Al Teatro Monteverdi la premiazione del Premio Bertoletti. Giovani poeti in erba si sono cimentati in elaborati su tema di una frase di Einstein
Questa mattina, sul palco del Teatro Monteverdi, riflettori puntati sulla premiazione dell’ormai famoso Premio Bertoletti, in ricordo di Claudio Bertoletti scomparso, a soli 41 anni, nel marzo 2005.
Un’iniziativa giunta alla sedicesima edizione e che nel tempo ha conquistato un ruolo di grande prestigio, non solo per l’immagine che offre di Cremona ma, anche, per l’impegno e la professionalità con cui vengono selezionate le poesie. Ogni anno un tema differente su cui riflettere, fuori da ogni forma di retorica, ma dall’elevata qualità stilistica quasi fosse una rivisitazione di quel dolce stil novo che parla dritto al cuore per portare l’anima ad un livello più alto. Il concorso è stato fortemente voluto dalla sorella gemella Paola con il marito Paolo, dai genitori, Milena e Amilcare, proprio per ricordare Claudio ed il suo amore per la scrittura in versi.
John Ciardi, poeta e traduttore americano appartenuto al Novecento, scriveva che “non c’è bisogno di soffrire per essere un poeta; l’adolescenza è una sofferenza bastante per chiunque” ed i ragazzi che hanno partecipato al concorso hanno dimostrato di possedere anime belle, sensibili e profonde.
La poesia è da sempre l’espressione più intima dell’anima, è lo strumento che permette ad intere generazioni, giovani e meno, di raccontarsi nel profondo. La poesia raggiunge i luoghi più profondi dell’io. Molto abbiamo da imparare da questi giovani scrittori, in primis la capacità di osservare, di raccontare emozioni ela mattinata di oggi ne è stata un importantetestimonianza.
Gli alunni delle scuole medie Campi, Anna Frank, Beata Vergine, Vida e Virgilio hanno dimostrato straordinarie capacità come fossero veri e propri poeti emergenti, forse lo saranno. Hanno utilizzato parole per descrivere stati d’animo e dipingere immagini, quelle del cuore alla ricerca della verità.
La verità?! Questa abusata ed urlata parola, tanto stereotipata da essersi trasformata in una sorta di inopportuna presenza. A volte la si vede aleggiare nel mega circo mediatico e dei social, ma tanta è la confusione che spesso la realtà si confonde con la finzione. Il binomio soggettività – relativismo che,troppo spesso, fa a pugni con la realtà trascinando ad una quasi assenza di verità oggettiva che costringe presto i nostri ragazzi ad imparare a nuotare in un mondo di adulti che fatica a dialogare e mette l’accento,costantemente, su un enorme problema dei nostri tempi: la perdita della verità. Proprio per questi motivi serve poesia, una delle forme più elevate di comunicazione. Gli animi di questi ragazzi, con poca esperienza all’anagrafe ma una grande maturità d’animo, ha colpito ogni presente in un Teatro Monteverdi da tutto esaurito. Proprio gli animi con i valori come fondamenta necessitano di nuovi modi per comunicare.
Paola Bertoletti ha aperto la mattinata ricordando il fratello, la sua passione per la vita, per quella poesia fatta di valori di vita vera da poter condividere con gli amici di sempre, una poesia capace di superare i confini spazio temporali.
Sul palco hanno catturato i presenti le ragazze della scuola di danza “Giuseppe Cressoni di Pontevico”,magistralmente dirette dalla maestra e coreografa Stefania Brianzi, diplomata presso il “Teatro alla Scala” di Milano. Hanno seguito gli interventi di Paolo Taglietti, Presidente dell’Associazione Bertoletti, Riccardo Risari, amico storico di Claudio e della famiglia Bertoletti, Maura Ruggeri, Assessora all’istruzione del Comune di Cremona che patrocina il concorso di poesie, Marco Grandi in rappresentanza dello sponsor Cassa Padana e Beatrice Ponzoni, giornalista e scrittrice, in rappresentanza del quotidiano CremonaSera.
Le premiazioni sono state realizzate con il supporto delle collaboratrici dell’Associazione Bertoletti Lucia Sorce, Marica Maranesi, Monica Bassanini e Sofia Villa che ha coadiuvato Paola Bertoletti nelle attività di laboratorio.
Impossibile non citare la meravigliosa e coinvolgente performance dei ragazzi del Laboratorio dell’Officina dell’Espressione che hanno chiuso una mattinata magnifica con una rappresentazione tratta dal musical “The Blues Brothers” distribuendo poi al pubblico presente le frasi lette in apertura scritte da famosi poeti e filosofi.
Alla fine ciò che insegna la poesia è che la vita è un percorso fatto di incontri e di esperienze, qualcuna bella e qualcuna brutta, si cade e ci si rialza alla ricerca della verità per chi desidera, realmente, trovarla.
Sul biglietto che è stato consegnato a me c’era una frase di Peter Altenberg, scrittore e poeta austriaco: “Non ho mai sognato di essere Shakespeare o Goethe, e non mi sono mai aspettato di possedere il grande specchio della verità sul mondo. Ho sognato solo di avere con me un piccolo specchio da tasca, quello che una donna può trasportare nella sua borsa, che riflette piccole imperfezioni, e alcune grandi bellezze, quando è tenuto vicino al cuore”. Lascio a voi cogliere la verità.
Tema d’ispirazione per l’anno 2023.
La frase di Albert Einstein “La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso”
(sottotitolata “L’importanza di andare oltre le apparenze”)
I Vincitori dell’edizione 2023 sono:
PRIMO PREMIO: TOMMASO BOCCABELLA CLASSE 2 G – SCUOLA CAMPI
SECONDO PREMIO: ISABEL NEGRI CLASSE 2 F – SCUOLA VIDA
TERZO PREMIO: PIETRO SANTINICLASSE 1 G – SCUOLA ANNA FRANK
POESIE VINCITRICI
Titolo: Un’ombra nel fiume
Guardo il grande fiume e mi domando … “cosa mai ci sarà lì sotto?”.
Scendo con la mia imbarcazione e lo cavalco.
Comincio a remare e mi allontano dalla riva.
Ora sono tra le sue braccia, l’acqua scorre verso valle e io la seguo.
Poco è lo sforzo nella discesa, ad un tratto mi trovo solo, i miei compagni sono tutti avanti,
io rimango indietro da solo con lui.
Ascolto i rumori, i canti degli uccelli, i rumori della campagna, le voci in lontananza.
Un brivido mi attraversa la schiena, guardando il pelo dell’acqua vedo una sagoma scura
nuotare al mio fianco.
Oddio …! Cosa sarà mai?
Remo e non mi fermo la sagoma mi segue ancora, sembra volermi accompagnare.
A un tratto un balzo e via fuori dell’acqua come per salutarmi.
Un pesce, un pesce enorme! Che spettacolo!
Ecco, la mia paura che svanisce in un secondo. Era solo un meraviglioso pesce. Grazie
grande fiume per farmi vivere sempre emozioni uniche. Grazie.
Tommaso Boccabella – classe 2a G – Scuola Campi
Titolo: L’APPARENZA NON È L’ESSENZA
A dirlo non è un famoso letterato
o un poeta affermato
ma un grande emerito scienziato
famoso per le sue ricerche mozzafiato
anche un po’ allampanato
e che sembra frastornato.
Mentre stai cercando una risposta
che può essere nascosta
tieni la mente aperta
e rimani in allerta
che non tutto è come appare
ed il falso può abbagliare
Di fermarsi all’apparenza
si può benissimo fare senza
anche lo zucchero sembra sale
ma la differenza è abissale
anche l’acqua può esser scambiata per grappa
ma se le confondi sei una “schiappa”
Viviamo di app di apparenza
come se queste fossero l’essenza
e di app per apparire
per non sentirci morire
ma noi non ci accorgiamo
che non è ciò che cerchiamo.
Isabel Negri – classe 2a F – Scuola Vida
Titolo: POSSESSIONE
Pare che il segreto sia presto svelato:
Di sapere e conoscere mai accontentarsi;
Alla prima risposta non dar per scontato
Che non ci siano altre domande da farsi.
La ricerca della verità
è come un viaggio senza età;
ciò che conta è avanzare,
non aver fretta di arrivare.
Ogni tappa è assai importante
della meta che sembra così distante.
La tua guida ti accompagnerà
il suo nome è Curiosità.
Fermati quando avrai sete alla fonte di Speranza;
Fermati quando avrai fame e rifocillati al banchetto di Perseveranza;
Fermati quando sarai stanco,
ma non arrenderti alle leggi del branco,
di chi si ferma all’apparenza
di cui riempie la propria esistenza.
Ricco è chi non è affetto da “POSSESSIONE”
Il male di chi fa del possesso un’ossessione.
Pietro Santini – classe 1a G – Scuola Anna Frank
MENZIONI ANNO 2023
SCUOLA CAMPI
SCUOLA VIRGILIO:
BEATA VERGINE:
ANNA FRANK:
VIDA:
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