22 settembre 2024

Il tempio di Castore e Polluce, una nuova ipotesi sulla sua ubicazione: e se fosse stato a Silvella? Il toponimo, le antiche mappe e i documenti storici che potrebbero avvalorare l'ipotesi

Una nuova ipotesi sull'ubicazione del tempio dedicato ai Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, che sorgeva in un luogo che Tacito nelle sue Historiae colloca a circa dodici miglia da Cremona, lungo la via consolare Postumia, a metà strada tra la città e l'altro importantissimo insediamento del territorio, il vicus di Bedriacum, nei pressi di Calvatone.

La prima ipotesi, strutturata e documentata dal collega Stefo Mansi e di cui abbiamo scritto di recente (leggi qui) posizionerebbe questo tempio in un luogo prossimo a dove oggi sorge il Santuario di Maria Madre della Parola Divina a Ca' de Bonavogli, frazione di Derovere (borgo di antichissime origini), che si trova lungo la Postumia, a circa 12 miglia dal centro di Cremona e più o meno ad altre 8 da Bedriacum.

In realtà questa prima ipotesi trova ragione di essere verosimile non solo per le distanze citate da Tacito, ma anche e soprattutto perchè questo santuario sorge esattamente all'incrocio tra la Postumia ed un cardo (strada di centuriazione romana con direzione nord-sud) di grande importanza, che ancora oggi in parte si è conservato e che addirittura 'scavalcava' la Delmona tramite un ponte a due occhi, attribuito all'epoca romana, abbattuto poi nel 1971. Un luogo dunque estremamente importante e sappiamo che proprio in questi incroci strategici solitamente sorgevano sacelli o edifici dedicati al culto degli dei romani.

Qui dunque avrebbe potuto essere il luogo del tempio.

Ma facciamo ora una seconda ipotesi sulla posizione di questo luogo, formulata leggendo ancora le descrizioni e i documenti che parlano di questo tempio dedicato ai gemelli Castore e Polluce, secondo la quale la posizione del tempio potrebbe invece essere individuata a qualche chilometro dal quadrivio di Ca' de Bonavogli, più precisamente a Silvella (Pieve san Giacomo).

Troviamo due indicazioni riferite a questo luogo: 'Inter Cremonam et Bedriacum locum Castorum fuisse' ossia tra Cremona e Bedriaco e qui abbiamo conferma della direttrice, la via Postumia. C'è però una seconda descrizione, di Tacito, che fornisce indicazioni più puntuali sulla distanza: 'ad duodecimum a Cremona Locus Castorum vocatur', tradotto 'a dodici (miglia) si trova il luogo chiamato dei Càstori', dove c'era una selva e un tempio dedicato ai gemelli: 'Castoris lucus, templumque fuit'.

Ora, la vicenda bellica della battaglia di locus Càstorum nel 69, durante l’anno dei quattro imperatori, viene narrata descrivendo la strategia militare dell'imboscata fatta dalla selva presente in zona (il 'lucus' appunto indicato), dove erano numerose anche le viti.

Dunque mettendo insieme la direttrice della via Postumia, la pari distanza da Cremona e il vicus di Bedriaco, il bosco strategico per le battaglie in fregio alla strada consolare viene alla mente un'altra località che ha proprio nel suo toponimo l'origine boschiva: Silvella.

Il nome ha chiaramente origine latina e sottolinea proprio la specificità del territorio e del fitto bosco che la caratterizzava, con anche la presenza di molte viti. Ed a supporto di ciò, tornano alla mente le parole di Angelo Grandi nella sua Descrizione della Provincia e Diocesi Cremonese’ che scrive esplicitamente che il territorio era 'alquanto coltivato a viti' e ancora che 'la tradizione porta che questa terra si estendesse in antico fino alla Strada vecchia di Mantova'. Non da ultimo, sempre Grandi racconta come nei secoli la selva sia stata usata strategicamente proprio per nascondere le truppe o per imboscate durante le battaglie. 

Frugando nei documenti, esiste poi una cartina (in allegato) che ritrae la Gallia Cisalpina, dove è indicato proprio Castorum Templ. -tempio dei Càstori- a sud-est di Cremona (mentre il Locus Castorum qui è indicato più a nord della Postumia, a poca distanza dal corso dell'Oglio). 

Un'altra considerazione: nei tempi passati tutta la zona era caratterizzata da boschi e selve, perchè quindi identificare quel luogo come 'Silvella'? Forse perchè era importante proprio quel bosco e quella specifica zona in fregio alla consolare via Postumia.

Va aggiunta poi la testimonianza diretta degli abitanti che hanno riferito che nel secolo scorso, quando si iniziò ad arare i campi con aratri e mezzi a motore, furono spesso riportati alla luce manufatti e parti di antiche costruzioni nei terreni tra Silvella e la via Postumia, testimonianza che nei tempi passati il nucleo abitativo si estendeva verso nord ed era molto più ampio dell'attuale. Silvella inoltre ebbe importanza anche sul piano giuridico in quanto fu comune autonomo fino al 1868. 

Insomma, anche in questa ipotesi non mancano gli elementi concreti e argomentati a supporto.

Potrebbe dunque essere stato qui il tempio dedicato ai gemelli Castore e Polluce ed anche il bosco a loro sacro? 

 

Michela Garatti


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