Addio a Giorgio Pini, canoista di valore, anestesista da trent’anni costretto in un letto da un incidente stradale
Giorgio Pini era stato un ottimo canoista. Le sue prime pagaiate risalgono all’inizio degli anni ’70 alla canottieri Bissolati, la società alla quale era iscritto. Il suo tempo libero dalla scuola e dallo studio – frequentò prima il ginnasio, poi il liceo classico Manin – era completamente dedicato agli allenamenti. E i risultati non tardavano ad arrivare. Roberto Magarini, suo compagno di classe e di banco, lo convinse nel 1972 a passare alla Baldesio, dove fece gruppo con atleti del calibro di Danio Merli, Giorgio Sbruzzi, Massimo Tisi e dello stesso Magarini.
Terminato il liceo e lasciata l’attività agonistica, si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia, dove si laureò a pieni voti. Specialista in Anestesia, intraprese subito la carriera ospedaliera. Appassionato motociclista, decise di vendere la sua Bmw, ritenendo che fosse troppo pericolosa. Uno scrupolo comprensibile, dato che da poco era diventato padre. Non la moto, ma la bicicletta gli ha riservato un destino crudele.
Dopo l’incidente, amici, compagni di scuola e di canoa andavano spesso a visitarlo nella sua stanza a casa, dove i giorni trascorrevano inteminabili. Ma ogni incontro si traduceva per lui in rimpianti e sofferenza. Col tempo quelle visite si diradarono e Giorgio continuò la sua vita circondato realmente dall’amore e dal sostegno fisico, morale e psicologico dei suoi cari.
Giorgio Pini, profondamente credente, ha lasciato questo mondo all’ospedale maggiore, nella speranza di una vita dopo la vita. La camera ardente sarà aperta nel pomeriggio di martedì 12 marzo all’obitorio del nosocomio. Le esequie funebri saranno celebrate il giorno successivo, 13 marzo alle 10,15 alla chiesa parrocchiale di San Sebastiano.
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Nella foto, il K4 giunto terzo ai campionati italiani seniores del 1973 a Massaciuccoli: Giorgio Pini capovoga seguito da Massimo Tisi, Giuliano Pinoni e Roberto Magarini.
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commenti
Claudio
12 marzo 2025 15:22
...ricordo il caso... e pur non avendo mai conosciuto di persona il Dr. Pini, mi aveva profondamente colpito per la sua fatalitá! Con cuore sincero partecipo alla Famiglia le mie piú sentite condoglianze.