Grazie ai ricercatori (di storie, luoghi e aerei) cremonesi e soncinesi dell’Air Crash Po, Laura Lion ha visitato la grotta che salvò il padre nel 1943
L'Air Crash Po è composto da cinque uomini che svolgono regolarmente un lavoro a tempo pieno. I membri del team vanno a caccia di aerei precipitati della Seconda Guerra Mondiale durante il tempo libero e durante le vacanze. Il progetto, si legge sul sito airscrashpo-com, è stato fondato nel 2007 da un affiatato, appassionato, gruppo di ricercatori, con l'obiettivo di raccogliere tutte le notizie sui raid aerei effettuati tra luglio 1944 e aprile 1945 nella Pianura Padana, in Italia. Solo pochi anni fa, sarebbe stato impossibile accedere ai documenti del periodo in questione. Ora, con l'aiuto della posta elettronica e di Internet, alcune ricerche sono diventate più semplici. Tuttavia, raccogliere e preservare tutte le memorie di quei momenti durante la Seconda Guerra Mondiale è una vera e propria corsa contro il tempo. E nei giorni scorsi, grazie all’associazione cremonese e soncinese, un’altra missione è andata in porto e Laura Beeler Lion, figlia dell’asso americano dell’aeronautica a Stelle e Strisce John R. Lion, è potuta tornata nei luoghi dove suo padre fu nascosto da contadini toscani durante la Seconda guerra mondiale. Lion e il compagnoJunior Downing volavano sui loro P-38 Lightning il 21 ottobre 1943, e purtroppo furono abbattuti tra Sorano ePitigliano durante uno scontro con i caccia tedeschi Messerschmitt Me-109. Sopravvissuti all’impatto, trovarono rifugio in una grotta e poi in un casolare, dove rimasero nascosti per otto mesi grazie al coraggio di famiglie locali che li protessero fino alla liberazione. E nei giorni scorsi, Laura è tornata in quella stessa grotta, accompagnata da quelli che Air Crash Po, per vivere i luoghi che salvarono il babbo e piazzare una targa commemorativa, realizzata dal gruppoDECA, i maestri della lavorazione dell’argilla rossa di Soncino, che resterà a Pitigliano come simbolo di amicizia.
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