13 ottobre 2022

In piazza Zaccaria, negli spazi un tempo della Profilotours nel Palazzo Vescovile, aprirà la Caffetteria del Museo Diocesano. Sarà gestita dalla Caritas

Cultura e solidarietà, arte e inclusione sociale. E' il progetto della Diocesi che sta prendendo forma in piazza Sant'Antonio Maria Zaccaria, nei locali, accanto all'ingresso laterale del Duomo, che un tempo ospitavano attività legate al mondo della comunicazione e l'agenzia viaggi Profilitours: in quegli spazi verrà allestita una caffetteria al servizio del Museo diocesano, inaugurato il 12 novembre 2021,  e, come accade in molti altri musei italiani e stranieri, dei visitatori. Nel bar, secondo e non meno importante aspetto dell'iniziativa, verranno impiegati giovani con disabilità.
L'intervento, un nuovo tassello della riqualificazione del settecentesco Palazzo vescovile (al cui interno sorge il Museo diocesano), è stato finanziato e reso possibile grazie al bando 2018 'Beni aperti' della Fondazione Cariplo. Il punto di ristoro negli edifici di proprietà della Curia verrà gestito dalla cooperativa Servizi per l'accoglienza, nell'orbita della Caritas.

Il cantiere è partito qualche tempo fa e dovrebbe protrarsi ancora per qualche settimana. Sembra sino a metà novembre. Il fatto che la conduzione della caffetteria sia stata affidata a una cooperativa rispetta i requisiti previsti nel bando della Fondazione Cariplo: da una parte, la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico; dall'altra, l'attenzione per l'inserimento lavorativo e dell'integrazione di persone con fragilità. Questi ragazzi saranno affiancati, nel loro percorso di autonomia, da un professionista. Il nascituro bar del Museo diocesano non si pone in alcun modo in concorrenza con gli altri locali pubblici del centro e della città. Tanto più in un momento difficile e delicato come questo.
Il bando contempla anche la possibilità dell'apertura, in un'ala dello stesso stabile, di una locanda, un piccolo ristorante dove servire piatti caldi, e della contestuale disponibilità di poche camere, anch'esse a disposizione del pubblico del Museo diocesano. Ma questa è solo la seconda fase del progetto e vi si porrà mano unicamente se avrà funzionato la prima. Quella della caffetteria.

Gilberto Bazoli


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