L'80° della morte di Antoine de Saint Exupéry e la liuteria cremonese
Hanno trovato una degna conclusione, il 18 luglio, gli eventi legati all'ottantesimo anniversario della scomparsa di Antoine de Saint-Exupéry con l'inaugurazione della scultura posizionata davanti al museo algherese M.A.S.E. di Porto Conte, dedicato all'indimenticabile autore de "Il Piccolo Principe" che proprio nella baia sarda visse gli ultimi due mesi della sua vita impiegato come pilota di Lockheed P-38 Lightning dell'aviazione militare francese e, dopo l'armistizio, delle Forces aériennes françaises libres come pilota ricognitore. Esattamente venti anni fa, nel 2004, venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo nel mare antistante la costa marsigliese, trivellato di colpi esplosi da un caccia tedesco della Luftwaffe che lo abbattè il 31 luglio 1944 facendolo ammarare e cancellandone ogni traccia per 60 anni. A ricordare quel triste evento di 80 anni fa, l'opera scultorea inaugurata ad Alghero a firma del Maestro d'Arte Mario Nieddu, intitolata "L'incontro" che rappresenta lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry, il Piccolo Principe e la sua amica Volpe. Presenti alla cerimonia le autorità civili e militari, il Presidente e il Direttore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Raimondo Tilloca e Mariano Mariani, il Direttore del M.A.S.E. Massimiliano Fois, il Presidente della Fondazione "Petit Prince Collection" Jean-Marc Probst e
il Presidente della Fondazione LATÉCOÈRE, Pierre-Elzéar Latécoère, unico pronipote di Pïerre-Georges rappresentante della storica compagnia aerea legata fin dagli anni '20 del Novecento ad Antoine de Saint-Exupéry che fu assunto il 12 ottobre 1926 come pilota dalla Compagnia Generale di Imprese Aeronautiche Latécoère (poi Aéropostale), per la quale volava trasportando la posta da Tolosa a Dakar. Dall'esperienza di quei voli Saint-Exupéry nel 1929 pubblicherà il suo primo libro, Corriere del sud, seguito due anni dopo da Vol de nuit. Dopo l'avventura africana, nel 1930 Saint-Exupéry approderà a Buenos Aires come direttore della linea aeropostale Argentina-Francia, e qui incontrerà l'amore della sua vita, Consuelo Suncín-Sandoval Zeceña de Gómez, scrittrice, pittrice e artista salvadoregna, che sposerà nel 1931.
Con lo svelamento della statua "L'incontro" al M.A.S.E., l'evento algherese ha chiuso un percorso annuale di relazioni, concerti e ricordi organizzati tra Italia e Svizzera nel nome di Antoine de Saint-Exupéry e del suo scritto più conosciuto: il primo appuntamento lo scorso anno, sempre nella data-simbolo del 18 luglio (data dell'ultima partenza dell'aviatore francese della base militare di Alghero con destinazione Bastia), nell'Aeroporto militare di Alghero con un concerto col violino realizzato dall'Academia Cremonensis, evento poi replicato il 24 novembre presso il Museo Clin d'Ailes di Payerne, sul lago di Neuchatel, in occasione degli 80 anni del Piccolo Principe alla presenza delle autorità svizzere, di Olivier d'Agay, pronipote di Antoine de Saint Exupéry e Direttore dell'omonima Fondazione nata nel 2009 sotto l'egida della Fondation de France, della famiglia Saint-Exupéry e di Claude Nicollier, primo astronauta svizzero ad andare nello spazio.
E come un cerchio perfetto, il Progetto di celebrazioni partito il 18 luglio 2023 da Alghero, dopo la tappa Svizzera, è ritornato il 18 luglio 2024 ad Alghero dove è stata anche presentata da Fabio Perrone una edizione speciale nella Lingua dei Segni per persone sorde de "Il Piccolo Principe" realizzata a cura della Biblioteca Statale di Cremona col patrocinio dell'Ambasciata di Francia, dell'Università degli Studi di Parma-Dipartimento DUSIC, del Rotary Club di Alghero, del Rotary e-Club Homaranismo Distretto 2072, dell'Academia Cremonensis e dell'Associazione milanese Guanti Rossi.
Olivier d'Agay, Jean-Marc Probst e i membri della Fondazione Saint-Exupéry visiteranno presto Cremona dove sono stati invitati a riscoprire aspetti legati in generale alla liuteria italiana e in particolare ai due violini, lo Stradivari "Firebird" ex Accardo del 1718 e l'Amati 1660, che furono di proprietà dello scrittore francese e da lui lungamente suonati.
Foto: Fabio Perrone, Jean-Marc Probst e Pierre-Elzéar Latécoère
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti