Costanza, la fiction di Rai 1 ha parlato pure del conquistatore, stava conquistando l'Italia, Ezzelino da Romano, morto a Soncino
In Costanza, la fiction di Rai 1 terminata il 13 aprile, la trama del romanzo si intreccia con scienza, passato e maternità: una storia brillante e profonda firmata da Alessia Gazzola.
"Questione di Costanza" infatti è il primo romanzo della trilogia scritta da Alessia Gazzola, autrice già nota per la serie de L'allieva. Questo libro introduce il personaggio di Costanza Macallè, una giovane paleopatologa, originaria di Messina, laureata in medicina e specializzata in anatomia patologica. Nonostante le sue ambizioni, si trova a dover accettare un assegno di ricerca di un anno presso l'Istituto di Paleopatologia dell'Università di Verona, una disciplina che non la entusiasma particolarmente. Con lei, sale in Veneto la figlia di tre anni, Flora, nata da una breve relazione con Marco, un uomo di cui conosce solo il nome e pochi dettagli.
A Verona, scrive il sito internet studenti.it, la protagonista si stabilisce presso la sorella minore, Antonietta, che vive già da tempo nella città scaligera. Il nuovo lavoro di Costanza consiste nell'analizzare antichi resti umani per studiare le malattie del passato. Inizialmente poco coinvolta, la sua attenzione viene catturata dal ritrovamento di uno scheletro accompagnato da una lunga treccia di capelli rossi, legata alle estremità con nastri di seta. Questo particolare suscita la curiosità di Costanza, spingendola a indagare sull'identità del defunto e sulle circostanze della sua morte.
Parallelamente alle sfide professionali, Costanza affronta le difficoltà legate alla maternità single. Col passare dei giorni, quel misterioso scheletro che Costanza si ritrova a studiare smette di essere solo un insieme di ossa antiche. Diventa una presenza, quasi una persona con una storia da raccontare: quei resti potrebbero appartenere a Selvaggia di Staufen, figlia illegittima dell'imperatore Federico II e moglie del terribile Ezzelino III da Romano, famoso per la sua ferocia.
Il successo del romanzo ha portato appunto alla realizzazione di una fiction televisiva intitolata "Costanza", trasmessa per la prima volta su Rai 1, il 30 marzo 2025. La serie, diretta da Fabrizio Costa, vede Miriam Dalmazio nei panni di Costanza Macallè e Marco Rossetti nel ruolo di Marco. La fiction riprende le vicende narrate nel libro, adattandole per il piccolo schermo e approfondendo ulteriormente i personaggi e le loro dinamiche.
E... la serie televisiva terminata il 13 aprile, a modo suo, ecco ha parlato quindi pure del sanguinario Ezzelino da Romano, morto a Soncino e Signore (nato nel 1194 e morto a Soncino nel 1259) di Vicenza, Verona e Padova, Ghibellino, sostenne l'imperatore Federico II, che gli permise di crearsi un dominio personale molto esteso. Dopo la morte di Federico II, fu scomunicato da Innocenzo IV (1254). Molte leggende attorniarono la sua figura, alimentate anche dalla Chiesa, che non poteva accettare un rappresentante di tale forza del partito ghibellino. Ad avallare tali dicerie erano poi anche le sue abitudini ed il suo esercito cosmopolita: si circondava di astrologi che consultava sistematicamente nelle sue schiere, accanto alle milizie pedemontane, allineava la cavalleria tedesca e gli arcieri saraceni di Lucera. Il Papa, Alessandro IV fu costretto, alla fine, ad indire una vera e propria crociata contro Ezzelino per liberare Padova, Vicenza e Treviso. Fu un signore del suo tempo, con tutte le contraddizioni proprie dell'epoca, destinato a soccombere nella impari lotta scatenata dalla forza emergente dei Comuni contro la vecchia nobiltà imperiale.
Mentre si preparava ad attaccare Milano fu tradito dal Marchese Pallavicino, il Vicario Imperiale nella marca dell'Oglio, che temeva tanto potere. Sorpreso dai Milanesi con tutto il suo esercito a Cassano d'Adda, fu sconfitto nello scontro e lui stesso ebbe una ferita ad un piede. Rifiutò le cure e alla testa delle sue truppe in disfatta si ritirò a Soncino, dove morì di cancrena all'età di 65 anni. Era il 1259.
Nove anni prima, nel 1250, era morto Federico II di Svevia, chiamato "Meraviglia del Mondo". Curiosamente al funerale piansero anche i più accaniti nemici; il popolo ne celebrò la morte con imponenti feste.
La figura di Ezzelino III da Romano si confonde tra la storia e la leggenda e ne esce un profilo di un tiranno sanguinario, feroce e di una crudeltà senza pari. Ah, nel Borgo soncinese, Ezzelino morì nella Torre Civica a quanto pare di mercoledì.
E dopo il restauro della struttura, dal 2023, ecco è tornata la tradizione che si rinnova proprio ogni mercoledì in onore del vicario del Sacro Romano Impero e braccio destro di Federico II che stava conquistando l'Italia. Di cosa si tratta? Le campane, recuperate, suonano una strana sequenza, tra il lento e il vivace; e la scampanata fu voluta da Buoso da Dovara, signore di Soncino e vecchio amico che tradì Ezzelino, dopo la scomunica papale. Da quel giorno i soncinesi, per statuto del Comune, hanno ripetuto la tradizione (voluta da Buoso, pentitosi del tradimento) ogni settimana per secoli. Fino al guasto delle campane che, come la Torre Civica, sono state restaurate. E di conseguenza l'usanza è ripresa.
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commenti
Rosella
14 aprile 2025 06:26
La ringrazio molto dell'approfondimento storico su una serie televisiva che ho seguito e amato per il taglio originale...i retroscena da lei descritti me la fanno apprezzare ancora di più perchè ci ricordano quanto sia interessante, anche se spesso ignorato, lo scenario storico dei nostri territori. Davvero grazie!
Luigi Soldo
14 aprile 2025 09:08
Nella fiction inesattezze storiche, fu fatto prigioniero e portato in prigione a Soncino dove morì.
Maria
15 aprile 2025 05:17
Mi ha interessato questo excursus storico e delucidatorio che ha fatto un po' di chiarezza nella serie della Gazzola. Rimane cmq l assurda fine che sembra preveda per forza un sequel, oppure al regista e agli autori è mancato un reale finale!! Marco rimane senza parole, e allora?!?!🤔🤔🤔