un milione di euro. L’interessata […] si è difesa (su Instagram, where else): «Mi dispiace che dopo tutto l’impegno mio e della mia famiglia in questi anni sul fronte dell’attività benefica ci si ostini a vedere del negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in buona fede». La buona fede non si esclude, ci mancherebbe. Ma resta un fatto: la beneficienza era collegata a una operazione commerciale. Balocco aveva già deciso l’importo della donazione, indipendentemente dalle vendite; Chiara Ferragni non ha donato nulla.
Le sue società, in compenso, hanno portato a casa oltre un milione di euro. L’ho scritto a proposito della posizione fiscale di Jannik Sinner, splendido campione che adora l’Italia, ma paga le imposte a Montecarlo, e pochissimi osano criticare. Siamo succubi della celebrità, e non va bene. Questa sudditanza […] è umiliante e pericolosa: per noi, per la società, per le celebrità in questione. La sensazione di potersi concedere tutto porta guai. Ecco, di questo vorrei ragionare con Chiara Ferragni, donna intelligente".
Così scrisse (e Dagospia postò) sul Corriere della Sera, Beppe Severgnini da Crema. Risponderà Chiara Ferragni da Cremona?
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