7 settembre 2023

Alex Corlazzoli: “A Crema c’è chi vive tra i topi, in aree industriali abbandonate. E tra qualche giorno non avranno più un posto dove stare.”

“A Crema c’è chi è costretto a vivere ogni giorno tra i topi. E’ l’amara e dura verità che in questi giorni ho constato di persona. Mentre le istituzioni si fan belle di progetti di rigenerazione c’è chi non riesce ad avere dalle stesse istituzioni neanche un tetto per poco tempo.

Tra pochi giorni inizieranno i lavori nell’ex Canavese a San Bernardino ma lì da anni vivono alcune persone con gravi fragilità e altre che hanno trovato un tetto in quel luogo dopo il fallimento di alcuni percorsi di recupero.

Sono uomini e donne che per storie di povertà culturale, personale si ritrovano per strada anche a Crema. Non si tratta di un caso ma di una ventina di persone che nella opulenta città vivono dormendo in fabbriche o case abbandonate, in tenda o in auto.

Nei giorni scorsi sono entrato nell’ex Canavese per comprendere: chi è rimasto vive in una situazione igienico sanitaria grave, nella sporcizia, tra i topi che girano accanto ai materassi a terra.

Una situazione - secondo quanto raccolto da fonti autorevoli - conosciuta dai dirigenti dei servizi sociali che sono rimasti inerti tanto da arrivare al punto che oggi ci sono alcune persone che dal momento che la fabbrica sarà abbattuta non hanno un giaciglio.

Le relazioni, le carte bastano a pulire le coscienze ma poi chi resta tra i topi, anche a Crema, sono coloro che sono abbandonati da tutti. Ho provato a intessere relazioni nelle ultime ore con ogni realtà, anche con i vertici che rappresentano il nostro Stato ma per chi vive nella povertà non sembra esserci soluzione. A questo punto non resta che la pubblica denuncia nella speranza che vi sia una corresponsabilità e che la condivisione anche mediatica serva a smuovere qualcosa.

Ho seguito personalmente il percorso di alcuni di loro: gente che ha fatto appello ai servizi sociali, al Centro Ascolto per avere una soluzione momentanea. Nulla da fare. Il tempo di una riunione con gli assistenti sociali non risponde all’emergenza. Il dormitorio d’estate è chiuso. Altre realtà – legate alla Chiesa – non sembrano poter dare una risposta a chi si trova nell’emergenza. A Crema c’è un lodevole servizio della cooperativa Bessimo in via Civerchi ma anche lì c’è una sola doccia per venti, trenta persone. D’inverno non esiste un’unità di strada che esca la sera per portare delle coperte, per portare una bevanda calda , per verificare lo stato sanitario come accade in altre città.

Da cittadino, da giornalista, da insegnante, lancio un appello all’intera città, a chi banchetta ai tavoli di Lions e Rotary, alle realtà imprenditoriali, alle istituzioni, a chi predica dai pulpiti: la povertà nella nostra città suona il campanello d’allarme. Nessuno deve dormire anche una sola notte, tra i topi. Abbiamo bisogno di uno sguardo maggiore, di toccare di più gli invisibili, di camminare nelle loro scarpe, di uscire dai comodi uffici e di alzarsi dai tavoli per abbracciare le storie (talvolta anche difficili) di chi anche a Crema vive sulla strada".

Così postò via social Alex Corlazzoli: giornalista, scrittore, provocatore, opinionista, viaggiatore e Maestro d’Italia. Eh già, purtroppo, nella capitale del Granducato Del Tortello, oggi esistono zone della città per così dire… fuori controllo, ai margini, da risanare. Ovviamente dando un posto dignitoso dove vivere ai senzatetto. 

 

Stefano Mauri


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