1 dicembre 2025

Dipingere la disabilità con i colori dell’anima: la mostra di Loredana Fantato alla Biblioteca Statale da mercoledì 3

In occasione della "Giornata internazionale delle persone con disabilità" si apre mercoledì, alle 16,30, presso la Biblioteca Statale, la mostra itinerante "Dipingere la disabilità con i colori dell'anima", un viaggio artistico e umano nel mondo della diversità, visto attraverso gli occhi sensibili e profondi di Loredana Fantato, pittrice di grande sensibilità e mamma di una ragazza affetta da questa sindrome. «Attraverso le sue opere - spiega il curatore, Simone Fappanni - l'artista ci invita a riflettere sulla condizione della disabilità non come limite o ostacolo, ma come fonte di ricchezza interiore, bellezza e forza espressiva. Il suo approccio pittorico è unico ed evocativo, capace di trasmettere emozioni intense e di rompere le barriere del pregiudizio e dell'indifferenza che spesso circondano il tema della disabilità. La scelta di utilizzare "i colori dell'anima" è emblematico: Fantato non si limita a una rappresentazione canonica o realistica della disabilità, ma la interpreta attraverso una tavolozza vibrante, fatta di luci e ombre, di contrasti e armonie visive che simulano il complesso intreccio di emozioni, difficoltà, sogni e vissuti delle persone con disabilità. Le opere raccolte in questa mostra non sono semplici ritratti o scene di vita, ma veri e propri racconti pittorici che raccontano storie di resilienza, di lotta e di speranza. Ogni quadro rivela una forte componente emotiva, che tocca aspetti profondi dell'animo umano e invita lo spettatore a una partecipazione empatica, a un coinvolgimento che va oltre l'osservazione passiva. La ricerca artistica di Loredana Fantato si fonda su una profonda conoscenza del soggetto rappresentato, frutto di un dialogo continuo e di un'esperienza diretta con il mondo della disabilità. Questo rapporto le consente di superare stereotipi e clichè, offrendo invece una visione autentica e intima, capace di valorizzare la persona nella sua interezza, con le sue fragilità, ma anche con la sua dignità e il suo coraggio. Notevole è anche la dimensione simbolica delle sue opere: attraverso forme spesso astratte o stilizzate e l'uso sapiente del colore, Fantato suggerisce un percorso interiore, un cammino di crescita e trasformazione che investe tanto l'individuo quanto la società tutta. La disabilità, in questa chiave interpretativa, diventa metafora di diversità da accogliere, di identità da riconoscere e celebrare».
L'attitudine composita dell'artista, capace di fondere il messaggio sociale con la forza visiva dell'arte contemporanea, fa sì che questa mostra risulti un'esperienza coinvolgente sia per gli addetti ai lavori che per un pubblico più ampio. Attraverso le sue tele si percepisce la volontà di creare un dialogo aperto e sincero, in cui le barriere si dissolvono e si apre uno spazio di confronto che rilancia la necessità di una società più inclusiva, sensibile e attenta alle diversità.. La mostra di Loredana Fantato costituisce un interessante contributo alla riflessione culturale e sociale, invitando chi visita a interrogarsi sul proprio modo di guardare e di rapportarsi con la disabilità, superando le distanze e scoprendo nuove possibilità di incontro e comprensione.  La mostra può infatti essere accompagnata da momenti di approfondimento, laboratori e incontri con l'artista, offrendo così spunti di riflessione e di coinvolgimento per scuole, associazioni e pubblico generico. In questo modo l'allestimento non sarebbe solo una mera esposizione visiva, ma diventerebbe un'esperienza a tutto tondo, capace di stimolare sensibilità e consapevolezza verso temi essenziali e d'attualità. Inoltre, la qualità delle opere di Loredana Fantato, la loro capacità di emozionare e di comunicare, permettono di rendere questa mostra un evento di rilievo nel panorama culturale nazionale. Il messaggio che scaturisce dalle tele di Fantato è chiaro e necessario: la disabilità non deve essere vista come un'ombra da nascondere, ma come una luce che illumina nuove strade, diversi punti di vista e arricchisce il nostro patrimonio comune. Ogni quadro è un invito a un cambiamento di sguardo e di atteggiamento, capace di generare un impatto positivo e duraturo. La scelta cromatica, volutamente intensa e carica di significati simbolici, è un elemento distintivo della produzione artistica di Fantato. I colori diventano strumenti di espressione privilegiati dell'anima umana, capaci di evocare stati d'animo profondi, d'instillare energia e di consolidare un senso di speranza. Il rapporto con la materia pittorica testimonia, inoltre, una tecnica raffinata e consapevole, che unisce tradizione e modernità, in un equilibrio perfetto tra forma e contenuto, realismo e astrazione. Questo equilibrio rende la mostra appetibile e accessibile a diverse fasce di pubblico, incoraggiando una riflessione partecipata e non esclusiva. È inoltre importante sottolineare come il percorso artistico di Loredana Fantato sia da sempre caratterizzato da una sensibilità verso le tematiche sociali più complesse ed attuali. Nell'arte di Fantato la disabilità diventa così protagonista di un racconto positivo e inclusivo, che restituisce dignità e voce a chi spesso viene marginalizzato o invisibilizzato. La mostra diventa uno strumento di dialogo e di incontro, capace di stimolare una visione più aperta e accogliente della realtà. In definitiva, "Dipingere la disabilità con i colori dell'anima", visitabile gratuitamente fino al 13 dicembre, non è solo un'esposizione di dipinti: è un progetto culturale e umano che pone al centro la valorizzazione della diversità come risorsa imprescindibile per una società più giusta e solidale. 

Loredana Fantato. Cenni biografici

In arte Loredana Lola, nasce a Verona dove vive e lavora. Ama definirsi un'artista fuori dagli schemi perché, sensibile all'arte fin da piccola, inizia in età giovanile a mettersi alla prova con la scrittura e con la poesia, riuscendo a pubblicare alcuni romanzi tra i quali La forza della vita, edito da Liberodiscrivere di Genova, e Quarantenni alla riscossa, edito da Allori Edizioni di Ravenna,  che riscuotono un buon successo di pubblico e di critica. Dopo una pausa ventennale dedicata alla famiglia, scopre la pittura ed inizia a frequentare i corsi di pittura figurativa e di iperrealismo all'Accademia Artistica di Verona. Inizia quindi ad esporre in collettive con il Guppo Hyperrealist formato da alcune allieve dell'Accademia Cignaroli a cura di Marica Fasoli. Nel 2017 un suo ritratto viene scelto da una giuria di esperti per l'annuale esposizione di fine anno degli allievi dell'Accademia nella prestigiosa cornice di palazzo Miniscalchi Erizzo. L'inaspettato riconoscimento le fornisce la spinta emotiva per dedicarsi alla pittura a tempo pieno alla ricerca di una propria cifra stilistica, pur continuando a frequentare l'accademia. Dopo essersi esercitata nella copia dei ritratti dei grandi artisti, inizia a ritrarre le figlie, gli amici, i figli degli amici ed in particolare realizza molti ritratti della sua terza figlia affetta da sindrome di Down per fissare su tela la sua dolcezza, la sua gioia di vivere, la sua bellezza certamente al di fuori dei canoni comuni ma non per questo meno capace di suscitare in lei emozioni e riflessioni sulla complessità della disabilità. Da qui prende forma l'idea di un primo progetto pittorico dedicato a questi ragazzi che si concretizza nella sua prima personale dal titolo I colori dell'anima che si svolge nel 2019 presso gli spazi espositivi della galleria d'Arte e Associazione Micontì a Villafranca di Verona di cui diventerà socia nel 2021. Ha esposto in numerose mostre collettive e tenuto personali a Milano, Verona, Brescia, Bergamo, Crema, Piacenza, Ferrara, Montesilvano, Terni e Varallo.


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