Giubileo a Lourdes: i pellegrini cremonesi protagonisti della speranza
Una vera immersione nella speranza quella che stanno vivendo i settanta cremonesi che partecipano al pellegrinaggio regionale di Unitalsi Lombardia al santuario mariano di Lourdes, nel cuore dei Pirenei.
In tutto sono 240 i pellegrini guidati dal vescovo di Mantova, mons. Marco Busca: la comitiva più numerosa è senz'altro quella cremonese capitana dal presidente Tiziano Guarneri e dall'assistente spirituale don Maurizio Lucini. Poi ci sono i mantovani, i cremaschi, qualche lodigiano e comasco, alcuni anche dalla arcidiocesi ambrosiana. Presenti, come sempre, gli ospiti di Fondazione Redentore, accompagnati dal presidente don Claudio Rasoli, e di Fondazione Sospiro.
Dopo un faticoso viaggio notturno in pullman, i pellegrini sono giunti nella cittadina francese nella tarda mattinata di martedì 4 agosto, accolti da un clima mite e da un santuario affollato all'inverosimile, complice anche il Giubileo.
Il primo appuntamento ufficiale è stato nel pomeriggio al Calvario dei Bretoni, la massiccia Croce che accoglie i fedeli che entrano da porta San Michel, a pochi passi dal Salus, la struttura di Unitalsi che accoglie malati e diversamente abili. Don Lucini ha proclamato il Vangelo della visitazione di Maria a S. Elisabetta, sottolineando come anche i pellegrini lombardi stavano per vivere un incontro straordinario con la Vergine Santa alla quale affidare i propri desideri più belli e autentici. Mons. Busca, approfittando di un sole che già nel primo pomeriggio ha scaldato decisamente l'aria, ha simpaticamente invitato a lasciarsi abbronzare da Dio dedicandogli tempo nella preghiera e nella contemplazione delle sue meraviglie.
Soprattutto per i neofiti di Lourdes si è tenuta, poi, la visita al vicino museo del santuario: grazie ad un grande plastico è stato possibile illustrare tutti i luoghi e i servizi di questo vero e proprio polmone spirituale non solo di Francia, ma dell'intera Europa. È stata anche raccontata la vita e l'opera di Bernadette, le 18 apparizioni avvenute tra febbraio e luglio del 1858, il messaggio consegnato da Maria alla giovanissima veggente.
Alle 21.00 la prima grande Messa è stata celebrata nella chiesa di Santa Bernardette. Mentre nel grande piazzale si svolgeva la tradizionale processione serale aux flambeaux, il vescovo Busca ha presieduto l'Eucaristia attorniato da una quindicina di sacerdoti. Nell'omelia il presule di origine bresciana ha evidenziato come spesso si accusi Dio di essere lontano, indifferente ai problemi, alle fatiche, ai dolori dell'uomo: in realtà il Padre ha sempre cura dei suoi figli, ma spesso permette certe prove affinché le persone capiscano ciò che realmente alberga nel loro cuore e che cosa è davvero necessario ed essenziale nell'esistenza. Dio consente la prova perché l'uomo riconosca di avere sempre bisogno di lui, della sua Provvidenza, del suo aiuto e si liberi dalla pretesa assurda di potersi salvare da solo.
La seconda giornata di pellegrinaggio, martedì 6 agosto, ha avuto inizio nella grande chiesa ipogea di San Pio X: circa 10.000 persone, provenienti da ogni parte del mondo, hanno celebrato la Messa internazionale. Il rito, impreziosito dai coinvolgenti canti lourdiani, è stato presieduto da mons. Joseph de Metz-Noblat, vescovo di Langres, piccola diocesi del nord-est della Francia. Accanto a lui mons. Busca, il vescovo di Saluzzo mons. Cristiano Bodo e altri presuli di diverse nazionalità. Il celebrante ha ricordato la festa della Trasfigurazione, ma anche l'80° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, invitando a pregare in modo serrato per la pace nel mondo.
"La Messa internazionale – racconta un unitalsiano veterano – è certamente uno dei momenti più emozionanti del pellegrinaggio. Non solo per la moltitudine di persone che in maniera devota e composta celebra l'Eucaristia, ma anche perché, pur essendo di culture e nazioni diverse, questa marea umana parla la stessa lingua che è quella del Vangelo ed è accumunata da un unico desiderio: seguire Cristo attraverso Maria. In un mondo che sembra una Babele violenta e aggressiva abbiamo davvero gustato una rinnovata Pentecoste che infonde grande speranza".
La foto sul grande piazzale su cui si affacciano le due grandi basiliche ha concluso la mattinata.
Nel pomeriggio, solo per i malati, si è tenuta una celebrazione penitenziale con le confessioni e l’unzione degli infermi, mentre a tutti gli altri pellegrini è stato proposto il cammino di Bernadette, ovvero la scoperta dei luoghi di vita della Santa: la misera casa ricavata in una ex prigione, il mulino del padre, la chiesa parrocchiale.
Alle 17, nella prateria, oltre il placido fiume Gave, si è tenuta la processione eucaristica presieduta da mons. Busca che si è conclusa in San Pio X.
In serata, la Via Crucis per i pellegrini marcianti: le 15 stazioni con statue di ghisa dorata ad altezza naturale sono collocate sul monte dell'Espelugues per un itinerario di oltre un chilometro e mezzo: non certo una passeggiata, ma un vero e proprio esercizio fisico che rimanda ad un decisivo impegno interiore di immedesimazione nel Cristo percosso e torturato.
Nei giorni successivi si terranno quelli che sono i gesti tradizionali che ogni pellegrino è chiamato a compiere: la processione aux flambeaux, il gesto dell'acqua che ha sostituito il bagno alle piscine, la messa e il passaggio alla Grotta. Ci sarà anche un percorso giubilare che permetterà di lucrare le Sante Indulgenze e di approfondire la misericordia e l'amore di Dio che qui, a Lourdes, si rivela nel sorriso tenero e disarmante di Maria.
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