Ancora troppi buchi neri in centro, qualche soluzione arriva ma il puzzle dei traslochi lascerà altri contenitori urbani vuoti
Buchi neri in centro. Immobili vuoti, senza destinazione, in vendita da anni senza alcun successo. Sono tanti e quasi tutti senza speranze immediate di recupero. Qualche segnale è arrivato, ad esempio dal Consorzio Agrario di piazza Marconi che si sta reinventando gli spazi compreso un ristorante aperto all'interno o dall'ex assicurazione Cattolica di piazza Zaccaria diventato “La bottega” mentre bisognerà attendere ancora, invece, per l’apertura del bed & breakfast di tre piani più mansarda, posto sopra il ristorante, inseguendo un futuro turistico per la città. Bene anche il recupero del Palazzo Fodri e degli spazi dell'ex Cariplo o del convento di Santa Monica diventato la sede dell'Università Cattolica. Ma di molti immobili completamente vuoti non c'è niente in vista né come iniziative né come idee. Partiamo dal più ingombrante: l'ex sede della Banca d'Italia di piazza Stradivari. E' chiusa dal 2008 e il prezzo stimato di vendita iniziale era di 11 milioni di euro, poi sceso a 8 e ancora a 6. L'immobile ha una superficie lorda di 5900 metri quadrati. Altrettanto ingombrante e sempre in vendita è la porzione centrale dell'ex teatro Politeama di via Cesare Battisti, un immobile smembrato da un intervento degli anni Novanta che ha ricavato alloggi nei palchetti e negli altri spazi, lasciando un affascinante ma inutile matitone centrale con una cupola che si staglia nel panorama del corso. Sempre in centro città, in via Verdi, l'ex cinema Tognazzi nel palazzone dell'Inps. E poi il comparto del vecchio ospedale comprendente l'ex chiesa di San Francesco o via Radaelli con le ex cucine del nosocomio, per il quale il Comune ha ottenuto 14 milioni partecipando a un bando regionale per abitazioni per anziani e di housing sociale, riproponendo l'affascinante percorso pedonale tra via dei Colonnetti-Piazza Lodi e Piazza Giovanni XXIII. E ancora porzioni dell'ex Banca Nazionale del Lavoro su corso Campi, della Telecom su via Anguissola, dell'ex Aem di viale Trento e Trieste, in cui il Comune pensa di spostare e concentrare gli uffici comunali. Il complesso di via Aselli e via Radaelli è stato inserito dal Comune tra gli Ambiti di trasformazione, con l’intenzione di ridisegnare completamente l’urbanistica della zona, creando un passaggio pedonale tra piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII e ricavando alloggi per anziani in quello che era una parte dell’ex ospedale. Nulla da fare per l'ex bocciodromo di via Gadio, per vaste porzioni dell'ex Fulmine su corso Mazzini o dell'area Frazzi, vasti spazi delle ex caserme austroungariche, della La Marmora. Con l’intervento della Fondazione Arvedi Buschini l'Università Cattolica si è collocata in Santa Monica, mentre il Politecnico lascerà l'ex Istituto Maria Ausiliatrice di via Sesto per trasferirsi alla ex caserma Manfredini di via Bissolati. Se andrà in porto il trasferimento della Questura nella attuale sede del politecnico si libererà palazzo Manna di proprietà dell'Inps in via dei Tribunali, palazzo interamente vincolato dalla Soprintendenza. Acquistato dalla Prefettura aveva ospitato anche il Comune di Duemiglia soppresso nel 1920, in seguito ceduto all'Inps. Nell'estate 1991, esattamente trent'anni fa, già si cercava una nuova sede per la Questura. Se si sposta anche la Stradale in via Sesto, si potrebbe anche pensare di destinare la caserma Marconi (di proprietà demaniale) di via Massarotti a sede dei Carabinieri, attualmente alla caserma Santa Lucia di viale Trento e Trieste per la quale la Provincia paga un affitto. Chiaramente resterebbe libera la caserma Santa Lucia. Risolto il destino dell’ex Inam di viale Trento e Trieste: diventerà una casa della comunità, tornando ad avere un centro medico specialistico sul territorio senza dovere sempre ricorrere agli ospedali, secondo le proposte dell'Assessorato regionale al Welfare per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutto questo mentre tra poco diventerà l'ennesimo contenitore vuoto anche il palazzo dell'Inps di piazza Cadorna con il trasferimento della sede dell'Istituto di Previdenza in via Massarotti. .
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