30 settembre 2025

La "Vittoria Alata" di Calvatone simbolo di Cremona alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Firmata la mozione unitaria per riportarla al centro dell'attenzione durante i giochi

E’ partita l’operazione per portare la Vittoria Alata di Calvatone ai Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026, previsti per il febbraio del prossimo anno: in particolare la copia, ora conservata al Museo Archeologico del Comune di Cremona, della statua bronzea databile tra il 161 e il 169 dopo Cristo e ritrovata per caso in un campo nei pressi di Calvatone nel 1836.

Una statua affascinante che affonda nella storia più antica del nostro territorio e che oggi diventa sintesi bipartisan di maggioranza e opposizione nella mozione unitaria -depositata ieri- che ha visto come primi firmatari Alessandro Portesani, capogruppo di Novità a Cremona e Andrea Segalini capogruppo "Cremona Sei Tu - Virgilio Sindaco" sottoscritta da moltissimi altri consiglieri dei vari gruppi di maggioranza e opposizione. Una mozione per chiedere che proprio quella bellissima statua romana diventi il simbolo di Cremona alle Olimpiadi.

Nel testo si impegnano Sindaco e Giunta “a farsi parte attiva presso Regione Lombardia e le sedi che saranno interessate dalle Olimpiadi Invernali 2026 quali Palazzo Lombardia a Milano e i principali campi di gara - per la promozione e l'organizzazione dell'esposizione della Vittoria Alata di Calvatone”.

Sempre nel testo della mozione si chiede di “coinvolgere il Museo Archeologico di Cremona e gli enti preposti per le valutazioni tecnico-scientifiche e logistiche necessarie. Di predisporre, in collaborazione con gli enti competenti, un piano di comunicazione che valorizzi l'iniziativa come vetrina internazionale per Cremona e il suo territorio e di riferire periodicamente in Commissione Cultura sullo stato di avanzamento del progetto”.

L'opera, scrivono i due primi firmatari, rappresenta un simbolo universale di competizione e di vittoria, fortemente legato al valore sportivo e culturale delle Olimpiadi.  La scultura è anche strettamente connessa alla storia culturale e liutaria cremonese, essendo stata riprodotta per le celebrazioni stradivariane del Novecento”.

“La presenza della Vittoria -proseguono Portesani e Segalini- potrà attrarre   visitatori e rafforzare il legame culturale tra Cremona, la Lombardia e l'evento olimpico.  Un'operazione darebbe visibilità internazionale al patrimonio archeologico cremonese, favorendo ricadute turistiche e culturali sulla città e sulla provincia”.

Questa statua in bronzo, alta poco più che un metro e sessanta, riproduce la statua della Vittoria, poggiata su un basamento sferico sul quale è riportata la dedica della Vittoria di Marco Aurelio (161-180) e Lucio Vero (161-169 d. C.). Questa statua può essere annoverata come uno degli esemplari più belli di Vittoria risalenti al periodo romano, recuperata nei pressi di quello che era l'antico Vicus Bedriacum, che oggi prende il nome di Calvatone, lungo l'antico tracciato della via Postumia, a due passi dal fiume Oglio. Scoperta per caso i un campo, venne riportata alla luce dopo essere rimasta sepolta sotto il terreno per secoli.

Ora finalmente potrà tornare di nuovo e con nuovo vigore, ad essere un simbolo di forte rappresentanza per tutto il nostro terriotorio e per la sua importante storia millenaria.

 

Michela Garatti


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