Castelponzone: “Il ritorno del Mondo degli Ultimi” nelle foto di Antonio Leoni. Tanta gente per l'inaugurazione della mostra
Taglio del nastro nel pomeriggio di oggi per la mostra fotografica “Il ritorno del Mondo degli Ultimi”.
Castelponzone nuovamente protagonista assoluto negli scatti in bianco e nero del giornalista e fotografo cremonese Antonio Leoni. Una mostra che pone l’accento sullo sguardo attento e sensibile di un professionista che è stato capace di cogliere e trasmettere sguardi con le sfumature dell’anima attraverso la pellicola. Una sequenza di immagini già proposta con grande successo nel 1976 in Santa Maria della Pietà a Cremona, accompagnata da un piccolo catalogo con i commenti di Carlo Bellò e che oggi può rappresentare l’occasione per osservare e comprendere le trasformazioni del vissuto. Una testimonianza di estetica dell’immagine che non si limita ad una collocazione cremonese ma che nella sua unicità e nella sua completezza rappresenta la professionalità esprime un respiro internazionale.
La presentazione ha avuto inizio presso l’Azienda Agricola Cerati in via Fornace, a fare gli onori di casa Renata Stradiotti, presidente dell’associazione Castello dei Ponzoni ETS, Mario Silla, direttore di CremonaSera, Anna Maria Maramotti Politi, docente del dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia (sede di Cremona), Lia Bellingeri e Roberto Oliva, rispettivamente Assessore alle Attività Culturali e Sindaco di Scandolara Ravara.
C’è stata un’appassionata partecipazione del pubblico presente quando Mario Silla che ha collaborato alla pubblicazione de “ Il ritorno del Mondo degli Ultimi – Castelponzone nelle fotografie di Antonio Leoni (1976)”, ha preso la parola e ha riportato il saluto del Professor Flavio Caroli critico, storico dell’arte e accademico italiano. “Caroli - sottolinea Silla - ha più volte evidenziato a chiare lettere, sia sulla carta stampata sia nel mondo social, il suo grande amore per Castelponzone tanto da averlo proposto come “Borgo più bello d’Italia”, non solo, negli anni 70’ ha acquistato una dimora di campagna nella vicina Caruberto, il perché è presto detto. L’abitazione un tempo apparteneva a Roberto Ponzoni, nonno di Sofonisba Anguissola. Passato e presente si intersecano narrando meravigliose storie”. Nelle parole di Silla c’è tutto l’amore di quello che un tempo fu un giovane ragazzo di Scandolara Ravara che amava le tradizioni del luogo che l’ha visto crescere nei piccoli vicoli di quella che fu la “città di Castelponzone” dove si poteva trovare di tutto e per ogni necessità.
Quegli stessi vicoli stretti che hanno avuto l’onore, come raccontò il maestro Antonio Leoni a Mario Silla, di essere attraversati nelle passeggiate di Giorgio Strehler e Dario Fo, attimi di vita in cui due poliedrici e registi progettavano di trasformare Castelponzone in un borgo degli artisti e per gli artisti.
Antonio Leoni, però, non era solo fotografo, era un giornalista di strada e nelle sue immagini c’è tutta l’intensità e la capacità di chi ha fatto del racconto una forma d’arte. “Nel giornalismo di strada – specifica Silla – c’è tutta la forza di chi guarda negli occhi la gente, c’è il coraggio di chi ha combattuto battaglie”.
Arte e parole che si intersecano in tutt’uno e proprio sulle pareti di Cascina Cerati il tempo sembra essersi fermato in quelle immagini in bianco e nero.
“Leoni rappresenta una scuola nel vero senso della parola, se le parole possiedono un’ambivalenza, l’immagine blocca l’istante, racconta, è un testimone e l’immagine di Leoni ha il ruolo di testimone dell’opera d’arte – spiega la Professoressa Anna Maramotti Politi – essere capaci di inquadrare, fermare l’attimo e trasformare il tutto in memoria storica è straordinario, in questo modo, non si racconta solo il 1976 ma il cambiamento, questo è ciò che significa fissare il percorso della storia”.
Leoni ci offre scatti in bianco e nero capaci di offrirci nel presente la dimensione della storia.
Antonio Leoni si dedica alla sempre attuale tecnica del reportage per cogliere particolari: si sofferma sulla profondità, studia la suggestione capace di essere trasmessa da un volto, da una posa, da un muro di mattoni, da una bicicletta lasciata incustodita, dalle ringhiere dei balconi, coglie istanti di quotidianità fatti di momenti di aggregazione, ci propone una fotografia capace di condurci per mano alla memoria al passato. Le sue immagini rappresentano un tesoro prezioso che merita di essere conservato e valorizzato. L’osservatore non può che lasciarsi catturare da questa immaginaria macchina del tempo che conduce a quarant’anni fa. Leoni gioca con l’illuminazione, chiaro-scuri, bianco e nero per donare importanza a ciò di cui ha deciso di narraci superando ogni limite spazio/tempo. Un cielo coperto di nubi oppure la luce forte e dura del sole, un’attenta angolazione, sono l’eredità della tecnica fotografica di Leoni.
La seconda parte della mostra si snoda nella suggestiva cornice di Casa Scaglioni Pallavicini, in via Storta 18 in Castelponzone, oggi diventata sede dell’Associazione Castelletto dei Ponzoni ETS.
“Proprio in questa occasione l’Associazione si presenta al pubblico con questa iniziativa per ridare vita al Borgo, considerato, ormai da qualche anno, tra i Borghi più belli d’Italia – sottolinea la Professoressa Stradiotti, Presidente dell’Associazione Castelletto dei Ponzoni – riproporre le foto straordinarie di Leoni e commentate da Carlo Bellò in un volume, ormai diventato introvabile a distanza di cinquant’anni, ci rende orgogliosi. In ogni fotogramma è narrato in modo unico il rapporto tra i luoghi e le persone che li abitavano”.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare Castelponzone è una piccola frazione del comune Scadolara Ravara posto a circa una ventina di chilometri da Cremona ed in una posizione strategica rispetto alle confinanti terre di Mantova, Brescia e Parma. È un antico borgo rimasto per secoli sotto il dominio della potente famiglia cremonese dei Ponzoni. Il Castelletto, conosciuto come Castelletto dei Ponzone, era il centro del feudo che si estendeva ai territori vicini, bagnati dal canale Delmona, per circa 47.000 pertiche comprendendo quei luoghi ancora oggi conosciuti come Scandolara Ravara, San Martino del Lago, San Lorenzo Aroldo, Cà de Soresini, San Faustino, Cornale, Caruberto, Castelletto di Sotto, Villa de’ Talamazzi. Il centro abitato è stato modellato dalla volontà dei feudatari noti per l’attenzione al gusto estetico dell’architettura e dell’arte. Proprio le caratteristiche architettoniche di Castelponzone con i suoi meravigliosi portici cinquecenteschi, la sua affascinante storia da tramandare, gli hanno fatto ottenere la definizione di uno tra “I Borghi più belli d’Italia”.
La mostra, a ingresso libero, aprirà le porte domenica 18 settembre quando nel borgo si svolgerà l’annuale giornata di SeMiScambi, il seguitissimo appuntamento FAI dedicato al libero scambio di semi che attira appassionati di giardinaggio e orticoltura. Proseguirà fino al 16 ottobre, data in cui avrà luogo Borgo in Fiera.
“Il mondo è a colori ma la realtà è in bianco e nero” (Wim Wenders)
Orari mostra: il sabato dalle 15.00 alle 19.00, la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
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commenti
michele de crecchio
16 settembre 2022 21:17
Purtroppo nessuno è eterno, ma di alcuni la memoria si conserva a lungo, specie se positiva. Così accade per la multiforme attività, soprattutto di giornalista e di straordinario fotografo, del compianto ottimo Antonio Leoni prematuramente, purtroppo, scomparso.