Piazza Roma, danneggiata una delle colonne con i vasi bronzei, appena restaurate. Smossa dalla base, ora è transennata. Incidente o atto di vandalismo?
Restaurate da poco, una già rovinata. Un risveglio amaro stamattina in piazza Roma, dove una delle colonne che reggono i grandi vasi in metalli ferrosi dal colore che simula il bronzo ossidato, nello specifico quella rivolta verso la Galleria XXV Aprile, è stata smossa alla base, rendendola instabile e pericolosa, motivo per il quale la zona è stata transennata.
Sulle cause di questo "dissesto" per ora non ci sono che ipotesi: potrebbe essere la conseguenza di un incidente involontariamente causato da un mezzo in movimento, ma potrebbe essere anche la conseguenza delle azioni di uno o più scriteriati che, forse provando ad arrampicarsi, ha finito per scardinare la base della colonna e spostarla quel tanto da renderla instabile e pericolosa.
La zona è presidiata dagli uomini della Polizia Locale durante il giorno mentre sono attive diverse telecamere in zona e forse proprio gli occhi elettronici potrebbero aver ripreso il momento del danneggiamento.
Nel frattempo, ripercorriamo la storia di queste colonne con i vasi, che oltre al valore estetico, hanno anche un significato legato alla storia di Cremona: ben prima che venissero realizzati i giardini, lì dove si trovano queste colonne sorgeva niente meno che una basilica, quella dedicata a San Domenico; dunque questi splendidi vasi raccontano la storia di quest'area, del convento e della basilica che qui sorgeva.
Sul basamento della fioriera infatti c'è una scritta che ricorda la sistemazione a giardino dell'area nel 1878, avvenuta dopo la demolizione della chiesa di San Domenico, luogo dell'Inquisizione, come ricordato ancora nella lastra. Dopo l'abbattimento, le due fioriere sono state collocate a ricordo delle dimensioni della trecentesca basilica, di un'ampiezza straordinaria, tanto da superare in lunghezza addirittura la Cattedrale. La sua facciata era rivolta verso la Galleria mentre l'abside e l'altare maggiore si collocavano all'incirca dove oggi c'è il monumento di Amilcare Ponchielli; questa imponente chiesa aveva ben 14 altari e sei cappelle ed era arricchita da una serie straordinaria di statue e quadri.
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