"Cinque anni con don Alberto", il gruppo catechesi della Cattedrale con un volume ricorda monsignor Franzini, sacerdote e amico,
Studioso ma anche pastore, sacerdote e amico, appassionato di viaggi come del Po, la sua terra. Era facile volergli bene. Impossibile dimenticarlo. E' da tutto questo che nasce 'Cinque anni con don Alberto', il piccolo volume, corredato da alcune fotografie, a cui i componenti del Gruppo catechesi hanno consegnato i loro ricordi di don Franzini, dall'estate 2014 parroco della Cattedrale, portato via il 3 aprile 2020 dal coronavirus.
L'introduzione del libretto, pubblicato alla vigilia del primo anniversario della morte di don Alberto e disponibile da mercoledì 17 marzo dopo la messa delle 18 in Duomo, è del vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, che descrive così il suo stretto collaboratore: “Ogni situazione complessa e provocante lo spingeva a meditare la Rivelazione per riconsegnarla attuale e parlante. Ogni frammento veniva ricondotto al tutto, non con la pedanteria dell'archivista ma con la passione del ricercatore. Grazie, don Alberto per averci dato tanto di te e più ancora del Signore”. La prefazione è scritta, come tutti gli altri contributi, da un membro del Gruppo: “E' come se il nostro don avesse acceso una miccia. Dopo il primo anno l'aula non bastava più e gli è stato concesso di tenere le lezioni pomeridiane in saletta Mercanti”.
In apertura una testimonianza che illumina un aspetto della personalità variegata di don Franzini: per lui “le grandi opere musicali e artistiche erano una manifestazione così alta da predisporre ed accompagnare l'esperienza religiosa. E anche un dono meraviglioso da condividere”. Concetto ribadito nelle pagine successive attraversate dalla nostalgia: “Ogni luogo visitato con te era l'occasione per approfondire la nostra fede”. Come quella volta a Recanati, nelle stanze della casa di Giacomo Leopardi, che don Alberto amava, tanto da “tenere i suoi canti sul comodino”. “Quante riflessioni ma anche quante risate in corriera”, dice un pensionato che ha partecipato ad alcuni dei suoi pellegrinaggi. Una parrocchiana parla di sé e del marito malato, che don Franzini non ha mai lasciato solo, sino alla fine: “Andava in camera e si sedeva vicino a lui. Cercava di rendere più leggera la vita degli altri”. 'll tuo catechismo per tutti' è il titolo del capitolo seguente: “Ci mancano le tue parole, e ci manca la certezza dei tuoi sguardi, ma niente ci potrà togliere la forza della fede che hai instillato nel nostro cuore”.
Un medico racconta di come, arrivato in ritardo al pullman, era corso in stazione per salire sul treno pur di non perdersi la gita in Garfagnana. Chiudono le parole di Angela che, dal 2016 a metà 2019, ha tenuto compagnia a 'mamma Rina', Corinna Cozzani, l'adorata madre di don Alberto ricoverata alla clinica La Pace, dov'è spirata l'8 giugno 2019, all'età di 95 anni. I funerali sono stati officiati dal figlio, che nell'omelia ha parlato in questo modo di lei: “Era una popolana nobile, nobile nel tratto, nel vestire, nel linguaggio, ma è sempre rimasta una donna del popolo, semplice, di fede, non bigotta, cresciuta nelle conferenze di don Primo Mazzolari”. Non lontano dalla tomba del grande prete, nel cimitero di Bozzolo, riposa ora il suo chierichetto.
(nelle foto don Alberto con la mamma, fratello e sorella; in chiesa in Garfagnana e la copertina del volume)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
anna Maramotti
14 marzo 2021 09:21
Un grande grazie per il ricordo, che non è solo tale, ma si traduce ancora in un grande insegnamento, Anna