6 settembre 2025

Diego Fedeli, nuotatore bissolatino conquista il Lago di Caldonazzo e dimostra come a 38 anni si possa essere ancora agonisti competitivi

“Mens sana in corpore sano” ecco il segreto del cremonese Diego Fedeli per raggiungere risultati straordinari nella disciplina del nuoto in acque libere. Bracciata dopo bracciata Fedeli, tesserato Canottieri Leonida Bissolati, Cremona, realizza una performance natatoria in 1h’ 38 che lo incorona vincitore per la categoria over 30 nelle difficili e fredde acque del lago di Caldonazzo, Traversata della Valsugana – The Dolomiti swim, manifestazione inserita nel circuito nazionale Italian Open Water Tour Challange 2025, evento costituito da 12 tappe e spalmato in otto regioni differenti. Quinto posto, invece, nella classifica generale a pochi secondi dal vincitore.

L’edizione 2025 ha visto ai nastri di partenza un parterre di altissimo livello con molti atleti di caratura nazionale oltre ad atleti ex nazionale come Andrea Bondanini e Francesco Ghettini.

Diego Fedeli, classe 1987, figlio di Fabio Fedeli, consigliere del settore nuoto Canottieri Leonida Bissolati e fratello di Nicolò, volto conosciuto nel panorama natatorio nazionale, una genetica decisamente predisposta per l’attività acquatica, in questi giorni è alla ribalta delle cronache sportive con le sue imprese nel nuoto di fondo e questa volta nelle acque di lago. Diego, però, ha abituato chi lo conosce e lo segue da tempo ad imprese fuori dal comune che sia lago, mare o oceano. Basti pensare che nel 2018 ha conquistato il titolo di Ocean Man a Dubai e ha realizzato il record nella ventitré kilometri sul lago d’Iseo, altro bacino d’acqua molto difficoltoso a causa delle numerose e contrastanti correnti.  Da sempre indossa la maglia della Canottieri Leonida Bissolati, prima come esordiente poi raggiungendo un buon successo con la pallanuoto cremonese. Ci racconta che per riuscire a compiere imprese di lunghe percorrenze in acqua, in primis, si deve stare bene con sé stessi. La sua figura di sportivo ha riacceso i riflettori su uno sport che, spesso, viene definito “minore” rispetto ad altre discipline considerate “più di moda”. 

Diciamo la verità: la vita di un nuotatore che sia professionista oppure anche semplice agonista è un po' differente rispetto ad una persona nella media e più passa il tempo e maggiormente l’aspetto della disciplina, a partire dalla tavola, diventa un elemento fondamentale.

Lontani dalla competizione ogni giornata è scandita da lunghe ore in acqua, sessioni di allenamento a secco e preparazione mentale. Certo, diverso è l’approccio per chi lo pratica come attività di svago per mantenersi in forma ma per un nuotatore, anche ai livelli di principianti, il nuoto si fonde con lo stile di vita per raggiungere una buona prestazione.

Da qui inizia la nostra intervista a bordo piscina.

Diego Fedeli, maglia Bissolati, un successo dopo l’altro in acque libere, sei alla ribalta in questi giorni delle cronache del mondo del nuoto. Hai portato a casa un grande successo sulle acque del lago di Caldonazzo. Cosa significa affrontare una gara di questo tipo?

Affrontare una gara in acque libere presenta sempre molte incognite, non è come affrontare una gara in piscina, molti sono i fattori di cui tenere conto: la temperatura dell’acqua, le correnti, il vento, la fase di partenza a stretto contatto con gli avversari. Già portarla a termine è motivo di grande orgoglio, poi se arrivano i risultati è ancora meglio.

Ci consegni un messaggio molto importante: il nuoto, lo sport in generale, può consentire, tenendo conto dei limiti fisici e dell’età, di ottenere grandi risultati anche da non più giovanissimi, ovviamente limitati alla propria categoria di appartenenza, ne sei un esempio. Hai già in preparazione un’altra importante gara?

Parteciperò alla meravigliosa tappa di Peschiera del Garda della Challenge dei laghi, sempre all’interno del circuito nazionale Italian Open Water Tour Challange 2025. Saremo all’interno delle mura, uno scenario straordinario, anche qui ci sarà un parterre di tutto rispetto: un mix di atleti che va dagli agonisti ai master, la bellezza di questo circuito è che permette a tutti di partecipare, consente di condividere un’esperienza anche a contatto con nomi importanti conosciuti ad alto livello.

Hai un rilevante passato da pallanuotista, poi c’è stato uno switch…

Ho giocato a pallanuoto per circa sedici anni poi, intorno al 2015, un amico mi ha proposto di provare una gara in acque libere. All’inizio ero un po' titubante poi decisi di buttarmi in questa esperienza e da subito mi avvicinai al podio. Da qui si aprì un nuovo mondo. Abbandonai la pallanuoto e decisi di dedicarmi al nuoto di fondo. Questa disciplina mi ha portato in giro per tutta l’Italia, varie tappe all’estero, diverse maratone, il tutto affrontato con grande disciplina.

In molti si chiedono a cosa pensano i nuotatori durante le interminabili bracciate che durano parecchie ore. Cosa rappresenta il nuoto?

Il nuoto, per me, oltre ad essere un’attività fisica completa è un potente strumento di benessere psicologico, una sorta di terapia, un isolamento che mi toglie dallo stress quotidiano, mi rilassa, una sorta di meditazione: potrei continuare per ore ed ore senza stancarmi. È molto importante stare bene nella propria individualità. Sei in squadra ma, all’atto pratico, sei solo nella tua corsia. In piscina si creano grandi alleanze, belle amicizie.

Sei allenatore delle nuove promesse Bissolatine ma, anche di quelle più agée perché alleni la squadra master. La stagione estiva sta per concludersi e si inizia a riparlare di allenamenti al chiuso presso l’impianto della Piscina Comunale della città di Cremona, impianto che presenta non poche incognite.

La Società ci consente di allenarci all’aperto, riscaldando la piscina, fino a metà ottobre. In questo periodo, però, siamo sempre titubanti su quelle che saranno le sorti per la stagione invernale. Non poca preoccupazione è data dal numero degli spazi d’acqua di cui potremo usufruire, siamo un gruppo numeroso e per allenarci al meglio serve spazio. Vedremo che accadrà.

Oltre ad essere uno sportivo doc, sei allenatore e sei anche papà, quale messaggio desideri consegnarci?

Mi auguro, a partire da mio figlio, che i giovani in generale pratichino sempre sport: un tesoro prezioso da coltivare. Spero che, anche in futuro, ci siano sempre più giovani che pratichino qualsiasi tipo di sport, non solo il nuoto, e lo facciano come forma di disciplina e benessere. Lo sport insegna a stare al mondo, anche nel quotidiano, è una palestra di vita, impari la fatica.

GUARDA IL VIDEO CON L'INTERVISTA A DIEGO FEDELI

 

Beatrice Ponzoni


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti