Ok dalla Soprintendenza al restauro dei portici di palazzo comunale, unica incognita i costi con un aumento del 40% delle materie prime
Via libera da parte della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Cremona, Lodi e Mantova al progetto di restauro del portico del palazzo comunale, che presenta una situazione di forte criticità a livello degli arconi, con un fenomeno che sta interessando tutto il paramento murario sovrapposto negli interventi dell’ottocento. Le ghiere degli arconi si sono completamente disaccoppiate e la parte del nucleo centrale della muratura è disaggregato rispetto alle ghiere esterne di circa 12-14 centimetri, con una parziale divaricazione delle pile e dei piedritti in granito degli arconi stessi.
Un’analisi strutturale del fenomeno è già stata effettuata dall’ingegnere Massimo Mazzoleni, incaricato del restauro. Sono state scartate le iniezioni murarie che non raggiungerebbero lo scopo di migliorare effettivamente la resistenza muraria. Così come non sono state prese in considerazione la ristilatura dei giunti in malta a causa della presenza delle rifodere murarie dell’ottocento, o la cerchiatura in metallo. L’unica via percorribile per un intervento, in accordo con la Soprintendenza, sembra essere quella di un sistema parallelo di rinforzo affiancato alla muratura esistente, costituito da centinature moderne molto sottili e ben riconoscibili, di circa 35 millimetri di spessore, che scaricano la muratura attraverso un sistema regolabile dal pavimento. In realtà per poter programmare l’intervento sarà però necessaria un’ulteriore analisi dei costi, rispetto a quanto previsto nei mesi scorsi, in seguito ad un aumento medio delle materie prime intorno al 30-40%, soprattutto per tanto riguarda l’acciaio.
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