10 novembre 2025

Isola Dovarese, il sindaco Gianpaolo Gansi racconta il recupero di Palazzo Dovara per rilanciare il borgo a partire da cultura, innovazione e musica. "Non una scatola vuota, ma un progetto a 360°"

Sarà un nuovo punto di partenza per la vitalità del borgo, nuova linfa per mantenerelo vivo e attivo: questo l'intento del progetto di riqualificazione di Palazzo Dovara per il quale (è notizia di qualche giorno fa -leggi qui-), è scesa in campo anche Regione Lombardia con un contributo di 100mila euro in fondi regionali, aderendo al progetto di Accordo Locale Semplificato (Als) con il Comune stesso di Isola per la riqualificazione dello storico palazzo. 

Un progetto che va oltre la mera ristrutturazione per trasformare l'immobile in un hub di fermento culturale a 360 gradi, portando attività, cultura, innovazione, turismo e musica all'intero borgo che, di fatto, si raccoglie e vive intorno alla piazza gonzaghesca, ricca di fascino e di storia: "Il nostro intento è ridare vita ad Isola: non vogliamo che Palazzo Dovara resti una scatola vuota, bella ma senza funzione -spiega il sindaco Gianpaolo Gansi- Oggi l'immobile è già interessato da un progetto del Ministero della Cultura che lo porterà ad essere Casa della Musica. Ora con questa ristrutturazione vogliamo riempirlo di contenuti attraverso la sinergia con imprese e attività. Alcune legate al mondo della musica, ma non solo. Stiamo parlando con imprese del territorio, alcune delle quali hanno investito in progetti aziendali nelle loro sedi e che a Palazzo Dovara interverrano con diverse iniziative, mentre altre invece si insedieranno proprio qui. Parliamo sia di aziende del territorio, sia da altre province, come Bergamo o Brescia".

Come si diceva dunque un vero e proprio hub che mette al centro, anche fisicamente, la piazza e lo storico palazzo in una vision che va oltre i confini locali e che mira a rimettere in circuito il patrimonio artistico, culturale e produttivo del Comune in modo attivo e proattivo, andando oltre la sola riqualificazione fine a sè stessa (che è già qualcosa, perchè mette in sicurezza i beni architettonici, ma che evidentemente non è sufficiente se priva di una progettualità a lungo termine e su più ampi scala).

"Si tratta sicuramente di una serie di interventi complessi, a partire dai vincoli architettonici del bene. -spiega il primo cittadino- Il bando PNRR stesso ci ha messi alla prova con la sua complessità, soprattutto nella parte riferita alla compartecipazione delle imprese, in relazione alla linea 'C' del bando stesso. Spesso le difficoltà legate alle dinamiche di questi bandi sono difficili da immaginare per chi non le approccia. Ad ogni modo, siamo riusciti, con l'aiuto di Regione Lombardia, a portare a casa anche questa quota di finanziamento ed ora, finalmente inziamo ad intravedere i risultati, con la previsione di chiusura del cantiere per fine anno". A seguire quindi verranno definite le concessioni in commodato d'uso gratuito per le imprese e le attività che entreranno nel progetto, per le quali resteranno le spese per le utenze ed i costi correnti. 

E con questo nuovo tassello, prenderà definitivamente forma anche lo spazio dedicato alla musica, con una "sala musica" che trascende il solo locale di ascolto, ma diventa anche officina produttiva per chi fa musica, ricavata ristrutturando ed adeguando quello che un tempo era il vecchio fienile. "Qui si potrà produrre musica di altissima qualità; inoltre gli artisti avranno a disposizione alcuni mini-alloggi con tutti i confort, dove potranno fermarsi tra un concerto e l'altro o durante le registrazioni".

Insomma, Isola ha scommesso sulla cultura come propellente per il proprio borgo, con una progettualità che parte da quanto già presente nell'ottica di valorizzarlo e dargli risalto; un esempio di come spesso anche i piccoli comuni possano trovare al proprio interno le leve strategiche su cui puntare ed investire, laddove esiste una consapevolezza del valore del proprio patrimonio storico ed architettonico, unite ad una visione chiara delle potenzialità che ancora, a distanza di secoli, questi tesori sanno esprimere se ben valorizzati.

 

Michela Garatti


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