13 settembre 2021

Esposto del Movimento 5 Stelle contro la fusione di A2A, diversi sindaci cremaschi valutano l'adesione

Dopo la batosta del Consiglio di Stato sul caso Seregno, dopo la tegola dell'esposto dei 5 Stelle (qui l'articolo), ecco un'altra legnata abbatttersi sull'incorporazione di Linea Group in A2A. Un gruppo di sindaci cremaschi segue con attenzione l'iniziativa del Movimento per opporsi alla vendita ad A2A di LGH, la società che riunisce le ex municipalizzate di Cremona, Crema, Lodi, Pavia e Rovato. Non si escludno firme dai primi cittadini a sostegno dell'esposto.

"Domenica sera - fanno sapere alcuni sindaci attraverso una nota stampa - alla pizzeria Harlem di Romanengo si è tenuto un incontro di lavoro dei sindaci che hanno esercitato il recesso da Scrp -. Durante la riunione conviviale è stata analizzata la situazione dell’Area Omogenea cremasca In particolare, i convenuti hanno discusso sulla funzione e sul modo di gestirla. La conclusione è stata tranchant: l’Area Omogenea come viene condotta attualmente è inutile. Da qui la necessità, secondo i sindaci fuoriusciti da Scrp, di rivedere gli organismi direttivi, soprattutto di rinnovarli e, in questo modo, rilanciarla".

"A sostegno della poca incisività dell’Area Omogenea - proseguono - sono state prese in esame le novità sul calendario rifiuti che saranno introdotte da Linea gestioni, controllata da Lgh e pertanto da A2A. Ora, hanno rilevato i sindaci del recesso, il problema è stato sollevato da alcuni colleghi, che hanno scritto a Linea gestioni e ai quali va dato il merito di essersi mossi, mentre l’Area omogenea non ha detto una parola".

Ed ecco il vero nodo: "Molto spazio della serata è stato dedicato alle modalità di vendita di Lgh ad A2A, all’intervento dell’Anac, alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. E’ stata presa in considerazione  la proposta del Movimento 5 stelle di inoltrare sulla vicenda un esposto alla Corte dei Conti dopo una raccolta di  firme di amministratori pubblici e cittadini. E’ stato sottolineato che l’esposto, qualora fosse accolto, non vedrebbe coinvolti i sindaci soci di Scrp che non hanno votato la vendita delle azioni, che invece è stata decisa dal consiglio di amministrazione e solo comunicata ai soci durante un’assemblea a ridosso dell’operazione di cessione".


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