29 marzo 2023

Coldiretti Cremona: DDL contro il cibo sintetico, grande conquista

E’ un grande risultato, nel quale Coldiretti ha fortemente creduto, sostenuta dalle oltre 500mila firme raccolte. L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge contro la produzione e commercializzazione del cibo sintetico in Italia è una vittoria per la nostra agricoltura e per tutti i cittadini”. Così Coldiretti Cremona saluta l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”.

Il disegno di legge approvato dal Governo  - spiega Coldiretti Cremona - risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali, sottoscritta anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.

Grande soddisfazione degli agricoltori quando ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida hanno raggiunto il presidio dei giovani Coldiretti, giunti da tutta Italia e raccoltisi davanti a Palazzo Chigi, a sostegno del disegno di legge.

Le firme a supporto della nuova normativa sono state raccolte lungo tutto il Paese da Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. La petizione ha ricevuto l’adesione anche di altri Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Governatori, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi. Anche in terra cremose la mobilitazione contro il cibo sintetico, guidata da Coldiretti, ha coinvolto cittadini, sindici, rappresentanti del tessuto produttivo, sociale, civile.

Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione anche nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldiretti - potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta.

Ringraziamo il Governo per aver accolto il nostro appello a fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy e la stessa democrazia economica” evidenzia Coldiretti Cremona, nel rimarcare che “le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.

 


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commenti


Manuel

31 marzo 2023 05:03

La prevenzione e la prudenza a giorni alterni, entusiasma solo l’accolito. Sui cibi cosiddetti “sintetici”, siamo solo all’inizio e, di conseguenza, vi saranno studi, aggiornamenti, correzioni. Di certo, al momento, non sono di facile accesso (economico), ma l’impulso dei grandi gruppi favorirà un rapido e tendenziale calo dei prezzi. Arriveranno pure i cinesi, i quali, assesteranno un altro duro colpo al mercato tradizionale e globale. Ci sono poi, guarda caso in ultima istanza, questioni come il sostentamento di una popolazione mondiale ancora in crescita e la segregazione di miliardi di animali trattati come merce. È il caso, a mio avviso, di accelerare su salubrità dei nuovi prodotti, etica e ripercussioni sociali di una rivoluzione che sta per dirompere, nonostante Coldiretti... prima di trovarsi col cerino in mano e provare a capire chi rincorrere.