15 anni fa si inaugurava il CremonaPo, arriva l'Armaguerra e non solo. Interesse sull'ex Scac. La tangenziale inadeguata rischia la paralisi
Nel novembre di 15 anni fa apriva le porte il Centro Commerciale CremonaPo. Tre lustri sono passati da quel giorno (qualche intoppo con un incendio proprio il giorno del taglio del nastro) e il Centro Commerciale sorto al posto dell'ex area industriale Feltrinelli Masonite (della famiglia dell'editore rivoluzionario Gian Giacomo) si rivolgeva allora – si legge nei documenti dell'epoca - a un potenziale bacino d’utenza di 155.000 nuclei familiari, con 500 occupati e 2000 posti auto con sette sale cinema, 60 negozi, 10 bar, servizi per i clienti (baby parking, solarium, banca, parrucchieri), galleria commerciale.
Per Cremona si trattò di una rivoluzione qualche anno dopo l'arrivo del Cremona2 a Gadesco. Ricordiamo le proteste dei commercianti (con tanto di manifestazioni in piazza del Comune), le polemiche e tanto altro. Da allora sembra passato un secolo.
La deregulation commerciale (favorita anche da leggi estremamente favorevoli e dalla disattenzione complice delle amministrazioni) ha fatto crescere attorno al CremonaPo di tutto: la nuova zona commerciale (lo Shopping Village) proprio a fianco su via Sesto, Rossetto e C. nell'area commerciale Colombera (poi ribattezzata i Navigli), altri insediamenti in via Bergamo e in diverse zone cittadine (via Massarotti, via Postumia, allo Zaist, via delle Dogane, via Brescia). Altri ancora arriveranno in diverse parti della città. Quello che più preoccupa è l'infittirsi degli insediamenti commerciali proprio in zona Cremona2 con la grande area commerciale dell'ex Armaguerra. Qui sta crescendo a grande velocità il cantiere. Il termine dei lavori per tutto il complesso è previsto ad inizio del prossimo anno ma si spera di poter aprire alcune attività, tra queste il supermercato Lidl, già nell'autunno 2021. Qui le nuove edificazioni saranno circa 15mila metri quadrati (su tre edifici) destinati al commercio su 40mila metri quadrati totali (con il recupero delle superfici esistenti) integrati con verde e parcheggi e con una nuova viabilità interna che comprende anche piste ciclabili. Insomma una cittadella commerciale “antagonista” al CremonaPo, peccato sia proprio a 200 metri dall'altra. Inoltre si sta lavorando anche alla strada di arroccamento che, come ha illustrato in consiglio comunale l'assessore alla partita Pasquali, porterà le auto in uscita dall'ex Armaguerra direttamente verso il sottopasso di via Bergamo e servirà anche per i futuri insediamenti (ex Feraboli, Gaspardo ecc.). Accanto all'ex Armaguerra sulla via Castelleone, è già sorto il Comet - centro per elettrodomestici e telefonia, e sta crescendo un nuovo centro alimentare simile a quello appena nato a Crema: è il “Banco Fresco”, marchio torinese che tratta frutta, verdura, formaggi, macelleria e pesce. Resta poi l'incognita su chi andrà ad occupare l'area su cui vi è attualmente il supermercato Lidl (che si trasferirà nella vicina Armaguerra) vale a dire altri 1200 metri quadrati di commerciale.
Inoltre sta ritornando l'interesse di alcuni operatori per l'ex Scac di via Sesto: 73mila metri quadrati con destinazione mista (commerciale, produttiva, abitativa).
Ma quello che preoccupa è anche il traffico che si sta abbattendo sulla nostra tangenziale urbana, già in difficoltà per il via vai di auto e camion accumulatosi in questi anni. Altro traffico è in arrivo. Recenti rilevazioni per il Pums indicano passaggi giornalieri di oltre 40mila auto mentre era stata progettata per 25-30mila veicoli con un possibile incremento nel giro di pochi mesi di un altro 15% che vorrebbe dire paralisi completa.
Gli uffici del Comune starebbero lavorando su una variante al piano regolatore che prevederebbe una riduzione sia della superficie edificabile per alloggi (per favorire così i recuperi) che di spazi commerciali (l'attuale piano regolatore ha molte falle in questo senso). Ma quanto tempo è rimasto alla città? Quanto al suo asfittico centro storico?
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commenti
Michele de Crecchio
5 luglio 2021 16:42
L'efficienza della tangenziale urbana, saggiamente realizzata nel secolo scorso, è sempre più mortificata da nuovi accessi, da nuove rotatorie e dall'affollamento di edifici commerciali che la stanno progressivamente trasformando in una congestionata strada urbana. Cremona sconta così, oltre al pesante errore iniziale di avere collocato un grosso centro commerciale troppo vicino ad un popoloso quartiere e ad un nodo viabilistico particolarmente problematico, anche l'eccessivo liberismo con il quale da allora vengono gestite le questioni riguardanti il territorio. Incombe, di conseguenza, l'ipotesi di "gronda nord" che, oltre ad essere costosissima e di problematica realizzazione, determinerebbe conseguenze ambientali certamente devastanti.