Il settore moda arranca a Cremona. Negli ultimi 10 anni ha chiuso un'impresa su 5, da 383 a 312 (-71, pari al -18,54%). Confesercenti: "La situazione a Cremona non è delle più semplici"
Sabato 4 gennaio avranno inizio i saldi invernali, un appuntamento importante per il mondo del commercio, in particolare per quello al dettaglio del settore moda. Settore, quest’ultimo, che non ha brillato durante il periodo natalizio: a pesare significativamente sono stati la flessione dei consumi e la fiducia in calo dei consumatori. Inoltre, secondo una elaborazione del centro studi Confesercenti su dati Unioncamere, negli ultimi 10 anni Cremona ha perso quasi 1 impresa di moda su 5 (-71, pari al -18,54%).
«Rispetto al 2023 il meteo è stato sicuramente più in linea con le stagionalità – osserva la Presidente della sede di Cremona di Confesercenti della Lombardia Orientale Gaia Fortunati – se l'anno scorso ci trovavamo a iniziare i saldi senza avere ancora avuto accenno d'inverno, quest'anno è andata sicuramente meglio da questo punto di vista. Tuttavia la crescente incertezza delle famiglie influirà inevitabilmente sull’andamento dei saldi».
Comprerà quasi un italiano su due (46%), budget medio 218 euro a famiglia. I consumatori possono trovare nelle vendite di fine stagione ottime opportunità, per cui il mondo del commercio e il settore moda guardano al saldo come a un momento significativo e hanno con evidenti aspettative. In effetti ci saranno per i consumatori grandi occasioni d'acquisto e ottimi affari. La media dello sconto sarà nella fase iniziale del 25% e pressoché la totalità degli esercizi del Cremonese aderirà.
Grandi protagonisti saranno i negozi fisici, che sicuramente si confermano i preferiti, anche se una fetta rilevante si appoggerà comunque all'online. «A premiare i negozi è il fatto di avere più garanzie, essendo punti di vendita fisici, ma anche l’esperienza di acquisto più accattivante e la qualità del servizio, che danno la possibilità di comprare con maggiore consapevolezza e andare a colpo sicuro, sono fattori rilevanti - afferma Fortunati -. Va inoltre detto che in quest’ultimo periodo il consumatore ha sviluppato una sensibilità notevole al fattore della sostenibilità: l’attenzione al pianeta fa sì che molti abbiano fatto ritorno al negozio fisico per fare i propri acquisti».
A questo si associa l’aspetto legato all’esperienza di acquisto, che è inevitabilmente più personalizzata quando fatta in un punto vendita. «Viste le difficoltà che i commercianti stanno incontrando - spiega Fortunati -, c’è un impegno ancora maggiore a fare ricerca, a cercare il meglio per il cliente: cosa che, invece, l’online non ha. Non è da sottovalutare, inoltre, la loro conoscenza dell’intera filiera, che garantisce un'esperienza di acquisto molto più consapevole. Il commerciante ci mette la faccia e ci tiene a rivedere il cliente».
Dal Black Friday in poi abbiamo assistito al proliferare di vendite promozionale, spesso al limite di quanto consentito dalla normativa vigente, anche durante il periodo natalizio: questo, evidentemente, crea un problema per l'intero settore che, come vedremo dai dati della tabella allegata, è sicuramente in affanno.
Ricordiamo che uno dei punti fermi di Fismo Confesercenti è quello di ricondurre le date di inizio dei saldi in Italia all'effettiva fine della stagione. Resta il tema delle vendite promozionali, vietate nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi, e dei relativi controlli.
Nel complesso la situazione del commercio Cremonese, così come sta accadendo in generale a livello nazionale, non è delle più semplici. Lo testimonia, ad esempio, il fatto che la provincia di Cremona ha perso quasi un'impresa di moda su cinque nell'ultimo decennio.
Calano i negozi di moda. A questi aspetti e alla modificata abitudine dei consumatori è riconducibile una situazione di difficoltà del settore lungo tutta la filiera e, in particolare, del commercio al dettaglio. Nel Cremonese gli esercizi di moda chiusi in questi 10 anni sono stati complessivamente 71: erano 383 nel 2014 e sono ora 312 (dato riferito a giugno 2024).
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commenti
Michele de Crecchio
2 gennaio 2025 02:20
Mi permetto di far notare, anche se fuori tema, l'ampia e prestigiosa area del grande parco che è straordinaria pertinenza del prestigioso palazzo Grasselli di corso XX Settembre. Nella foto tale parco è ben visibile immediatamente a destra della porzione più alta del Torrazzo. Mi auguro che il Comune di Cremona, erede di tale terreno, nel contesto dei lavori di recupero del palazzo attualmente in corso, abbia anche provveduto a mantenere quelle ottime pratiche manutentive del parco che, dopo la morte dei donatori, erano state a lungo garantite dai residui inquilini ancora abitanti del palazzo. La mia preoccupazione nasce dalla circostanza che anche tali ultimi residenti nel palazzo se ne sono da tempo allontanati.