Gli ambasciatori del Tortello Cremasco in Italia e nel mondo, Vaticano compreso? Eccoli per così dire … “cotti e mangiati”
Anni fa, il geniale, estroso, vulcanico, provocatore Chef Sergio Brambini da Moscazzano, cugino di Gilberto (chef a Rio de Janerio) proprio in Brasile, organizzò un tour, per portare in giro alcune prelibatezze lombarde: Tortelli Cremaschi compresi.
Ci fu poi il caso dell’Eccellenza Cremasca da esportazione, in quel di Copenaghen, nella meravigliosa Danimarca, Battista Severgnini, fan sfegatato dei Tortelli e della Pergolettese. Attraverso un’ambasciata indiretta e sorprendente dello splendido Matteo Maretti, la figlia d’arte Elisa Zaglia (sta preparando lo sbarco del Tortello a Miami), in terra danese, pensò bene di portare, al Battista, fantastici, originali Tortelli Cremaschi preparati dalla mamma Anna Maria Mariani, Vice Gran Maestra della Confraternita del Tortello Cremasco, e deus ex machina del ristorante agriturismo (con camere) Cascina Loghetto e rettrice dell’unica, riconosciuta Scuola del Tortello Cremasco.
Il regista Luca Guadagnino ha incorniciato le tradizioni di Crema all’interno di una luminosa cucina agreste, nel suo filmone da Oscar “Chiamami col tuo nome”, regalando al piatto del Granducato del Tortello, una scena magica. Gli attori protagonisti della pellicola “Call me by your name”: Timothée Chalamet ( Elio), Armie Hammer (Oliver) e Vagjas Pournaray, star greca della pesca professionistica, apprezzano i Tortelli nostrani grazie allo chef Stefano Fagioli (la sua fama è arrivata persino in Vaticano), patron del Via Vai di Bolzone e cuoco dei vip.
Alla trattoria di Crema Al Balurdù, nel 2019 andò in onda una degustazione con “cucina a 4-mani” con protagonisti Antonello Medoro, lucano doc, di Oppido, chef in quel di Emmendingen in Germania, dove ha aperto il ristorante “Antonello”, e quelle di Claudio Brambilla, padrone di casa.
Nelle isole Baleari, a Ibiza e Formentera, conoscono i piatti della tradizione cremasca per merito dell’imprenditore Matteo Martelli, anima del ristorante “A mi manera” (il nome del locale l’ha scelto con Belen).
Il giornalista, scrittore, opinionista, interista Beppe Severgnini da Crema? Girando il globo e il web con la rubrica “Italians”, in tema di Tortelli (e Farfalle alla Cremasca) non si è mai tirato indietro.
Lo storico raviolificio cittadino Salvi? I suoi tortelli crudi (naturalmente), da cuocere e confezionati ad hoc, quali omaggi aziendali o presenti per gli italiani all’estero, girano da anni. Il cuoco ricercatore Antonio Bonetti, Tortellologo e inventore della gastronomica Gnocca Cremasca, una volta faceva girare il suo raviolo ripieno nostrano del Bistek, oggi consiglia quelli di Paolo e Ale (Casaletto Ceredano).
La mistica Rosetta (Rosa Parati) di Passarera, frazione di Capergnanica? Primissima ambasciatrice del Tortello nel Mondo. Nel suo progetto d’esportazione coinvolse il giornalista sportivo televisivo, anni fa una vera e propria istituzione, Gian Maria Gazzaniga.
Oggi, per quanto riguarda l’export dei “Turtèi cremasch” negli Stati Uniti è il turno anche di Claudio Pienti, corporate chef dell’Osteria Carlina, ristorante del West Village, a quanto pare prontissimo a inserire, nel menù il sex symbol della tradizione culinaria cremasca.
Volete inoltre che il grande Vittorio Beltramelli da Castelleone, a Parigi, dove lavora (al Nolita), dopo essere stato allievo dell’immenso Marchesi, non abbia mai menzionato il Tortello?
Portati o suggeriti da chi, a Cracovia, una rivisitazione del Tortello è apprezzata in un turistico locale del centro storico della località polacca.
Riconosciuta da tutte le guide internazionali (Espresso, Gambero Rosso, Michelin, Veronelli), come uno dei migliori ristoranti italiani, La Trattoria del Fulmine di Trescore Cremasco, con al timone Gianni Bolzoni e la moglie Clemy fesce conoscere al mondo il Made in Crema a tavola, realizzando, tra le altre cose, il libro La Trattoria del Fulmine – Le ricette di Gianni e Clemy.
Dulcis in fundo, Bassano Vailati a Madignano e Carlo Alberto Vailati a Crema, nei rispettivi locali attraggono vip, giornalisti e gourmet da ogni dove. E le loro ambasciate lasciano il segno. Senza dimenticare il carisma della giornalista, scrittrice e critica gastronomica Roberta Schira, Gran Maestra della Confraternita del Tortello Cremasco, assai letta e seguita.
Ah … se a Londra e Chicago, sua maestà il Tortello Cremasco non è uno sconosciuto, il merito è di Manuel Gimari (Oste Dandy d’Italia e Deus Ex Machina del Remolino a Casaletto Ceredano) ed Elisa Tadini (Rosary di Quintano, la trattoria preferita dallo scrittore Luca Manduca).
Dulcis in fundo, il cuoco Piero Riggio, meraviglioso interprete della cucina di mare, agli amici della radio nazionalpopolare Rtl 102.5, allorquando ha un attimo di tempo, non fa mancare la sua visione dei Tortelli Cremaschi.
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