"Si può guardare con fiducia al futuro, aprendosi al nuovo". Ceruti: "In questo tempo nessuno si salva da solo". Teatro esaurito per TEDxCremona
“Favolosa complessità. Danzare sull’orlo del caos” – incontro promosso da TEDxCremona - è stata un’occasione per riflettere sulla contemporaneità, per dare un senso collettivo ai tempi che stiamo vivendo ma anche un invito a declinare il tema all’interno della propria esistenza, cercando di rendere le difficoltà che siamo chiamati ad affrontare una opportunità. Ne hanno parlato, davanti ad un Ponchielli esaurito in ogni ordine di posti - con la presenza tra il pubblico di centocinquanta studenti di diverse realtà scolastiche del territorio - dieci speaker e performer d’eccezione, con competenze diverse e complementari, capaci di spaziare dalla filosofia alla geopolitica, dalle neuroscienze al giornalismo, dall’arte alle nuove tecnologie, alternando analisi di carattere più generale alla condivisione di esperienze autobiografiche.
Dopo l’introduzione poetica di Enrico Cerni accompagnato al violoncello da Clarissa Marino e i saluti di Andrea Mattioli (Organizer TEDxCremona) – chiamato sul palco dalla presentatrice Giulia Blasi - è stato il filosofo cremonese Mauro Ceruti ad introdurre «Il tempo della complessità»,«dove diventa difficile distinguere in modo netto causa ed effetto, dove tante realtà finiscono con l’intrecciarsi». In una dimensione globalizzata ogni evento si amplifica. Come un virus (difficile immaginare qualcosa di più piccolo) che da Wuhan ha generato una pandemia planetaria. Una consapevolezza che impone di cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità. Questa è la sfida dell’uomo contemporaneo che deve imparare la solidarietà, imposta dall’essere accomunati dallo stesso destino. Perché – come sottolinea Ceruti - «in questo tempo nessuno si salva da solo». Sulla dimensioni delle relazioni, della appartenenza come strumenti per cogliere la «verità nella complessità», raccontandola attraverso i media si è soffermato il giornalista Alessio Lasta nel suo intervento su come abitare la realtà. Raccontandola con le parole o con le immagini, come fa Laura Canali – intervistata da Stefania Mattioli - che, da un trentennio traduce la complessità del mondo attraverso le mappe che disegna per la rivista Limes. E che riassumono, dietro le linee dei confini, storie di uomini, confrontandosi con una geografia fisica che diventa anche una descrizione di spazi dell’anima. Quello di TEDxCremona è un percorso che, seguendo il fil rouge della complessità la porta, sempre più, ad essere dimensione con cui ciascuno è chiamato a confrontarsi. A partire dall’arte capace, per Giuseppe Zollo, di dare un senso al mondo. Perche, come spiega il membro del comitato scientifico del Complexity Institute, i linguaggi artistici ci aiutano a «sviluppare la fluidità cognitiva, cioè la capacità di aprirsi al nuovo. E, in questo modo, ci aiuta a capire la complessità e ad affrontare la vita». Lasciandosi guidare, come testimonia Claudia Lamanna, dal «folle coraggio di non arrendersi» La musicista, che nel 2022 ha trionfato nell’International Harp Contest, il concorso di arpa più prestigioso del mondo, è riuscita a raggiungere questo traguardo «perché la speranza e la voglia di farcela sono state più forti delle paure, perché solo attraversando l’oceano della complessità si possono realizzare i propri sogni». Come hanno fatto anche i ragazzi di Thisability, protagonisti – dopo l’intervallo – di un momento dedicato all’esperienza dello store della Cremonese in via Solferino. La «maratona» di TEDxCremona è quindi proseguita con Diego De Simone, imprenditore e consulente appassionato di intelligenza artificiale e Blockchain, fondatore di Moonia. Parafrasando Cartesio ha intitolato il proprio intervento con «Cambio dunque sono». Ed ha spiegato come occorra essere pronti al vivere il proprio tempo, facendo scelte consapevoli. Quindi è salito sul palco Andrea Orlandi, con «La danza in testa», una riflessione che ha intrecciato l’arte alla neuroscienza e che si è conclusa con una performance, sul palco, dei danzatori Margherita Dotta e Leonardo Maietto. Un’arte diversa è quella di Arianna Porcelli Safonov. Comica, scrittrice, performer, oltre che docente all’Università di Pisa ha parlato dell’«Omeopatia dell’umorismo», come antidoto alle fragilità dell’uomo moderno, ma anche come occasione di relazione, come strumento che aiuta ad accettare «verità terribili che non vorremmo mai sapere». «È l’ironia – ha spiegato – che ci dona la leggerezza, non intesa come resilienza, ma come capacità di diminuire il peso specifico degli eventi, delle cose e delle persone». A chiudere l’incontro Marinella De Simone, presidente e direttore scientifico del Complexity Institute, docente presso la Scuola nazionale dell’amministrazione della Presidenza del Consiglio. Partendo dalla propria esperienza ha parlato del «coraggio di vivere la complessità». Il suo messaggio è oltremodo chiaro. «La complessità è faticosa da capire e difficile da accettare. Occorre sentirla, farla propria fino a diventare parte di essa. Ci chiede di rinunciare alle certezze e alle scorciatoie. Ma a volte ci porta doni bellissimi». Che per lei, sono stati due figli bellissimi, arrivati dopo aver rivoluzionato la propria vita. Una storia che arriva dritta al cuore e che invita ciascuno ed essere artefice del proprio destino. Ma che riassume bene il senso di TEDxCremona. “Mi piace pensare a TEDxCremona non come a un evento fine a sé stesso, - ha dichiarato Andrea Mattioli - ma a un ecosistema in movimento che genera incontri di corpi e intelligenze, di conoscenza e innovazione e si trasforma in memoria collettiva e tessuto sociale”. E che regala al pubblico del Ponchielli, una rafforzata consapevolezza di sé e un invito a guardare con speranza e fiducia al proprio futuro. Anche in questi tempi incerti e complessi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti