A Piadena il 4 gennaio: "Buon anno alla comunità- Omaggio a Sergio (Lodi)" con l'Orchestra di mandolino e chitarre "Città di Brescia"
Musica a Piadena, il prossimo 4 gennaio, presso il teatro dell’oratorio. Alle 16.30, con ingresso libero, va in scena l’evento “Buon anno alla comunità – Omaggio a Sergio” con l’Orchestra di mandolini e chitarre “Città di Brescia” diretta dal maestro Claudio Mandonico. È la prima cittadina Federica Ferrari a presentare l’evento: “È stato un piacere incontrare il Signor Sergio Lodi per parlare del lascito, che ha concordato con l’Orchestra di mandolini e chitarre “Città di Brescia”. È stata inoltre l’occasione per ripercorrere non solo la sua vita di musicista, ma anche un buon tratto di storia del nostro paese e del nostro territorio. Come Amministrazione, desideriamo ringraziare Sergio Lodi, per l’impegno profuso per diffondere il messaggio e il valore della musica, del canto popolare e degli strumenti a plettro: l’esibizione dell’Orchestra “Città di Brescia” ci permetterà di vivere un momento di condivisione ed una esperienza di alto livello”. Ed in effetti è davvero significativa la parabola di Sergio Lodi, che, animato da una grande passione per gli strumenti a plettro, partito come autodidatta, è riuscito a fa parte di gruppi e orchestre importanti. Durante la leva, Sergio entra in un complesso formato da militari, che si esibiscono in diverse caserme siciliane, dove è di stanza. Negli anni Cinquanta, suona con il CCP, il “Complesso Caratteristico Piadenese”, nato nel negozio di un barbiere sotto i portici di Via Libertà, a Piadena. Poi arrivano l’Orchestra “Max Corradini” e l’ “Harlem” di Canneto sull’Oglio: con esse, ha la possibilità di esibirsi anche fuori dalla provincia e fuori regione. Con l’ “Orchestra Sterzati”, gli show proseguono anche all’estero, per esempio in Spagna. Nel clima di attivismo politico e culturale che contraddistingue l’Italia di inizio anni Sessanta, nasce a Piadena nel 1962 il “Gruppo Padano”, inizialmente composto da Sergio Lodi, Delio Chittò, Amedeo Merli, Bruno Fontanella e Cesarina Flisi, a cui presto si uniscono Policarpo Lanzi, Adolfo Nolli, Ortis Robusti. La finalità è il recupero delle manifestazioni della cultura e dell’espressività popolare, attraverso lo studio specifico della musica tradizionale. Con questo spirito, il “Gruppo Padano” inizia la ricerca dei canti popolari, partecipa agli spettacoli del “Nuovo Canzoniere Italiano”, crea canzoni politiche, produce audiovisivi, organizza spettacoli di burattini, continua la pubblicazione dei “quaderni di Piadena”. La sindaca Ferrari sottolinea il debito culturale della sua cittadina: “Grazie al “Gruppo Padano” – afferma - Piadena arriva all’attenzione nazionale, per il suo impegno nella riscoperta e nella ripresa della musica popolare italiana, il cosiddetto folk music revival”. Sempre grazie al “Gruppo Padano”, Lodi incontra e conosce Dario Fo, che lo invita a casa sua, per preparare le musiche dello spettacolo “Ci ragiono e canto”, una rappresentazione che girerà poi i teatri di tutta Italia. Per Lodi poi arriva l’Orchestra di mandolini e chitarre “Città di Brescia”, fondata da Rosa Messora, moglie di Giovanni Ligasacchi, un musicista innovativo del secondo Novecento. Lodi conosce entrambi ed ha l’occasione di suonare con la Messora. Resta nell’orchestra per tredici anni, continuando la collaborazione ed i rapporti anche dopo non esserne più parte attiva. Insieme all’Orchestra, Lodi si esibisce all’estero, e, nel 2001, la tournée lo porta negli Stati Uniti, a Providence e Boston, da ricordare inoltre la tappa presso la Basilica di Assisi. Il Gruppo orchestrale nasce nel 1974 per il piacer di far musica insieme e per valorizzare gli strumenti a plettro che, nel tempo, a causa del melodramma e della canzonetta, avevano perduto la propria identità storica. L’Orchestra di mandolini e chitarre “Città di Brescia” è una delle pochi gruppi a plettro rimaste in Italia. È oggi diretta da Ugo Orlandi, insegnante di mandolino presso il Conservatorio di Milano. Orlandi suona nell’Orchestra da quando aveva undici anni, quindi, da oltre cinquanta e ci tiene a sottolineare come l’Orchestra abbia sempre cercato di diffondere la musica di alto livello, coltivando la passione e la professionalità di musicisti che, nella vita, hanno altre attività e che dunque suonano e si esibiscono non per lavoro ma per passione. Il sindaco Ferrari evidenzia pure l’impegno umano: “C’è un profondo legame che unisce l’Orchestra a Piadena Drizzona, sia perché Sergio Lodi ne ha fatto parte, sia perché Mario Lodi aveva organizzato un loro concerto per la pace nella Chiesa di Santa Maria Assunta poi trasmesso da Telepace”. Tra l’altro, sembrerebbe che il mandolino, ben prima della fama di quello napoletano, fosse già di casa in Lombardia. Sergio Lodi ha svolto ricerche in merito, scoprendo, per esempio, che presso la Casa di Riposo dl Vho di Piadena, a fine Ottocento, era attiva una scuola di “Lavoro e di Musica”, solo per ragazze, presso la quale si insegnava anche a suonarlo. Durante la sua attività, Lodi raccoglie numerosi strumenti a plettro, ognuno con una propria storia. Tra questi, una balalaika acquistata in Russia negli anni Settanta, uno zither acquistato a Praga, un bouzouki comprato durante la Dittatura dei Colonnelli in Grecia, un mandolino cremonese fatto costruire appositamente da Lodi al liutaio Pandini di Ferrara su disegni originali di Stradivari ed oggi conservati presso il Museo Civico di Cremona, una mandola Monzino dei primi del Novecento, una chitarra classica acquistata nel 1955, due mandolini napoletani suonati durante gli anni in cui si esibiva con l’Orchestra “Città di Brescia”. Di tutta la raccolta, Lodi ha selezionato diciotto strumenti che verranno dati in lascito all’Orchestra, perché possano essere ancora utilizzati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti