26 dicembre 2024

Donate alla Biblioteca una serie di fotografie di Carlo Capurso sulla Valpadana, la montagna e Cremona. "Sono un fotografo naturalista" amava definirsi

Dopo la donazione dell'archivio di Antonio Leoni (leggi qui) in arrivo altre straordinarie fotografie alla Biblioteca di Cremona. «Sono un fotografo naturalista». Così amava autodefinirsi, con orgoglio, Carlo Capurso. Amante della natura fino al midollo, uomo d'altri tempi, sempre gentile e garbato nei modi, ma serio e deciso nel condurre con fermezza le sue battaglie a favore della salvaguardia e del rispetto della natura. Ci ha lasciato improvvisamente un anno fa, tradito dalle sue montagne, cha amava tanto quanto la sua terra padana. Ora, grazie alla sensibilità dei famigliari, una serie di suoi scatti è stata donata alla Biblioteca Statale di Cremona; che sono, dunque, a disposizione di appassionati e studiosi. Si tratta di fotografie che riguardano, soprattutto, la Val Padana, ma anche la montagna e la nostra città, una Cremona che, per certi aspetti, non esiste più, e di cui Capurso ci offre una irripetibile "testimonianza" visuale. Le stampe, in grande formato, sono quelle esposte qualche tempo fa al Museo Civico di Storia Naturale, con la collaborazione dell'amministrazione comunale e il patrocinio del Comune di Borno, tra le mete preferite di Carlo. In esse si colgono i multiformi aspetti del nostro territorio nell'alternarsi ciclico delle stagioni, sia con fotografie storiche, presenti in prestigiose pubblicazioni, ad altre, realizzate negli ultimi anni, quando Carlo è passato dall'analogico al digitale, tra l'alto senza particolari traumi o difficoltà. Il verde, il marrone e i tanti colori che compongono gli scorci della campagna cremonese sono ammantati di luce che ora si fa morbida e asciutta, come in certi tramonti autunnali, ora più delicata, come in quelli primaverili.  Senza dimenticare le vedute nebbiose e quelle connotate dalla dolce presenza della neve in inverno, per poi esplodere d'estate in bagliori improvvisi. La seconda serie di lavori riguarda, come detto, scorci montani, anch'essi frutto di una ricerca costante e animata dalla inarrestabile voglia di Capurso di "raccontare" la bellezza della natura. Questi pezzi hanno trovato spazio, l'estate scorsa, nell'antologica promossa dal Comune di Borno nei suggestivi spazi di Villa Guidetti, con il patrocinio dell'amministrazione della nostra città. Infine gli scatti della nostra città, con angoli profondamente cambiati nel corso degli anni, che Capurso ha saputo rendere con il suo inconfondibile stile. Ricordiamo che il fotoreporter oltre a essere stato giornalista pubblicista, è stato Socio del Club Alpino Italiano e portavoce della sezione Cremonese del W.W.F, nonché socio del Mountain Wilderness e direttore responsabile del "Nuovo rododendro", periodico del Club Alpino Italiano di Cremona. 

Simone Fappanni


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