CGIL CISL UIL di Cremona, insieme alle categorie dei Pensionati, della Funzione Pubblica e della Fisascat Cisl, esprimono forte preoccupazione per gli interventi annunciati dalle RSA della provincia di Cremona di un incremento significativo delle rette a carico degli ospiti e delle loro famiglie (dai 3 ai 4 euro al giorno!).
Le RSA hanno infatti da qualche settimana dichiarato l’insostenibilità dei costi non solo energetici e lamentato la difficoltà di mantenere il personale in servizio o reperirne di nuovo a costi contenuti.
Forse non tutti sanno che nella nostra Regione, ormai da anni, il sistema dell’assistenza agli anziani che necessitano di ricovero soffre della mancanza di un governo pubblico dell’offerta, essendo il sistema lombardo pressoché interamente realizzato da strutture private benché quasi la metà dei costi sia coperto dalla tariffa pagata agli Enti gestori dal Fondo Sanitario Regionale per ogni posto letto, mentre un’alta parte del costo, oltre il 50%, è coperta dalla retta a carico dell’anziano e della sua famiglia, posto che Regione Lombardia lascia alle RSA determinarne l’importo in assoluta autonomia.
Desideriamo ricordare, inoltre, che Regione Lombardia è intervenuta più volte nell’ultimo periodo, aumentando le risorse riconosciute alle strutture, come più volte è intervenuto il Governo, sia durante la pandemia sia oggi, per ridurre l’impatto dei costi energetici. Le RSA ritengono però insufficienti le maggiori risorse riconosciute con il Fondo sanitario regionale e si dicono costrette ad aumentare le rette: una posizione che non si può accettare tanto più quando non c’è conoscibilità pubblica della gestione e di come si spendono le risorse del Fondo sanitario.
Aggiungiamo che i lavoratori del settore hanno le loro retribuzioni ferme da anni per il mancato rinnovo dei contratti di settore e molte RSA hanno mutato il CCNL applicato al personale per ridurne i costi, peggiorando i trattamenti economici e le condizioni di lavoro.
La soluzione quindi non è l’aumento incontrollato delle rette a carico delle famiglie che, come tutti, devono affrontare l’aumento delle bollette energetiche a causa dell’impennata inflazionistica in atto.
Da anni le Organizzazioni Sindacali si battono e hanno fatto proposte per un sistema più equo. Le Federazioni dei pensionati di CGIL CISL UIL hanno chiesto a Regione Lombardia sostanziali modifiche nella gestione e nell’organizzazione delle Case di riposo, con una vertenza supportata da oltre 26.000 firme di cittadini lombardi, rimasta sino ad oggi inascoltata.
• Servono azioni indirizzate all’innalzamento della qualità dell’offerta assistenziale
• Serve un sistema di governo delle rette per garantire equità e sostenibilità
• È necessario rinnovare i Contratti Nazionali delle lavoratrici e dei lavoratori del settore
• Serve maggiore trasparenza sulla condizione economica delle RSA e dei servizi offerti
• Occorre che le maggiori risorse pubbliche messe a disposizione da Regione Lombardia e dagli Enti Locali siano vincolate a non incrementare le rette e al mantenimento dei livelli occupazionali nelle RSA.
Diciamo NO ad aumenti delle rette che scaricano sulle famiglie i costi dell’inflazione!
CGIL CISL UIL sono impegnate ai vari livelli a sostenere il raggiungimento degli obiettivi sopra enunciati. La riforma dell’assistenza territoriale ci offre l’occasione per ripensare ed integrare la residenzialità nel Sistema Sanitario Lombardo. L’auspicio è che tali obiettivi siano condivisi da tutti, non solo a parole, ma con i fatti.
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