Grande successo di pubblico per la serata di inaugurazione dell'organo Bossi di Cella Dati dopo il lungo restauro. Torna a suonare dopo 40 anni di silenzio
E' stato il pubblico delle grandi occasioni ad accogliere le prime note dell'organo Bossi Angelo e Nipoti del 1850 dopo il lungo lavoro di restauro durato oltre due anni e terminato nelle scorse settimane.
Finalmente, dopo 40 anni di silenzio, il maestoso strumento è tornato a suonare e far risuonare nelle navate le sue potenti note. Rimasto fermo per decenni,tra calcinacci e sporcizia, ha subito un importante restauro ad opera della Bottega Organaria Soncino di Ugo Cremonesi, che dal 2021 ha smontato pezzo dopo pezzo lo strumento e le sue 1250 canne, restaurando ogni componente e rimettendo insieme l'apparato in maniera chirurgica (la canna più grande in legno arriva a 5 metri e la più piccola in stagno misura poco più di un centimetro).
A fare gli onori di casa don Ernesto Marciò, insieme ai parroci dell'Unità Pastorale Madre Nostra e numerosi parroci della diocesi e gli ex parroci di Cella, (don Umberto Zanaboni, che diede il via ai lavori di restauro nel 2021, don Gianpaolo Mauri, don Lorenzo Nespoli e don Federico Celini), don Gianluca Gaiardi, direttore diocesano dell'ufficio Beni culturali ecclesiastici; presenti anche il sindaco di Cella Fabrizio Lodigiani e numerose autorità locali. E poi tutti i parrocchiani ed i fedeli, soprattutto quelli che fino agli anni '80 ebbero l'occasione di sentire ancora suonare l'organo, poi rimasto fermo per quattro decenni.
A suonare il poderoso strumento, il maestro Alberto Pozzaglio, che ha proposto un repertorio di brani tratti dalle principali opere e arie, da Mozart a Dubois, da Mascagni a Rossini, mostrando a tutti i presenti il virtuosismo di uno strumento che con tutti i suoi registri è in grado di eseguire ogni tipo di composizione, anche quelle che solitamente vengono eseguite da intere orchestre.
Al termine del concerto, un lungo applauso e standing ovation per il maestro e per lo strumento che finalmente è tornato a risuonare nelle navate della chiesa di Cella Dati.
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