27 dicembre 2021

Covid e restrizioni ai locali pubblici, le forti preoccupazioni degli esercenti e della FIPE

"Un incubo, che speravamo fosse finito, si sta nuovamente materializzando". Così il presidente della FIPE - Confcommercio di Cremona, Alessandro Lupi, commenta le disposizioni adottate dal governo per contrastare l'aumento dei contagi da Covid e l'impatto sui pubblici esercizi. "L’aumento velocissimo dei contagi - osserva Lupi - prefigura una deriva e una prospettiva sui prossimi mesi ben diversa da quella che auspicavamo. Non nascondiamo, come FIPE Confcommercio, la nostra preoccupazione. Con responsabilità, accettiamo le nuove restrizioni imposte dal Governo. Ancora una volta non faremo mancare il nostro impegno per il contenimento della pandemia".

"La priorità, per il comparto (lo ripetiamo ormai da tempo) - prosegue - è quella di evitare nuove chiusure e nuovi lockdown. Perché, per molte imprese, che con sacrifici enormi stanno cercando di ripartire, la situazione diventerebbe insostenibile, conducendole ad una inevitabile resa. Il nostro settore, il più bersagliato in questi mesi del Covid, rischia di pagare un danno ancora maggiore rispetto a quello che ha dovuto subire fino ad ora. Anche sul fine anno, nei nostri locali, prevalgono le disdette. Dettate da nuove disposizioni emanate forse troppo tardi per non avere un impatto economico sulle attività. Le decisioni dell’esecutivo vanificano acquisti di merce, assunzioni di personale, impegni assunti con artisti già scritturati. Senza nessun riferimento a misure economiche compensative che, soprattutto per alcune realtà come discoteche e locali da ballo, andavano identificate ed erogate contestualmente. Senza considerare, poi, che la più normale conseguenza sarà quella di assembramenti in case private, con controlli neppure comparabili a quelli che avremmo potuto garantire nelle nostre attività. Vogliamo, infine, richiamare come, queste nuove norme, siano state inserite in un momento particolarissimo (e impegnativo) come quello delle festività".

Conclude il presidente della Fipe: "Chiediamo, pertanto, che, nei controlli, prevalga – almeno in questi primi giorni di applicazione - un approccio educativo e non repressivo. Occorre, ancor di più in questo momento difficile, quella coesione che possa garantire l’applicazione di tutti i protocolli di sicurezza. Evitiamo inutili opposizioni. Al danno, per le nostre imprese, si unirebbe la beffa. Invece occorre che ciascuno, secondo le proprie possibilità e coerentemente al proprio ruolo, lavori per recuperare quel bene comune che è il restituire normalità alle nostre vite".

Nella foto, il presidente della FIPE - Confcommercio di Cremona, Alessandro Lupi


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