"Mario Busini, una vita per l'arte" mostra all'Antichità Mascarini
Pubblico delle grandi occasioni, con la partecipazione della Banda di Canneto sull’Oglio, alla vernice della mostra “Mario Busini, una vita per l’arte” curata con la solita perizia dai fratelli Michele e Paolo Mascarini con la collaborazione di Sebastiano Mascarini nel loro atelier di via Janello Torriani. Una settantina di disegni e qualche lavoro a colori per documentare 40 anni di attività del grande artista cremonese, nato nel 1901 e scomparso nel 1974, dagli esordi negli anni Venti sui toni ancora influenzati dal tardo liberty ai lavori della fine degli anni Cinquanta con alcune escursioni anche nel decennio successivo. La rassegna, che raccoglie materiale di proprietà della galleria e della famiglia, dà conto dell’estrema versatilità compositiva dell’artista, tra bozzetti per opere maggiori di grande respiro, come gli affreschi sullo scalone del palazzo del Governo in collaborazione con Piero Ferraroni, a ritratti dalla complessa ricerca di introspezione psicologica, ma anche autoironici come nella caricatura esposta proprio all’ingresso, accanto ad un bellissimo ritratto femminile. Non mancano neppure i disegni per i famosi cicli di ispirazione sacra, a cui Busini si è dedicato tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta, come i mosaici per la chiesa di Cristo Re ed il santuario di Caravaggio. I soggetti sacri, infatti, occupano un posto importante nella produzione artistica di Mario Busini, che in questo campo si è cimentato con successo anche in realizzazioni di grande respiro; basti pensare, oltre che alle numerose pale d'altare che si trovano nelle chiese della diocesi, al complesso figurativo realizzato a mosaico attorno al sacro fonte del Santuario di Caravaggio e alla monumentale Crocifissione eseguita ad encausto sulla parete di fondo della chiesa di Cavatigozzi. A questi temi l'artista si è accostato con estremo rispetto. Come ebbe modo di scrivere Franco Voltini, che del pittore fu estimatore ma anche amico, in un saggio del 1977 "le sue opere per il culto sono il risultato di uno studio scrupoloso dei temi e di una elaborazione interiore alimentata di meditazione e di contemplazione". Questo processo di preparazione accurata e documentata ha caratterizzato anche la realizzazione di una delle opere sacre più monumentali di Busini, la grande decorazione a mosaico della chiesa cittadina di Cristo Re. La mostra, come è tradizione dell’atelier, si giova del prezioso allestimento curato da Michele Mascarini, che ha realizzato le splendide, eleganti quanto semplici cornici in cui sono inseriti i disegni, in legno ricoperto da cemento steso con attrezzi originali del primo Novecento.
Un plauso dunque all’intraprendenza dei fratelli antiquari che da qualche anno (ricordiamo la bella mostra su Mario Biazzi) si dedicano alla riscoperta dei grandi nomi del Novecento cremonese, rimanendo una preziosa voce di riferimento culturale nel panorama artistico cittadino. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 18 giugno.
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commenti
Benassi
20 maggio 2024 06:31
Complimenti una mostra bellissima di un maestro del 800 cremonese