A Chieve, la sindaca Orietta Berti (si chiama come la cantante e l’Orietta nazionale, si complimentò per la sua elezione) studia la rivoluzione (da Chapeau) sulla tassa dei rifiuti
“Un saluto alla signora Orietta Berti che è diventata il vostro primo cittadino. Che meraviglia, che coincidenze... la vita è così. Un caro saluto a tutta la cittadinanza di Chieve e buona estate”.
Ricordate? Così, nel 2024, dopo l’elezione a sindachessa di Chieve della signora Orietta Berti, la Berti nazionalpopolare: sì la cantante, via social, si complimentò con la sua omonima politica cremasca. Ebbene, dato che amministrare un paese non è cosa semplice e si rischia sempre di accontentare a metà, la sindaca Orietta, non è solo famosa omonimia, ma soprattutto è una prima cittadina sul pezzo, pragmatica, tra la gente, operativa e propositiva. E nei giorni scorsi, la maggioranza di Chieve ha lanciato una proposta squarciante, interessante, da imitare. Di cosa si tratta? Di studiare (per farla breve) il modo di far pagare, la tassa dei rifiuti, solo per la quantità effettiva di indifferenziati prodotti. Per carità, il tutto è in costruttiva fase evolutiva, ma è già un qualcosa, no?
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