19 gennaio 2024

"La rivoluzione della luce dei Macchiaioli". In mostra sino al 9 Giugno cento capolavori a Palazzo Martinengo di Brescia

Una mostra, che lascerà certamente il segno, apre i battenti domani, sabato 20 Gennaio - sino al 9 giugno 2024- a Palazzo Martinengo di Brescia: “I Macchiaioli”.
Curatori Francesca Dini e Davide Dotti. Cento opere, provenienti prevalentemente da collezioni private e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei Civici di Udine, l'Istituto Matteucci di Viareggio e la Fondazione CR Firenze, accompagnano il visitatore attraverso dieci sezioni.

Le opere “chiave” raccontano i diversi momenti della ricerca dei Macchiaioli, i luoghi a loro famigliari -il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria-, il confronto con gli altri artisti e con le diverse scuole pittoriche europee; i loro smarrimenti, la capacità di mettersi collettivamente in discussione e di sterzare - se necessario - il timone per proseguire sulla strada del progresso e della modernità senza abbandonare mai la via maestra della luce e della macchia”, come sapientemente suggeriscono i curatori.

A nutrire gli animi dei pittori Cristiano Banti e Vincenzo Cabianca e dei loro compagni Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Giuseppe Abbati, Vito D’Ancona, Serafino De Tivoli, Adriano Cecioni (cui si uniranno poi anche Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e Nino Costa) - spiega Francesca Dini - non era soltanto la fede patriottica, bensì la certezza che fosse venuto il momento di dare un’arte nuova all’Italia nascente e per questo, già dal 1855, nelle fumose stanze del fiorentino Caffè Michelangiolo, questi giovani, che provenivano da diverse regioni della penisola, si erano sentiti tutti 'toscani' per elezione e per cultura ed avevano dato vita ad un ardente dibattito, dal quale di lì a breve sarebbero emerse, nello stupore dei compagni più conservatori e ostili al nuovo, i termini 'macchia' e 'realismo' e la volontà di essere 'pittori/ artefici del proprio tempo', testimoni dell’epoca loro contemporanea”. Un'estrema modernità sorreggeva il pensiero e l'operato del gruppo al quale, come commenta Francesca Dini, è ora che venga riconosciuto il merito di aver precorso la rivoluzione dell'arte, la rivoluzione della luce, normalmente attribuita dalla critica all'impressionismo francese. In effetti questa affermazione di Dini rappresenta una verità, anche dal punto di vista cronologico, che dovrebbe essere affermata con forza e diffusa.

Soffermandosi davanti alle opere lo spettatore subisce effettivamente la malia della luce, che illumina i soggetti, prevalentemente i paesaggi, gli animali da lavoro o le persone: “alla rappresentazione degli eroi e dei grandi avvenimenti della storia passata, tutti questi artisti preferivano la realtà domestica e quotidiana delle comunità rurali e dei vicini pascoli, colti dal vero, en plein air. Fatto proprio questo importante incipit al rinnovamento dei contenuti dell’arte, i toscani si concentrarono allora sul perfezionamento dello strumento espressivo, la 'macchia', grazie alla quale il percorso evolutivo della pittura italiana compì un decisivo progresso. Così, a Firenze, tra il 1855 e il 1867 i Macchiaioli dettero vita ad una originale avanguardia artistica, scrivendo una delle pagine più alte della storia dell’arte europea del XIX secolo”.

Già nell'attraversare la prima sala espositiva il confronto tra il nuovo e l'accademia del passato si affaccia ed invita a procedere. L'Arno alle Cascine di Serafino de Tivoli, i Bovi al carro di Nino Costa, la Guardiana di porci di Vincenzo Cabianca, il Cancello verde di Giovanni F, la Contadina di Montemurlo, di Vincenzo Cabianca si susseguono per coinvolgere lo sguardo e l'animo. Ed ecco la splendida Contadina nel bosco di Giovanni Fattori ( Foto) con la luce che ne illumina la schiena, in un magico chiaroscuro, e poi Telemaco Signorini con le Acquaiole a La Spezia ( Foto). E poi la cruda realtà della guerra con un focus su Solferino e San Martino con Giovanni Fattori e la Battaglia di San Martino...Ma eccoci poi a Castiglioncello, ospiti del munifico Diego Martelli che ospitò gli amici pittori nella bella e ridente campagna . Ecco così Telemaco Signorini ed i suoi Pascoli a Castiglioncello ( Foto).

La mostra procede ed invoglia a soffermarsi, a godere appieno della sua ventata di freschezza, sala dopo sala...

Un applauso ancora una volta a Davide Dotti, infallibile curatore ed un congratulazioni alla Presidente Della Fondazione Amici di Palazzo Martinengo, diventata mamma proprio il 18 gennaio, giorno della presentazione stampa.
Una mostra da non perdere.

I MACCHIAIOLI

Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)

20 gennaio – 9 giugno 2024

A cura di Francesca Dini e Davide Dotti

Orari:

mercoledì, giovedì e venerdì: dalle 9:00 alle 17:00
sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00
lunedì e martedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra

Aperture straordinarie (dalle 10:00 alle 20:00)

Pasqua (31 marzo), Pasquetta (1° aprile), 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno

Biglietti (audioguida compresa):
intero: €14,00
ridotto: €12,00 (gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti universitari con tesserino, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, possessori di carta di credito e bancomat Banco BPM)
ridotto scuole: €6,00
ridotto speciale famiglia: €36,00 (valido per l’ingresso di 2 adulti e fino a 2 bambini (fino ai 14 anni) oppure per 1 adulto e fino a 3 bambini fino ai 14 anni)
gratuito: minori di 6 anni, disabili con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per gruppo di adulti.

Visite guidate gruppi (min 15 – max 25 persone): €85,00 per gruppi di adulti; €45,00 per le scuole
La prenotazione è obbligatoria per tutte le tipologie di visita guidata: tel. 392-7697003; gruppi@amicimartinengo.it

Informazioni: mostre@amicimartinengo.it | www.amicimartinengo.it | Tel. 392 7697003 Prenotazioni scuole e gruppi: mostre@amicimartinengo.it | Tel. 392 7697003

FB: Amici Palazzo Martinengo IG: @amicimartinengo

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Daniela Gallo Carrabba


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commenti


Silvia

20 gennaio 2024 08:58

Felice di questa mostra che dà conto di un momento artistico troppo sottovalutato finora. Articolo chiaro, esaustivo e accattivante.