12 marzo 2021

L'ASST di Cremona lancia il progetto "Ti Ascolto Io"

A distanza di 12 mesi dall’inizio della pandemia, si è imparato a fare i conti con le nuove solitudini imposte dal covid-19, anche all’interno dei reparti di degenza. L’assenza delle visite di famigliari e amici è per i pazienti un limite emotivo, la privazione di un conforto. Allo stesso modo per familiari e amici l’impossibilità di entrare in ospedale e condividere con il malato e i sanitari ciò che accade rappresenta una mancanza difficile da sopportare ed elaborare; aggiunge dolore al dolore, lasciando qualcosa in sospeso che genera ansia e incertezza.

Per cercare di sopperire a questa situazione che ci accompagnerà ancora a lungo, l’ASST di Cremona ha istituito un nuovo servizio telefonico “Ti ascolto io”, gestito dall’Area Sociale Aziendale.Il nuovo servizio consiste nell’offrire un supporto telefonico ai familiari/caregiver dei pazienti affetti da Covid-19, ricoverati presso gli ospedali di Cremona e Oglio Po. Ma non solo, questa iniziativa rappresenta un riferimento anche per chi esercita funzioni di tutela e protezione giuridica, a vario titolo, dei pazienti fragili.

A rispondere sono gli assistenti sociali e lo scopo è essenzialmente quello di fornire informazioni pratiche e – dove necessario - creare un ponte con gli altri servizi, facilitando la relazione e la comunicazione. 

Il servizio però non può fornire informazioni cliniche circa lo stato di salute dei pazienti, ma può dare indicazioni precise rispetto a dove e con quale modalità reperire tutti i tipi di notizie, comprese quelle cliniche.

Il servizio telefonico “Ti Ascolto Io” provvede a favorire i contatti con l’equipe responsabile del percorso di cura del paziente, orientare verso i servizi attivi sul territorio dedicati all’emergenza covid-19 e segnalare casi specifici ad altri servizi di supporto. Gli obiettivi del progetto sono di Favorire la comunicazione fra familiari e operatori sanitari del reparto per un aggiornamento sulle condizioni di salute della persona ricoverata e prevenire situazioni di angoscia, ansia, incertezza, evitare, per quanto possibile, la frammentarietà delle informazioni e fornire indicazioni efficaci al fine di contribuire a gestire diverse problematiche di natura sociale e individuare strategie utili a sostenere la relazione tra il paziente con difficoltà di autonomia e disabilità ed i suoi i familiari.


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