Giornata Mondiale del Diabete per promuovere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e di un trattamento adeguato
Il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, data scelta in onore della nascita del professor Frederick Banting che, insieme al suo allievo Charles Best, nel 1921 isolò per la prima volta l’insulina, cambiando per sempre la storia dei malati di diabete mellito e rendendone possibile la sopravvivenza.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da un’eccessiva presenza di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuta a una produzione insufficiente di insulina o a una ridotta efficacia di questo ormone, che ha il compito di regolare i livelli di zucchero nel nostro organismo.
Si distinguono principalmente due forme di diabete mellito: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. In Italia, in base ai dati ISTAT, nel 2024 si stima che la prevalenza del diabete sia pari al 6,3%, un dato che corrisponde a oltre 3,7 milioni di persone. Questo dato mostra una tendenza in lento aumento negli ultimi anni. La prevalenza della patologia aumenta significativamente con l'età, arrivando a toccare il 20% tra le persone che hanno superato i 75 anni.
Nelle province di Mantova e Cremona, in base ai dati della BDA (Banca Dati Assistiti) per il 2024, la prevalenza del diabete si attesta rispettivamente al 6,4% e 5,9%. Questi valori si traducono in 29.086 persone nella provincia di Mantova e 23.898 nella provincia di Cremona. Nel complesso la netta maggioranza, ovvero il 94%, è affetta da diabete di tipo 2, mentre il restante da diabete di tipo 1. La distribuzione per sesso nel territorio di ATS Val Padana mostra una prevalenza più elevata tra gli uomini, pari al 6,3%, rispetto alle donne, dove si attesta al 5,2%. Anche nel nostro territorio, la prevalenza del diabete segue l'andamento nazionale, aumentando con il crescere dell'età fino a raggiungere il 21% tra gli individui ultrasettantacinquenni.
Il diabete di tipo 1, che interessa circa il 5-10% delle persone affette dalla malattia, insorge più frequentemente nell’infanzia o nell’adolescenza. È una patologia autoimmune, in cui il sistema immunitario, per errore, distrugge le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina, rendendo necessaria la sua somministrazione dall’esterno per tutta la vita.
Il diabete di tipo 2, che riguarda invece oltre il 90% dei casi, è una condizione multifattoriale che tende a manifestarsi dopo i 30-40 anni. I principali fattori di rischio includono la predisposizione familiare, il sovrappeso o l’obesità, la scarsa attività fisica e un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri.
“A differenza del tipo 1, il diabete di tipo 2 può essere in larga parte prevenuto adottando i seguenti stili di vita - spiega Cristina Somenzi, direttore della Struttura Igiene, Alimenti Nutrizione di ATS Val Padana -. Seguire un’alimentazione equilibrata secondo il modello della Dieta Mediterranea, controllare che non aumenti la circonferenza vita e praticare regolarmente attività fisica sono azioni che contribuiscono in modo significativo a ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Diversi studi hanno dimostrato che, nelle persone predisposte, queste abitudini possono risultare più efficaci dei farmaci nel controllare la glicemia”.
La Giornata Mondiale del Diabete ha proprio l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e di un trattamento adeguato, per ritardare o prevenire la comparsa del diabete e delle sue complicanze.
Sul sito web dedicato alla giornata mondiale, è possibile effettuare un’autovalutazione del rischio individuale di sviluppare diabete di tipo 2 a questo link in diverse lingue
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