Domenica 16 ottobre "Corri a dire sì", per sostenere la donazione di organi e tessuti. Una squadra fatta di operatori sanitari, pazienti e volontari
Domenica 16 ottobre un’onda gialla attraverserà la città di Cremona per portare un messaggio che può valere una vita: “Lo sport è salute, il dono è vita. Corri a dire sì”. In occasione della XXI edizione della Half Marathon Cremona, ASST di Cremona, insieme ad ATS Val Padana e AIDO, parteciperà alla manifestazione sportiva con una squadra composta da operatori sanitari, pazienti trapiantati - o in attesa di trapianto - e volontari per diffondere l’importanza della donazione di organi e tessuti, quale gesto di estrema solidarietà e speranza. Il gruppo, che ha superato le 70 persone, sarà guidato da Alberto Bonvecchio (Responsabile Coordinamento donazione organi e tessuti, ASST Cremona) e vedrà ogni partecipante indossare canotte e magliette gialle personalizzate con lo slogan della campagna. Non solo. Grazie alla disponibilità dell’organizzazione Half Marathon, ogni partecipante alla gara non competitiva porterà un pettorale con lo slogan dell’iniziativa - Corri a dire sì - diventando a sua volta testimonial d’eccezione. «Ci teniamo a ringraziare gli organizzatori della Maratonina di Cremona, in particolare il Presidente Michel Solzi, per l’ospitalità e la collaborazione a diffondere un messaggio così importante», dichiara Giuseppe Rossi (Direttore Generale, ASST Cremona). «Corri a dire sì è un invito rivolto a tutti i cittadini e lo sport svolge un ruolo fondamentale nella promozione del benessere psicofisico e sociale. Quest’anno, per la prima volta, partecipiamo con una vera e propria squadra, che si dividerà tra la mezza maratona (21km), la gara competitiva 10km e la corsa non competitiva 10km. Il valore simbolico di questo gesto si commenta da solo: sarà bellissimo vedere operatori sanitari, pazienti e volontari indossare la stessa maglia, uniti nella corsa verso la vita», conclude Rossi. L’iniziativa è stata realizzata con il sostegno di ATS Val Padana, AIDO, Cremona Soccorso, Lions Club Cremona Host, Lions Club Torrazzo e Lions Club Cremona Europea.
ATS: FARE RETE È FONDAMENTALE
Salvatore Mannino, Direttore Generale di ATS Val Padana, sostiene che «La presenza congiunta di AIDO, ASST di Cremona, ATS Val Padana e Comune di Cremona all’infopoint interattivo è l’occasione per tornare nelle piazze a sensibilizzare le persone sull’importanza della donazione che per alcuni rappresenta l’unica speranza di vita. Questa collaborazione mostra la ferma volontà di proseguire nel solco segnato dal patto di collaborazione tra associazioni, enti e Istituzioni, siglato nel 2018, con l’impegno ad essere partner attivi in un processo di rete e realizzare progettualità in grado di avvicinare i giovani al valore della donazione ponendo l’accento sui temi di solidarietà e salute, volontariato e cittadinanza attiva».
AIDO: INFORMARE E PARTECIPARE
Come avvenuto nell’edizione precedente, l’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO) sarà presente con un info point posizionato al traguardo della corsa per fornire indicazioni ai cittadini sulle modalità di espressione al consenso alla donazione. «Tra le finalità dell’associazione - spiega Francesco Pietrogrande, Presidente dell’AIDO provinciale e referente Lions Club - vi è la promozione e la conoscenza di stili di vita atti a prevenire patologie che possano richiedere come terapia il trapianto di organi. Rinnoviamo così l’invito a praticare lo sport, nel rispetto dei propri limiti e capacità. Allo stesso modo, praticare sport dopo aver subito un trapianto non deve spaventare, anzi, è possibile e – a volte - anche a livello agonistico: tra i nostri testimonial c’è una persona che ha subito un trapianto di cuore e che gareggerà all’interno della corsa competitiva 10km».
ASST: ANCHE CHI HA RICEVUTO UN TRAPIANTO PUÒ DONARE
La partnership con la Maratonina di Cremona è ormai una tradizione: come sottolinea Alberto Bonvecchio (Responsabile Coordinamento donazione organi e tessuti, ASST Cremona), «quest’anno abbiamo pensato di fare squadra, riunendo sportivi e appassionati, operatori sanitari e pazienti o ex pazienti trapiantati, che dopo aver affrontato una malattia severa tornano ad affacciarsi alla vita». Non tutti lo sanno, ma anche chi ha ricevuto un trapianto può essere a sua volta donatore. «Tutto dipende dalla qualità degli organi - spiega Bonvecchio - Addirittura un rene trapiantato può essere prelevato e donato una seconda volta, se le condizioni d’organo sono buone. Sicuramente una buona attività fisica aiuta a mantenere in salute organi e tessuti, con ricadute positive anche sulla sfera psicologica: lo sport ci ricorda che “stare bene” non significa solo vivere in assenza di malattia. Anche per noi sanitari sarà un’esperienza intensa: correre con le persone che abbiamo assistito dà senso al lavoro che portiamo avanti ogni giorno».
LE TESTIMONIANZE DEI CORRIDORI
IL MEDICO: “FARE SQUADRA, UNO STILE DI VITA”
Per Paola Pecchini, Responsabile Emodialisi all’Ospedale di Cremona, lo sport «è un’abitudine quotidiana per ritrovare energie dopo una giornata faticosa». Anche lei correrà con la maglia gialla: «Quando sei parte di una squadra ci si aiuta - afferma - questo è il senso dell’iniziativa, che vedrà operatori sanitari e pazienti trapiantati o dializzati di ogni età correre insieme. Oltre ai benefici dal punto di vista fisico, lo sport ha una grande importanza sulla sfera psicologica e sociale: aiuta ad accrescere l’autostima e la consapevolezza di sé. Praticarlo in squadra o in gruppo aiuta a stringere amicizie e vivere momenti sereni: impariamo a non chiuderci su noi stessi e a fare affidamento sugli altri. Oltre al piacere di partecipare, ogni traguardo ci insegna che è importante impegnarsi e fissare i propri obiettivi, per cercare di superarli».
MARA: “IL DONO È UN GESTO GRATUITO, CHE POSSO RICAMBIARE”
Mara ha 67 anni e da quattro ha ricevuto un nuovo rene. «Non è stato facile – racconta - soprattutto dal punto di vista psicologico. Pur avendo evitato la dialisi è stato un percorso difficoltoso, in cui il sostegno dei medici dell’ospedale di Cremona è stato prezioso. Grazie a loro ho capito che il modo giusto per affrontare la vita dopo il trapianto è costruire una nuova normalità. Nonostante le rinunce imposte dalla malattia e dal trapianto - tra cui la rinuncia al lavoro d’insegnante, Mara ha trovato un nuovo equilibrio nelle sue giornate «la vita continua – prosegue - Partecipare alla maratonina è un modo per incontrare persone che hanno vissuto un’esperienza simile alla mia e per ricordare a tutti che una vita dopo il trapianto è possibile». Con lei ci sarà il marito, che l’accompagnerà anche in questo cammino. All’ultimo rinnovo della carta d’identità, Mara ha dichiarato il proprio consenso alla donazione: «È un gesto gratuito, che posso ricambiare a mia volta; a pensarci bene è una cosa bellissima».
SIMONE: “IL TRAPIANTO È UNA RINASCITA, LO SPORT AIUTA”
Simone ha 45 anni e da venti vive con il rene di un donatore. Il suo percorso è iniziato a soli 14 anni con una diagnosi che in poco tempo ha richiesto la dialisi e successivamente un trapianto di rene. «Ci è voluto un anno per riprendermi – racconta - Poi ho trovato un equilibrio, sempre supportato dai medici e dalle terapie». Poco alla volta ha ripreso a fare sport, una delle sue passioni, accantonata quando la malattia l’aveva reso impossibile. «Ho ricominciato a giocare a tennis, perché mi sono reso conto che poteva farmi bene. La visita medica agonistica ha segnato il ritorno alla normalità, anche se molto relativa. Per fortuna sto bene questo mi permette di potermi allenare». Da qui l’idea di partecipare alla maratonina: «Sicuramente lo sport aiuta: mi ha dato modo di conoscere tante altre persone. Un pensiero va a chi attende un trapianto: è una rinascita, dal punto di vista fisico e mentale. Mentre si aspetta è difficile pensare ad un domani, ma siamo qui per dimostrare che è possibile».
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