Cent'anni della nascita di Roberto Denti, fondatore della prima libreria dei ragazzi italiana. Un grande cremonese da ricordare nel 2024
C’è un grande intellettuale cremonese, di cui ricorrono nel 2024 i cent’anni dalla nascita, all’origine della libreria interamente dedicata ai ragazzi, prima in Italia e seconda in Europa. E’ Roberto Denti, nato a Cremona nel 1924, e scomparso a Milano il 21 maggio 2013. Denti si era laureato in lettere e filosofia a Pavia. Partigiano, arrestato e incarcerato nel 1944, nel 1946 si era trasferito a Milano dove giovanissimo aveva iniziato a lavorare come giornalista a Il Sole 24 Ore e dove, nel 1948, conobbe Gianni Rodari. “Rodari mi aveva fatto appassionare a questo mondo – ricordava in un’intervista con Valeria Castellano del 2011 - In qualche modo ha contribuito a cambiare la mia vita, perché quando io ed Gianna decidemmo di aprire una libreria, volevamo che fosse specializzata. Entrambi eravamo appassionati di viaggi e, inizialmente, avevamo pensato di occuparci di questo. Ma girare il mondo è una cosa, leggere di viaggi un’altra. E così, proprio grazie a quella passione per i giovani che Gianni mi aveva trasmesso, pensammo a una libreria per ragazzi”. Ma nella sua prima vita ha fatto anche il cenciaiolo, il direttore commerciale, il pubblicitario. Il suo nome, però, è legato soprattutto alla prima Libreria dei Ragazzi d’Europa, autentico punto di riferimento per lettori grandi e piccoli, fondata nel 1972, con la moglie Gianna Vitali. La Libreria ha cambiato la faccia dell’editoria Italiana diventando un importante punto di riferimento culturale per editori, scrittori, illustratori, pedagogisti, insegnanti e bibliotecari e, soprattutto, per genitori e ragazzi. “Quando ho aperto questo negozio – raccontava ancora nel 2011– ho realizzato un sogno che avevo da bambino. L’idea è venuta quando in Mongolia ho incontrato Gianna, la donna che poi è diventata mia moglie. La prima sera che ci siamo visti abbiamo iniziato a parlare di libri, testi sconosciuti. In quell’istante ho capito subito che eravamo fatti l’uno per l’altra. Le dissi che il mio sogno era quello di fare il libraio, e anche Gianna mi rivelò che aveva la stessa passione. Era il 20 agosto 1971, il 28 agosto dell’anno successivo aprimmo insieme la libreria”. La Libreria dei Ragazzi è stata dapprima, per anni, nel cuore della città in via Unione, dietro via Torino; poi, dopo che la società è stata rilevata negli ultimi anni dalla casa editrice Il Castoro, sempre con la costante presenza di Roberto e Gianna, si è trasferita in via Tadino 53 gemmandosi anche a Brescia, in via San Bartolomeo. Nel frattempo la Libreria è divenuta sodalizio e coinvolgente progetto culturale condiviso, nel tempo, con una schiera di innumerevoli amici: scrittori, designer, illustratori, artisti. Tra i quali, per fare solo qualche esempio, figure come Bruno Munari, Gianni Rodari, Mino Milani, Bianca Pitorno e tantissimi altri, protagonisti della cultura non soltanto italiana.
Degli anni giovanili trascorsi a Cremona, Roberto raccontava: “Ascoltavo Radio Londra e mi aggregai a una compagnia di falsi teatranti che di notte faceva saltare i ponti sul Po per impedire l’avanzata delle truppe naziste. Il gruppo, però, fu scoperto, ma mentre molti altri componenti furono arrestati, io riuscii a fuggire. Quello fu il primo episodio di una lunga e dolorosa fuga che mi portò lontano dalla famiglia. Mi nascosi sulle montagne, ma poi mi trovarono e fui arrestato.
Restai in prigione cinque mesi. Di quel periodo ricordo due cose, soprattutto la noia di non essere solo. Sicuramente è una dramma stare in isolamento, ma dura poco. Invece vivere in un piccolo locale privo della possibilità di tirare un respiro senza che gli altri se ne accorgano è insopportabile. Poi ricordo la paura. Sono stato in carcere in un periodo di guerra e poteva voler dire finire in un campo di concentramento in Germania, o essere ucciso. La paura è stata una compagna di viaggio, ma mi sono salvato con i libri”. Proprio a Cremona è ambientato “la mia Resistenza”, uno dei suoi ultimi scritti del 2010.
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commenti
ennio serventi
28 dicembre 2023 09:14
Nell'archivio dell'ANPI, conservato all'Archivio di Stato a Cr, vi è una scheda intestata a Roberto Denti. Bisognerebbe potere andarla a leggere