Luigi Dossena, sabato "processa" San Pantaleone, "riesuma" "Torazzi che vino, ragazzi" e "sprinta": "Il Salame Cremasco è Serenissimo, non Nobile"
Il Cresmiero è un corso d'acqua che, seppur di breve lunghezza, 6 chilometri, assunse in passato una forte importanza in ambito economico. Sull'origine naturale o artificiale della roggia gli storici non sono concordi. In merito tuttavia, lo storico e ricercatore, politicamente scorretto, Luigi Dossena, l'uomo delle "Dossenate", non ha dubbi: "Fu costruito artificialmente, pensato dagli illuminati ingegneri veneziani, per bonificare la palude del Moso. E l'avvento del Treacù, di fatto, contribuì a far sparire, le cosiddette dolci colline del Cremasco che da Chieve, dove ancor oggi sono presenti e visibili, beh, arrivavano a Trescore Cremasco, laddove una volta si facevano e commerciavano vini, appunto, dalle ridenti colline cremasche. Ebbene, sabato sera, dopo la rappresentazione culturale e artistica, dedicata al 'Processo a San Pantaleone', presso l'ex Chiesa di Santo Spirito, Santa Maria Maddalena, per intenderci l'ex Auditorium Cavalli, vi aspettiamo per un aperitivo a base di Serenissimo Salame Cremasco e, appunto i vini, trescoresi, Torazzi, che vino ragazzi, poiché udite, udite, abbiamo recuperato, a modo nostro, due damigiane del vino in oggetto. A proposito, non va chiamato Nobile, il pregiato insaccato nostrano, ma Serenissimo, in omaggio alla Serenissima Repubblica Veneziana che, con ai tempi che furono, serenamente e con proficue interazioni, dominò Crema". Così parlò Luigi Dossena. Quindi, sabato 7 giugno, con inizio alle ore 16.30, don Luigi Mariconti(Canonico della cattedrale), Dossena, Claudio De Micheli (musicista), Ayako Seumori (cantante lirica) e Francesco Giroletti (presidente Bcc Cremasca e Mantovana), in un bellissimo contesto, tra le opere del maestro Wlady Sacchi, "lanceranno" il "Processo a San Pantaleone", una rappresentazione, artistica – religiosa, tutta cremasca. A seguire, una merenda, un aperitivo, a base di Serenissimo Salame Cremasco, accompagnato da mistico vino e, da una "Muletta" (salume crudo stagionato, pregiato, tipico del Monferrato, noto per la sua forma irregolare dovuta all'utilizzo di un budello naturale, l'intestino cieco del maiale. La pasta è realizzata con carni suine di qualità, insaporite con spezie, aglio e vino. E nella fattispecie, la "Muletta" sarà proposta in una formula tipicissima da Granducato del Tortello), del norcino Dominoni di Ricengo.
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