Calunnia nei confronti di Angela Cauzzi: la Procura chiede nuovamente l'archiviazione per Andrea Rurale. Opposizione dell'avvocato Cantalupo: udienza già fissata per il 25 novembre
La Procura della Repubblica (con il Pm Figoni) ha chiesto nuovamente l'archiviazione per le indagini sulla calunnia da parte di Andrea Rurale nei confronti di Angela Cauzzi. Ma l'avvocato Cantalupo, per conto di Angela Cauzzi, ha presentato opposizione e il Gip Beluzzi ha già fissato l'udienza per il prossimo 25 novembre. Dunque la vicenda della sostituzione del Sovrintendente del Teatro Ponchielli avrà una ulteriore appendice.
Ricordiamo che Angela Cauzzi era stata assolta dopo l'indagine della Procura avviata su esposto di Andrea Rurale. Nessun profilo di illegittimità venne rilevato nell'operato dell'ex Soprintendente del Teatro Ponchielli, Angela Cauzzi. La vicenda che ha coinvolto la stessa Cauzzi, poi completamente prosciolta da ogni accusa, prendeva origine unicamente da questioni "politiche”. C'era, insomma, la volontà di screditarla per favorire il suo accantonamento. In dieci pagine arrivarono le motivazioni con le quali il Tribunale di Cremona, attraverso il giudice Elisa Mombelli, aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Angela Cauzzi per insussistenza del fatto.
La sentenza di proscioglimento è del 13 gennaio 2022 e le motivazioni sono state depositate l'11 febbraio. L'accusa mossa contro la ex soprintendente era di abuso d'ufficio nell'assegnazione di alcuni lavori al teatro Ponchielli. Il procedimento traeva origine dall'esposto presentato in data 19 maggio 2020 da Andrea Rurale, che, come ricordano le motivazioni della sentenza, era stato “nominato consigliere del Cda della Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona”. Ebbene, Rurale nell'esposto aveva segnalato “il fatto che fra i principali fornitori della Fondazione vi fosse la ditta individuale (…) di titolarità del (un parente; ndr) della Sovrintendente della medesima Fondazione, Cauzzi Angela”.
Annotava poi il giudice: “Anche a volere ritenere sussistente un comportamento contra legem dell'imputata, nel caso concreto, difetta, ad avviso del giudice, l'elemento dell'ingiusto vantaggio che potrebbe profilarsi unicamente laddove risultasse provata l'ingiustificata esosità dei compensi erogati (…) ovvero laddove risultasse che l'ente abbia retribuito prestazioni solo fantasiosamente esposte ma mai rese in concreto”.
Più avanti il giudice osserva come “non vi sia in atti alcun elemento concreto che consenta di ritenere che i compensi richiesti da dette ditte per le prestazioni delle stesse effettivamente rese non fossero congrui rispetto ai prezzi di mercato”.
“Significativo – si leggeva ancora nelle motivazioni – è poi che, rispetto alla congruità dei prezzi praticati da dette ditte, nulla sia mai stato eccepito dal Collegio dei Revisori dei Conti che ogni novanta giorni effettuava le debite verifiche contabili e fiscali”.
I lavori e le assegnazioni, insomma, erano soggetti a puntuali controlli da parte dei vari organi preposti. “Parimenti indicativa – osserva infatti il giudice – è la circostanza per cui i bilanci preventivi e consuntivi siano sempre stati approvati sia dal Cda sia dall'Assemblea dei soci senza contestazioni di sorta. Ed, ancora, va rilevato, come la Fondazione, non abbia mai lamentato alcun danno, nemmeno a seguito degli esiti delle indagini svolte nell'ambito del presente provvedimento”.
Anche alla luce di questo, annotava il giudice, “Si ritiene in ogni caso che la condotta della Cauzzi non sia nemmeno sorretta dal dolo richiesto per la configurazione del delitto in contestazione”. "Appare allora – osserva ancora il giudice – francamente difficile sostenere che la condotta della Cauzzi fosse sorretta dalla consapevolezza e dalla volontà di violare la disciplina di cui al D.L.vo 56/2016, avendo la stessa agito in assoluta buona fede”.
Dopo l'assoluzione l'avvocato Cantalupo aveva presentato a sua volta una memoria con quale il Gip Beluzzi aveva chiesto alla Procura un supplemento d'indagine nei cofnronti di chi aveva effettuato l'esposto. La Procura svolse indagini per il reato di calunnia da parte di Andrea Rurale nei confronti di Angela Cauzzi. La Procura non rivelò alcun reato e quindi richiese l'archiviazione a cui l'avvocato di Angela Cauzzi fece una seconda opposizione accolta dal Gip che richiese così altre indagini. Anche dopo queste la Procura ha chiesto l'archiviazione e ora bisognerà attendere l'esito della nuova opposizione dell'avvocato Cantalupo fissata per il prossimo 25 novembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Pasquino
14 maggio 2024 09:54
Strana questa procura !