21 giugno 2021

Ecco in che condizioni è il Parco del Vecchio Passeggio. Ha strutture per i più piccoli, ma lascereste i vostri figli giocare in quest'area?

Pacchetti di sigarette accartocciati, lattine di birra, mascherine usate, cicche di sigaretta, cartoni di succhi di frutta e di vino scadente, cerchi arrugginiti provenienti da qualche bicicletta ormai smontata, panchine dissestate e scrostate. Una bottiglia di gin bella che scolata e persino dei pallet appoggiati al muro perimetrale, all'interno del parco. E ancora, carta stagnola abbandonata fra l'erba avvizzita, residuo di qualche panino sbocconcellato all'ombra di piante che hanno visto tempi migliori. E poi i giochi per i bambini. O quel che ne resta, tra scivoli e altalene ricoperte da foglie secche e polvere e strutture con le molle ormai arrugginite, sfiancate dal tempo e malamente fissate al terreno. 

E' un quadro desolante quello che si apre agli occhi entrando nel Parco del Vecchio Passeggio dalla cancellata di viale Trento e Trieste. L'ennesimo esempio di trascuratezza da parte del Comune dopo quelli documentati in questi giorni da Cremona Sera (piazza Castello e, più in generale, l'abbandono del verde in città). 

E sì che il parco del Vecchio Passeggio è aperto e fruibile da tempo, come mostrano i cartelli con gli orari affissi all'ingresso e come mostra l'avviso recante le “Regole delle aree gioco” fissato con quattro chiodi a uno dei tanti alberi del parco. Ma qui, a occhio e croce, c'è poco da portare i bambini a giocare: il parco, uno dei più conosciuti e un tempo fruiti in città, oltre che trascurato, sporco e abbandonato da tempo, appare tutto fuorché rassicurante e sicuro. Ed è un peccato doppio, perché il Parco, nato in memoria dell'antico Passeggio Pubblico dei cittadini, con i suoi 18.000 metri quadri di estensione, è il più grande del centro cittadino. Ad influire sull'attuale struttura dell'area, le vicende storiche connesse all'evoluzione degli edifici che, in parte ancora oggi, trovano spazio intorno o all'interno del Parco stesso: dal convento francescano, all'Ospedale Maggiore, fino ad arrivare all'inaugurazione ufficiale nel 1973, quando il Parco del Vecchio Passeggio venne aperto al pubblico.

Va bene, il sindaco Galimberti, nel suo (criticatissimo) post di pochi giorni fa sul verde pubblico (qui l'articolo) ha annunciato la “messa in sicurezza dei parchi giochi con ispezioni periodiche” e certamente l'area del Vecchio Passeggio sarà oggetto di intervento. Ma ci si domanda come si sia potuti arrivare a questo punto, ad una tale trascuratezza del parco, che evidentemente non è il frutto della dimenticanza di una settimana, ma esplicita un abbandono ormai conclamato da anni.

E pensare che nel 2005 (giunta Corada) per la riqualificazione del parco del Vecchio Passeggio, insieme a quella dei Giardini di Piazza Roma e a quella del Parco delle ex Colonie Padane, conclusa tra l'inverno del 2003 e il marzo del 2004, il Comune si è meritato il premio “La città per il verde”. Più di 600 mila euro furono spesi per la riqualificazione del Vecchio Passeggio, le cui aiuole furono affidate alle cure di Andreas Kipar, lo stesso architetto che si occupò della riqualificazione dei giardini di Piazza Roma. L'intervento, peraltro, era servito anche a valorizzare la forte biodiversità di quest'area, caratterizzata dalla presenza di circa 40 specie arboree, 45 specie arbustive e una notevole ricchezza faunistica che qui aveva trovato il suo habitat ideale.

Nemmeno dieci anni dopo quella riqualificazione, del progressivo abbandono e del conseguente degrado del parco si è parlato anche su alcuni giornali locali. Ma il trend, evidentemente, è proseguito ininterrotto e le amministrazioni comunali che si sono nel frattempo susseguite non hanno minimamente messo mano al problema, come dimostrano le foto a corredo di questo articolo, scattate questa mattina (21 giugno).

A farci due passi oggi, per portare i figli a giocare al Vecchio Passeggio occorre un bel coraggio. Verrebbe da parafrasare il geniale produttore Andrew Loog Oldham, che nel 1964, per lanciare i Rolling Stones come alternativa a quei “bravi ragazzi” che erano i Beatles, decise di puntare sull'immagine trasgressiva del gruppo, accompagnandone una foto con l'ormai leggendario slogan: “Lascereste uscire vostra figlia con un Rolling Stone?”.

Ecco, per restare a tema, verrebbe da domandare: “Lascereste i vostri figli giocare in questo parco?”.

 

Federico Centenari


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