1 marzo 2025

Avevano 240 chili di hashish, arrestati dalla Polizia due marocchini su un furgone a Pizzighettone. La base-magazzino era ad Acquanegra

La Polizia di Stato di Milano, nell'ambito dei servizi volti al contrasto dello spaccio di sostanza stupefacente, giovedì scorso 27 febbraio ha arrestato due cittadini marocchini di 35 e 45 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio nazionale, per la detenzione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente (240 chili di hashish).
 
L'attività svolta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura milanese nasce da alcuni servizi pianificati al fine di rintracciare un cittadino marocchino di 35 anni destinatario di provvedimenti restrittivi legati a vecchie condanne per spaccio di droga: su di lui, infatti, pendevano differenti ordini di carcerazione per un totale di 5 anni di reclusione.
Le ricerche si sono concentrate nell'area a nord della città di Cremona, tra i comuni di Pizzighettone, San Bassano e Soresina, ove gli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Milano ritenevano che il cittadino marocchino potesse gravitare utilizzando delle false generalità. Proprio a Pizzighettone, intorno alle ore 15 di giovedì, i poliziotti hanno individuato un uomo, che presentava una forte somiglianza con la persona ricercata, mentre era alla guida di un furgoncino in compagnia di un connazionale. Gli agenti hanno, quindi, deciso di controllare il veicolo e le due persone che, alla vista dei poliziotti, hanno ingranato la marcia speronando l'autovettura della Polizia: con non poca fatica, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti comunque a fermare le due persone prima che giungessero in ausilio gli agenti della Sezione Polizia Stradale di Cremona - Distaccamento di Pizzighettone (CR) per partecipare alla successiva attività di polizia giudiziaria.
 
Una volta fermato, il conducente del furgone, che aveva con sé documenti spagnoli contraffatti, riportanti la sua effige ma con generalità differenti, è stato riconosciuto per il destinatario dei provvedimenti restrittivi e il connazionale di 45 anni è risultato essere pregiudicato per vicende legate allo spaccio. Visti i precedenti specifici di entrambi, i poliziotti hanno perquisito il veicolo, intestato a una prestanome, al cui interno, nel retro, è stato rinvenuto un vano artefatto dove erano occultati circa 60 kg di hashish.
La perquisizione è stata estesa poi a un magazzino in disuso sito nella località di Acquanegra Cremonese, nel quale i due uomini, nel corso dei precedenti servizi di osservazione, erano stati notati accedere e del quale avevano la disponibilità della chiave di accesso. All'interno, occultati in alcuni secchi di sabbia, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato ulteriori confezioni di hashish per circa 180 kg.
 
I due uomini sono stati arrestati e, su disposizione della Procura della Repubblica di Cremona, sono stati associati alla locale casa circondariale in attesa dell'udienza di convalida. Per il 35enne ricercato, che è stato arrestato anche per resistenza in considerazione dello speronamento e denunciato per il possesso dei documenti falsi, è stata data esecuzione ai provvedimenti restrittivi per il quale era ricercato.


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commenti


Marco

1 marzo 2025 07:18

Poi qualcuno spieghi perché gli irregolari sul territorio non vengono estradati immediatamente ma girano impunemente collezionando ordini di carcerazione.
Una volta che sconterà la pena prenderà un volo diretto per il Marocco o semplicemente gli verrà ingiunto di uscire dal territorio Italiano?
Si prendono gioco delle leggi ( che vanno cambiate) e fanno rischiare la vita alle nostre forze dell'ordine.
Abbiamo il nostro esercito negli altri paesi per garantire la sicurezza che manca nel nostro.
Mi sembra sia giunto il momento che venga utilizzato nel.nostro paese, dove e' stato calcolato circolino circa 600.000 irregolari.
Sicuramente non tutti dediti ad attività criminali ma che non avendo documenti sopravvivono con lavori in nero ,di assistenza e senza un futuro.
Liberiamoci dei delinquenti e aiutiamo chi vuole veramente essere aiutato per crearsi una vita in Italia per poi magari tornare nella propria nazione .
E' difficile?



Manuel

1 marzo 2025 08:53

Osservazioni dure, provocatorie, ma da un certo punto di vista non fanno una piega.
A mio avviso, Marco conosce anche le risposte, ma siccome non esplicita, provo a completare.
Estradare, significa burocrazia, quindi tempo; significa soprattutto spendere e qui i soldi vanno trovati, togliendoli da altri comparti.
Sui militari fuori confine, ci sono di mezzo gli accordi internazionali, il prestigio e gli interessi economici il paese: dipende dai casi.
In merito ai due soggetti arrestati (ovviamente da spedire al paese loro, dopo la condanna), c’è da immaginare come rappresentino pesci piccoli all’interno di organizzazioni efficienti dove i “consigli di amministrazione” sono monopolizzati dai soliti italici noti.
In ultimo, giusto per deviare in fanfaronate da osteria, mi permetto di consigliare ai governanti un più stretto rapporto con le autorità cinesi, al fine di dirottare i birichini locali nei centri di rieducazione (laogai)... risparmiando. La Cina è un paese sicuro (forse un po’ troppo).

Marco

1 marzo 2025 11:45

Le risorse sappiamo tutti dove si possono reperire .
Quanti enti inutili gonfiati di personale , aiuti dati pioggia per fini elettorali e senza controlli che vanno a gonfiare il debito di uno stato che continua ad autofinanziarsi con titoli di stato che generano altri debiti per pagarne gli interessi, evasione fiscale e lotta vera al lavoro in nero che richiederebbe almeno il doppio del personale , costi di una politica che chiede sacrifici ma mantiene un'aurea di intoccabilità e per qualcuno e' vista come fonte di occasioni per ricavare ricchezza, fondi elargiti nella voragine di opere incompiute o inutili ecc ecc.
Certo, occorre una politica con la P maiuscola , non intesa come fonte per occasioni di guadagno ma di servizio allo stato.
Burocrazia per estradare?. siamo stato Sovrano, miglioriamo e snelliamo le leggi che ne regolano la procedura.
Se i delinquenti che vengono a rubare,violentare oppure uccidere nel nostro paese poi non vengono estradati perché i loro non sono considerati sicuri vuole dire che siamo troppo garantisti perché loro le scelte le hanno fatte sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli .
Peggio per loro., non e' scritto da nessuna parte che dobbiamo mantenerli in carceri oramai insufficienti di numero e anche di agenti .
Le risorse liberate andrebbero a migliorare i servizi dello stato per in cittadini ( sanità, scuola).
Questi sono i pensieri che sento normalmente quando mi trovo a discutere.
Chi prometterà quello che in fin dei conti la maggior parte di noi vuole avrà alle prossime elezioni la vittoria a mani basse.

Manuel

1 marzo 2025 13:24

Anche in questa occasione, molte tue affermazioni mi trovano d’accordo. Alcune andrebbero contestate o riviste, ma non mi ci metto, sennò non la smettiamo più.
Sarebbe più importante che tante magagne rimarcate fossero prese sul serio da chi, al momento, tiene le leve del potere, sia nazionale, che locale.