Stefania Bonaldi, più dura di Max Allegri (ex dell’Angiolini), entra a gamba tesa su Ambra: “La A finale sta per pari opportunità”
“No, cara Ambra Angiolini non sono d'accordo.
Quella "A" finale non è un'arma di distrazione di massa e noi vogliamo stesso stipendio, medesime condizioni di trattamento, pari opportunità rispetto agli uomini, ma anche quella vocale finale.
Non è un vezzo, non è espressione di un femminismo esasperato ed esaltato, è una battaglia culturale, che va fatta anche con il linguaggio.
Anche se può suonare male, anche se pare strano, anche se non siamo abituati, altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché si dice comunemente maestra, infermiera, ausiliaria, portinaia e non si può dire avvocata, architetta, scienziata, ingegnera o sindaca.
Un retaggio culturale, che porta con sé l'idea che, in fin dei conti, quelli siano ancora mestieri "da uomo". Anche il linguaggio educa, specie con le nuove generazioni, a cui dobbiamo spalancare un orizzonte più ampio e meno discriminante.
Ecco perché non si tratta solo di una vocale, ma di un abito mentale che tutti dobbiamo indossare: vogliamo la "A" e insieme, pari opportunità!”
Così, folgorata sulla via della (sua) segretaria Dem Schlein, postò via social Stefania Bonaldi da Crema, Rockstar dei diritti civili…
Ah… l’entrata della Bonaldi, le critiche sulle affermazioni di Ambra Angiolini al Concertone del primo maggio, beh sono più dure del silenzio di mister Allegri, sulla fine polemica del… suo rapporto d’amore, con la bellissima e brava Ambra, no?
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