27 marzo 2025

Import-Export. Già alla fine del 2024 la sofferenza di Cremona. Il saldo commerciale si colloca in territorio negativo, ammontando a -613,4 MLN di euro

L’anno 2024, secondo i dati Istat, termina con una ripresa delle esportazioni per il territorio della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia. L’analisi curata dal Servizio Promozione e Informazione Economica rileva infatti una crescita dell’export pari al +1%, rispetto allo stesso periodo del 2023, per un ammontare di 18.397 MLN di euro. Variazione di segno meno, invece, per le importazioni che registrano un calo del -7,1%, per un ammontare di 24.425 MLN di euro, portando la bilancia commerciale in territorio negativo con un valore di -6.028 MLN di euro.

Entrando nel dettaglio, maggiore tenuta emerge per il territorio mantovano e quello pavese, dove le esportazioni mostrano ancora segno più, mentre segnali di rallentamento riguardano la provincia di Cremona. La Lombardia si colloca in territorio positivo, con una variazione di export pari al +0,6%, mentre per l’Italia emerge segno meno (-0,4%). Nel panorama regionale, Pavia e Mantova si collocano rispettivamente in quinta e sesta posizione, mentre Cremona si trova al terzultimo posto.

Relativamente alla provincia di Cremona, le esportazioni vedono una contrazione del -1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fine 2024 le esportazioni cremonesi ammontano a oltre 6 MLD di euro, contro un valore di import pari a 6,6 MLD di euro, anch’esso in riduzione rispetto al 2023 del -4,1%. Il saldo commerciale si colloca in territorio negativo, ammontando a -613,4 MLN di euro.

Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano valori negativi per le principali tipologie di prodotto: prodotti in metallo (-2,2%), macchinari (-9%), articoli in gomma e materie plastiche (-2,9%), prodotti tessili (-4,6%) e apparecchi elettrici (-11,5%). Segno meno anche per i prodotti delle altre attività manifatturiere (-11,1%), gli articoli di abbigliamento (-17,4%) e gli articoli in pelle (-18%). Performance positive, al contrario, per le sostanze e i prodotti chimici (+2,2%), i prodotti alimentari (+5,5%), i prodotti in legno e carta (+2%), i mezzi di trasporto (+6,6%) e gli apparecchi elettronici e ottici (+11,7%).

Sul fronte delle importazioni, si segnalano variazioni negative per: prodotti in metallo (-6,9%), mezzi di trasporto (-14,4%), macchinari (-3,5%), apparecchi elettrici (-7%), prodotti delle altre attività manifatturiere (-5,3%) e prodotti tessili (-4,1%). Al contrario, vedono una crescita le sostanze e i prodotti chimici (+3,7%), i prodotti alimentari (+2,1%), i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+11,4%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+8,1%), i prodotti dell’agricoltura (+10,1%), i prodotti in legno e carta (+1,5%), gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali (+17,1%) e gli apparecchi elettronici e ottici (+10,5%).

L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Cremona per paesi di sbocco evidenzia una generale contrazione verso i principali partner europei: Francia (-6,6%), Spagna (-1,5%), Polonia (-11,4%), Paesi Bassi (-1,2%), Belgio (-2,7%) e Austria (-5%). Variazione negativa anche per Turchia (-7,2%), Serbia (-11,4%) e Cina (-6,3%). Aumenti si hanno invece per Germania (+5,3%), Stati Uniti (+3,6%), Romania (+10,2%) e Regno Unito (+2,4%).

Le importazioni vedono una ripresa da parte di Polonia (+17,8%), Austria (+15,2%), Spagna (+27,3%), Ungheria (+14,9%), nonché va sottolineata una consistente crescita delle importazioni da Finlandia, Cile e Slovenia. Segno meno invece per le importazioni da Germania (-6,5%), Francia (-2,1%), Paesi Bassi (-3%), Cina (-0,7%), India (-11,6%) e Russia (-55,6%).

I dati di fine anno risultano caratterizzati da una leggera ripresa delle esportazioni, nonostante un quadro internazionale caratterizzato da una fase di estrema debolezza del commercio mondiale” sottolinea il Presidente della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, Gian Domenico Auricchio. Le ultime stime del World Economic Outlook vedono per il commercio internazionale una ripresa per il biennio 2025-2026, ma con una revisione al ribasso rispetto alle precedenti previsioni di ottobre. Permangono infatti segnali di incertezza, legati principalmente alla domanda sia interna sia estera, così come ai costi dell’energia.

A tutto ciò si aggiungono le incertezze politiche e soprattutto timori sul fronte degli scambi, dove l’applicazione di misure di restrizione inciderebbe in primis sulle imprese, con conseguenti rallentamenti sugli investimenti e, infine, sui consumatori. Anche i fronti di guerra ancora aperti non aiutano a superare questo clima di incertezza che rende difficile una previsione sul 2025, già caratterizzato in questi primissimi mesi da una discontinuità nelle tendenze del quadro economico internazionale. Nonostante questo panorama, a livello lombardo e provinciale, le imprese mostrano ancora resistenza, segno che per restare competitivi sui mercati, occorre cercare di diversificare il più possibile i mercati di sbocco e puntare sugli investimenti soprattutto in tema di digitalizzazione e green”.


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